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EIN News Desk

https://theintercept.com/

Apr. 3 2016

 

Combattere le forze di occupazione israeliana è "terrorismo". Il Boicottaggio è "anti-semitismo". Che cosa è consentito?

di Glenn Greenwald

 

Che "terrorismo" sia un termine malleabile di propaganda, senza alcun significato fisso o un'applicazione coerente, è ormai una nozione ben consolidata. Eppure, la sua recente applicazione di un’ondata di violenza contro i soldati israeliani che occupano la Cisgiordania è così manipolativa ed estrema che vale la pena sottolinearla.

 

Israele ha occupato militarmente la Cisgiordania per decenni (è continua ad occupare Gaza, come questo breve video dimostra). "L'occupazione della West Bank è illegale secondo il diritto internazionale e le Nazioni Unite hanno ripetutamente detto che il governo israeliano deve lasciare il territorio palestinese." Anche i difensori più ardenti d'Israele, ammettono che "la West Bank è sotto un regime giuridico di occupazione belligerante e l’impresa d’insediamento di Israele è, ed è sempre stata, grossolanamente illegale secondo il diritto internazionale." Nonostante ciò, gl’insediamenti israeliani continuano a crescere rapidamente. Israele non è impegnato in sforzi significativi per negoziare un accordo che ponga fine all'occupazione, e i ministri israeliani ora si oppongono apertamente a tali sforzi.

 

In risposta a questo, c'è stata una serie di attacchi nel corso dell'ultimo anno da parte dei palestinesi contro i soldati israeliani che occupano la Cisgiordania. Sulla stampa israeliana e americana, i palestinesi che attaccano questi soldati occupanti sono sempre chiamati "terroristi" e i loro attacchi sono denunciati come "terrorismo" ("Due soldati sono stati accoltellati mentre erano ad un posto di guardia presso l'insediamento di Har Bracha, che si trova nel nord della Cisgiordania. ... le truppe stavano cercando i terroristi").

 

Per chi (come me) ha sostenuto a lungo che il termine "terrorismo", ora ha poco significato al di là "della violenza dei musulmani contro l'Occidente e i suoi alleati", e nessun altro scopo che non sia legittimare la violenza da un lato, fatto che legittima la violenza dell’altro, ci può essere una prova migliore di questa?

 

Ci sono stati attacchi palestinesi contro civili israeliani, naturalmente, (mentre molti più civili palestinesi sono morti per mano dell'esercito israeliano), ma in questi casi specifici, questi palestinesi stavano attaccando obiettivi puramente militari, non civili. Tali obiettivi militari sono soldati schierati sul loro suolo come parte di un esercito di occupazione illegale. In che senso si può immaginare che quell’azione sia "terrorismo"? Se combattere un esercito di occupazione è ora il "terrorismo" semplicemente perché l'esercito appartiene a Israele e gli attaccanti sono palestinesi, non è incredibilmente evidente come questo termine venga sfruttato?

 

Gli Stati Uniti hanno più volte fatto lo stesso: invadere ed occupare paesi come l'Iraq e l'Afghanistan e poi etichettare chiunque combatte contro il loro esercito di occupazione come "terroristi", anche mettendone un po’ a Guantanamo per questo. Allo stesso modo, gli attacchi contro le basi militari degli Stati Uniti, nel Regno Unito, e in altri paesi occidentali sono normalmente etichettati come "terrorismo".

 

Inutile dire che entrambi; americani e israeliani (insieme a molti altri in tutto il mondo) si riservano il diritto assoluto di combattere contro ogni esercito straniero che occupa la loro terra. Infatti, Hollywood, nel 1980, ha prodotto un film intitolato Red Dawn, che immaginava una occupazione degli Stati Uniti da parte dell'Unione Sovietica e dei suoi alleati del Nicaragua e Cuba. Raccontava la storia di eroici cittadini statunitensi, guidati da studenti delle scuole superiori, che hanno intrapreso una guerra di guerriglia contro le truppe di occupazione, uccidendo decine e decine di loro. Immaginate la confusione diffusa, e l’indignazione, che sarebbe derivata se qualcuno avesse accusato gli autori del film di glorificare il "terrorismo" demonizzando i resistenti americani fittizi come "terroristi": Il film è stato aggiornato nel 2012 con un sequel che raffigura "un gruppo di improbabili eroi americani" che intraprendono la guerriglia contro le forze della Corea del Nord che avevano invaso e occupato gli Stati Uniti (il film ha originariamente descritto questi eroi americani attaccare e uccidere un esercito di occupazione cinese, ma, durante la post-produzione, i produttori ha cambiato l'identità degli occupanti in Nord coreani al fine di preservarsi l'accesso ai cinema cinesi).

