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January 25, 2016

 

Protesta per obiettori di coscienza fuori dalla Prigione 400 dell’IDF

di Haggai Matar

 

L’obiettrice di coscienza Tair Kaminer è detenuta in una prigione femminile dell'esercito di Israele per aver rifiutato di partecipare all’occupazione.

 

Sabato, circa 80 attivisti di Yesh Gvul e refusers, la famiglia di Kaminer e altri hanno preso parte alla manifestazione di solidarietà. Hanno protestato a sostegno dell’obiettrice di coscienza Tair Kaminer, fuori della prigione 400 dell’IDF.

Due settimane fa Kaminer ha informato l'esercito che del suo rifiuto di servire l’esercito a causa dell'occupazione militare in corso, ed è stata condannata a 20 giorni di carcere militare femminile. La Kaminer sarà rilasciata il prossimo fine settimana, dopo di che, se si rifiutano di servire, sarà ancora una volta condannata a un altro periodo in carcere.

Altri due giovani refusenik israeliani si rifiuteranno di servire nelle prossime settimane, la prima il 31 gennaio.

 

Sabato, al di fuori della prigione 400, gli attivisti hanno cantato, battuto tamburi e utilizzato un sistema PA perchè i carcerati li ascoltassero. Hanno chiesto il rilascio di Kaminer e di tutti i prigionieri politici, tra i quali Ezra Nawi, Guy Batavia, e Nasser Nawaj'ah, che sono stati arrestati in relazione ad una telecamera nascosta. Due di questi erano stati rilasciati dagli arresti domiciliari. Hanno anche chiesto il rilascio dei detenuti amministrativi, con particolare attenzione alla giornalista palestinese Muhammad al-QiQ, che è in sciopero della fame da circa 60 giorni.

 

I manifestanti hanno anche espresso la speranza che tutti nel carcere militare possano essere restituiti alle loro case e famiglie al più presto. Le guardie sono state viste guardare la protesta da oltre le mura della prigione.

 

Kaminer, 19, ha recentemente terminato un anno di servizio nazionale con gli Scout di Israele "Tzofim" nella città meridionale di Sderot. Era volontaria con i bambini che soffrono di traumi a causa delle molteplici guerre a Gaza e del continuo lancio di razzi sulla città. "I bambini con cui ho lavorato sono cresciuti nel cuore del conflitto e hanno avuto esperienze estremamente difficili fin dalla giovane età, esperienze che hanno causato loro di provare l'odio, che può essere compreso, soprattutto quando si tratta di bambini piccoli" scrive Kaminer in una dichiarazione parecchi giorni fa. "Come loro, molti bambini che crescono a Gaza o in Cisgiordania, in un ambiente ancora più difficile, imparano a odiare l'altro. Anche loro, non possono essere biasimati. Quando guardo tutti questi bambini, e la prossima generazione su entrambi i lati e la realtà in cui crescono, vedo solo più traumi e dolore. E dico basta! Ecco perché mi rifiuto di prendere parte attiva all'occupazione dei territori palestinesi e alle ingiustizie che il popolo palestinese deve affrontare sotto l’occupazione, non prendo parte a questo cerchio di odio ne a Gaza ne a Sderot."

Kaminer scrive anche che aspira alla pace, all'uguaglianza, alla democrazia e alla sicurezza per tutte le persone che vivono in Israele/Palestina, sottolineando coloro la cui sicurezza tende ad essere dimenticato, palestinesi e israeliani residenti del deserto del Negev occidentale. "Ci hanno convinti che l'esercito non ha nulla a che fare con la politica, ma il servizio militare è una decisione politica, il carcere militare mi spaventa meno della nostra società che perde la sua umanità".

 


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January 25, 2016

 

Protest for conscientious objector outside IDF prison

by Haggai Matar

 

Conscientious objector Tair Kaminer is being held in an Israel army women’s prison for refusing to take part in the occupation.

 

Roughly 80 left-wing activists protested in support of jailed conscientious objector Tair Kaminer outside the IDF’s Prison 400 on Saturday.

Two weeks ago Kaminer informed the army that she is refusing to serve because of the ongoing military occupation, and was sentenced to 20 days in the women’s military prison. Kaminer is expected to be released this coming weekend, after which she will once again likely refuse to serve and be sentenced to another period in prison.

Two other young Israeli refuseniks are expected to refuse to serve in the coming weeks, the first on January 31.

Outside Prison 400 on Saturday the activists sang, beat drums and used a PA system to ensure the prisoners heard them. They called for Kaminer’s release and all political prisoners, among them Ezra Nawi, Guy Batavia, and Nasser Nawaj’ah — who were arrested in relation to a right-wing hidden camera stunt, two of whom have since been released to house arrest — along with administrative detainees, with an emphasis on Palestinian journalist Muhammad al-Qiq, who has been on hunger strike for some 60 days.

 

The demonstrators also expressed hopes that everyone in the military prison be released to their homes and families soon. Guards were seen watching the protest from over the prison walls.

Activists from “Yesh Gvul” and “Refusers,” Kaminer’s family and others took part in the solidarity protest.

 

Kaminer, 19, recently finished a year of national service with the Israeli Scouts (“Tzofim”) in the southern development town of Sderot. There she volunteered with children who suffer from trauma due to multiple wars in Gaza and continual rocket fire on the city. “The children I worked with grew up in the heart of the conflict and have had extremely difficult experiences from a young age, experiences that caused them to feel hatred, which can be understood, especially when it comes from young children,” Kaminer wrote in a statement several days ago.

“Like them, many children who grow up in Gaza or in the West Bank, in an even more difficult environment, learn to hate the other side,” she continues. “They, too, cannot be blamed. When I look at all of these children, and the next generation on both sides and the reality in which they grow up, I see only more trauma and pain. And I say enough! That is why I refuse: so that I do not take an active part in the occupation of the Palestinian territories and the injustices that the Palestinian people face under occupation, so that I do not take part in this circle of hate in Gaza and Sderot.”

Kaminer also writes that she aspires to peace, equality, democracy, and security for all people who live in Israel/Palestine, emphasizing the security of those whose security tends to be forgotten — Palestinians and Israeli residents of the western Negev Desert. “They convince us that the army has nothing to do with politics, but serving in the army is a political decision. Military jail frightens me less than our society losing its humanity.”

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