 

Quando gli americani resistono all'occupazione militare combattendo contro le truppe di occupazione sul loro suolo, sono eroi nobili. Ma quando i palestinesi fanno lo stesso, sono "terroristi". Questo discorso, in base alla progettazione, equipara i palestinesi che resistono all'occupazione combattendo contro un esercito di occupazione con al Qaeda e ISIS, e, quindi, postula che qualsiasi uso della forza da parte dei palestinesi di resistere all'occupazione israeliana, anche quando fatta sul suolo palestinese e diretto esclusivamente a bersagli militari israeliani là, è illegittima.

 

Quindi, se la resistenza violenta delegittima il "terrorismo", che dire delle altre alternative per resistere ad un’occupazione israeliana illegale vecchia di decenni e ancora in espansione? Il percorso non violento abbracciato da attivisti palestinesi e dai loro alleati contro l'occupazione in tutto il mondo è una campagna di boicottaggio, sanzioni e disinvestimento (BDS) volta contro Israele, sul modello della campagna che contribuì a porre fine al regime di apartheid nel Sud Africa del 1980 (un regime che, proprio a proposito, è stato uno stretto alleato di entrambi Stati Uniti e Israele).

 

Ma vi è una campagna di grande successo da parte di Israele e dei suoi alleati statunitensi non solo di sentenziare questa campagna di boicottaggio non violenta come illegittima, ma di metterla letteralmente fuori legge. Organismi ufficiali promulagano disposizioni per censurare e sopprimere ufficialmente la campagna BDS, equiparandola all’antisemitismo, anche se, come fervente sostenitore di Israele, Eric Alterman ha scritto sul New York Times di questa settimana, che la detta campagna "è piena di giovani ebrei."

 

The Intercept e altri siti hanno più volte riferito sulle azioni ufficiali governative e universitarie di vietare l'attivismo BDS, equiparandolo all’anti-semitismo. In California, i reggenti del più grande sistema universitario della nazione hanno appena emanato una forte risoluzione che implica che l'attivismo BDS  è anti-Semita e quindi in violazione delle regole universitarie. A New York la scorsa settimana, decine di legislatori statali, da entrambe le parti, hanno chiesto il de-finanziamento di un gruppo pro-palestinese CUNY, una mossa denunciata nel campus dal gruppo vocale Free Fire. Il primo ministro canadese Justin Trudeau, durante tra i compiti del suo ufficio, ha annunciato che il BDS "non ha posto nei campus canadesi." In Francia, le persone vengano letteralmente arrestate come criminali ai sensi della leggi per "incitamento all'odio", perchè indossano magliette che sostengono il BDS. In Gran Bretagna sono state emanate misure per impedire legalmente il supporto per tali movimenti di boicottaggio. Le leggi e le proposte di legge in Israele vietano la difesa del movimento e bandiscono i sostenitori dall’entrare in Israele.

 

Quindi, guardare a ciò che accade quì. Quando i palestinesi combattono contro le truppe di occupazione sul loro suolo, vengono denunciati e spesso uccisi, come "Terroristi". Nel frattempo, le campagne non violente al fine di combattere l'occupazione attraverso un boicottaggio in stile sudafricano, vengono demonizzati come "anti-semitismo" e ufficialmente esclusi e censurati in tutti i modi, in numerosi paesi in tutto il mondo.

Se la lotta alle forze di occupazione israeliane è sbarrata come "terrorismo" e i boicottaggi non violenti contro Israele vengono bloccati come "anti-semitismo", allora qual’è un mezzo legittimo per i palestinesi e i loro alleati di resistere e porre fine all’illegale occupazione israeliana? La risposta è: nulla, non c’è. I palestinesi sono obbligati a sottostare all’occupazione israeliana in un modo in cui nessuno dei popoli che chiedono la liberazione si sarebbe mai sottomesso all’occupazione della propria terra. Tutte le forme di resistenza all'occupazione israeliana sono considerate illegittime. Questo, evidentemente, è il punto vero della questione.

 


https://theintercept.com/

Apr. 3 2016

 

Fighting Israeli Occupying Forces Is “Terrorism.” Boycotting Is “Anti-Semitism.” What’s Allowed?

By Glenn Greenwald

 

That “terrorism” is a malleable term of propaganda, with no fixed meaning or consistent application, is now quite well-established. Still, its recent application to a spate of violence targeting Israel’s occupying soldiers in the West Bank is so manipulative and extreme that it’s well worth highlighting.

Israel has militarily occupied the West Bank for decades (it’s also still functionally occupying Gaza, as this two-minute video proves). The West Bank “occupation is illegal under international law and the United Nations has repeatedly told the country’s government to vacate Palestinian territory.” Even ardent defenders of Israel admit that “the West Bank is under a legal regime of belligerent occupation” and “Israel’s settlement enterprise is, and has always been, grossly illegal under international law.” Despite this world consensus, Israeli settlements continue to grow rapidly. Israel is not engaged in any meaningful efforts to negotiate an agreement to end the occupation, and leading Israeli ministers now openly oppose such efforts.

In response to this, there has been a series of attacks over the past year by Palestinians on Israeli occupying soldiers in the West Bank. In the Israeli and American press, the Palestinians attacking these occupying soldiers are invariably calledterrorists” and their attacks are denounced as “terrorism” (“The two soldiers were stabbed while at a guard post at the Har Bracha settlement, located in the northern West Bank. … Troops were searching for the terrorists”).

For those (such as myself) who have long contended that the term “terrorism” now has little meaning beyond “violence by Muslims against the West and its allies,” and no purpose other than to delegitimize violence by one side while legitimizing the other side’s, can there be any better proof than this?

There have been Palestinian attacks on Israeli civilians of course (while far more Palestinian civilians have died at the hands of the Israeli army), but in these specific cases, these Palestinians are attacking purely military targets, not civilians. Those military targets are soldiers deployed to their soil as part of an illegal occupying army. In what conceivable sense can that be “terrorism”? If fighting an occupying army is now “terrorism” simply because the army belongs to Israel and the attackers are Palestinian, is it not incredibly obvious how this term is exploited?

The U.S. has frequently done the same: invade and occupy countries such as Iraq and Afghanistan and then label anyone who fights their occupying armies as “terrorists,” even putting some in Guantánamo for that. Similarly, attacks against military bases of the U.S., U.K., and other Western countries are routinely labeled terrorism.

Needless to say, both Americans and Israelis (along with most others in the world) reserve for themselves the absolute right to fight against any foreign army that occupies their land. Indeed, Hollywood, in the 1980s, produced a film called Red Dawn, which imagined an occupation of the U.S. by the Soviet Union and its Nicaraguan and Cuban allies. It told the story of the heroic U.S. citizens, led by high school students, who waged a guerrilla war against the occupying troops, killing dozens upon dozens of them. Imagine the widespread confusion, and outrage, that would have resulted if someone accused the filmmakers of glorifying “terrorism” by demonizing the fictional American resisters as “terrorists”:

The film was updated in 2012 with a sequel depicting “one group of unlikely [American] heroes” who waged guerrilla warfare against North Korean forces who had invaded and occupied the U.S. (the film originally depicted these American heroes attacking and killing an occupying army from China, but, in post-production, the producers changed the identity of the occupiers to North Korean in order to preserve access to Chinese theaters):

When Americans resist military occupation by fighting against occupying troops on their soil, they are noble heroes. But when Palestinians do this, they are “terrorists.” This discourse, by design, equates Palestinians resisting occupation by fighting against an occupying army with al Qaeda and ISIS, and thus posits that any use of force by Palestinians to resist Israeli occupation — even when done on Palestinian soil, aimed exclusively at Israeli military targets there — is illegitimate.

So if violent resistance is illegitimate “terrorism,” what about other alternatives for resisting the decades-old, still-expanding illegal Israeli occupation? The nonviolent route embraced by Palestinian activists and their anti-occupation allies around the world is a campaign of boycott, sanctions, and divestment (BDS) aimed at Israel, modeled after the campaign that helped end South Africa’s apartheid regime in the 1980s (a regime that, just by the way, was a close ally of both the U.S. and Israel).

But there is a highly successful campaign by Israel and its U.S. allies not only to decree this nonviolent boycott campaign illegitimate, but literally to outlaw it. Official bodies are enacting rules to censor and officially suppress it by equating the campaign with “anti-Semitism” even though, as fervent Israel supporter Eric Alterman wrote in the New York Times this week, “it is filled with young Jews.”

The Intercept and other outlets have repeatedly reported on official governmental and university actions to ban BDS activism by equating it with “anti-Semitism.” In California, the regents of the nation’s largest university system just enacted a resolution strongly implying that BDS activism is anti-Semitic and thus in violation of university rules. In New York last week, dozens of state legislators, from both parties, have demanded the de-funding of a pro-Palestinian group at CUNY, a move denounced by the campus free speech group FIRE. Canadian Prime Minister Justin Trudeau, when running for office, announced that BDS “has no place on Canadian campuses.” In France, people are literally arrested as criminals under “hate speech” laws for wearing T-shirts advocating BDS. Measures in the U.K. have been enacted to legally bar support for such boycott movements. Laws and proposed bills in Israel ban advocacy of the movement and bar supporters from entering Israel.

So look at what has happened here. When Palestinians fight against occupying troops on their soil, they are denounced — and often killed — as “terrorists.” Meanwhile, nonviolent campaigns to end the occupation through a South Africa-style boycott are demonized as “anti-Semitism” and officially barred — censored — in all sorts of ways, in numerous countries around the world.

If fighting Israeli occupying forces is barred as “terrorism,” and nonviolent boycotts against Israel are barred as “anti-Semitism,” then what is considered a legitimate means for Palestinians and their allies to resist and end the decadeslong, illegal Israeli occupation? The answer is: nothing. Palestinians are obliged to submit to Israeli occupation in a way that none of the people demanding that would ever themselves submit to occupation of their land. All forms of resistance to Israeli occupation are deemed illegitimate. That, manifestly, is the whole point of all of this.

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