Fonte: Global Research http://www.controinformazione.info/ Mar 18, 2016
I Pluto-Sionisti sostengono Hillary Clinton di James Petras Traduzione di Marco Nieli
Il Pluto-Sionismo è il matrimonio a tre di plutocrazia, Sionismo e della candidata presidenziale U.S.A. Hillary Clinton, una criminale di guerra seriale, razzista e serva di Wall Street. Come si è prodotto questo mortale ménage-à-trois?
La risposta è che un gruppo di donatori stratosfericamente ricchi, dedicato a promuovere il dominio di Israele in Medio Oriente e l’approfondimento dell’intervento militare statunitense nella regione, ha assicurato il sostegno incondizionato di Clinton alle ambizioni di Tel Aviv. In cambio, Hilary riceve decine di milioni per finanziare i suoi galoppini del Partito Democratico e gli elettori della sua campagna.
Il Pluto-Sionismo e la Clinton I Pluto-Sionisti comprendono i principali finanziatori della Clinton. I suoi sostenitori con milioni di dollari, tra i più potenti finanzieri e magnati dei media in America, includono: George Soros (6 milioni di $), Marc Benioff, Roger Altman, Steven Spielberg, Haim e Cheryl Saban ($ 3 milioni ed oltre), Jeffrey Katzenberg, Donald Sussman, Herb Sandler, Jay e Mark Pritzker, S. Daniel Abraham ($ 1 milione), Bernard Schwartz, Marc Lasry, Paul Singer, David Geffen, Fred Eychaner, Norman Braman e Bernie Marcus. In attesa dietro le quinte, ci sono i miliardari repubblicani king-makers, Sheldon Adelson e Miriam, i fratelli Koch, nonché il ‘liberale’ multi-miliardario Michael Bloomberg, che avevano contribuito con $ 11 milioni alle elezioni del 2012. Questi finanziatori repubblicani di un tempo sono in aumento, spaventati dalla retorica ‘anti-commercio libero’ e ‘anti-intervento’ del principale candidato del loro partito, Donald Trump, e si stanno avvicinando alla candidata solidamente pro-Israele, a favore della guerra e di Wall Street, la signora Clinton.
Gli ideologi di “Prima Israele” e la Clinton In aggiunta ai potenti Pluto-Sionisti, un vasto esercito di ideologi ‘Prima Israele’ è dietro la Clinton, compresi i guerrafondai ‘veterani’ da poltrona come Victoria Nuland Kagan, Donald e Robert Kagan, Robert Zoellick, Michael Chertoff, Dov Zakheim, tra i tanti altri promotori delle continue guerre di Washington su molti fronti. Ms Nuland-Kagan, come Sottosegretario di Stato per gli Affari dell’Europa orientale, apertamente si vantava di utilizzare centinaia di milioni di dollari del denaro dei contribuenti degli Stati Uniti per finanziare il colpo di Stato della destra ucraina. Michael Chertoff, in quanto capo della Homeland Security dopo il 9/11, ha imprigionato migliaia di musulmani innocenti, nel mentre liberava cinque agenti del Mossad arrestati dall’FBI per sospetto coinvolgimento o pre-conoscenza degli attentati di New York, dopo che sono stati visti filmare il crollo delle torri e celebrare l’evento da un tetto di magazzino nel New Jersey! I Pluto-Sionisti e gli ideologi alla ‘Prima Israele’ supportano la signora Clinton come ricompensa per le sue straordinarie attività militari ed economiche a favore delle ambizioni di Tel Aviv verso il predominio regionale. Il suo impegno per lo Stato Ebraico includono la promozione delle guerre su vasta scala che hanno distrutto l’Iraq, la Siria, la Libia e l’Afghanistan; le sanzioni economiche e il blocco contro l’Iran (ha minacciato di ‘cancellare l’Iran’ nel 2007; e il proprio sostegno incondizionato, ripetutamente dichiarato, per le devastazioni di Israele contro il popolo imprigionato a Gaza, che è costato migliaia di vite civili e prodotto centinaia di migliaia di senzatetto (In una lettera al suo ‘banchiere’, Haim Saban, Hillary ha dichiarato: “Israele non ha dato ad Hamas (al popolo di Gaza) una lezione sufficientemente dura l’anno scorso”).
Clinton vs Trump: ‘la moderazione’ è negli occhi di chi inganna I Pluto-Sionisti, gli ideologi alla ‘Prima Israele’, i media USA e i loro seguaci a Wall Street, oltre all’ élite dei Partiti Democratico e Repubblicano sono tutti in allarme contro il candidato repubblicano di punta selvaggiamente popolare, Donald Trump, etichettandolo come ‘un pericolo verso qualsiasi cosa l’America simbolizzi (sic!). A parte infierire sulla sua persona, il coro anti-Trump contrasta il suo ‘estremismo’ con il ‘pragmatismo’ della guerrafondaia Clinton. Un’attenta disamina dei fatti rivela chi è l’ultra-estremista e chi ha a che fare con la realtà.
Le donne Le tanto propagandate guerre della signora Clinton contro il popolo dell’Iraq, dell’Afghanistan, della Siria e della Libia hanno ucciso e mutilato centinaia di migliaia di donne e bambini e sradicato milioni di famiglie. Questo record sanguinario e innegabile di caos è stato citato da Donald Trump quando ha sostenuto che la sua politica sarebbe molto meglio per le donne di quanto la femminista Clinton sia mai stata. Finora, le peggiori offese di Trump contro le donne sono le sue rozze retoriche battute misogine, che impallidiscono di fronte al record sanguinario di devastazione di Hillary.
Gli Afro-Americani La Clinton è sostenuta dalle principali dirigenze politiche dei neri, che si sono da tempo alimentate al truogolo del Partito Democratico, nel mentre vendevano i Clinton all’elettorato nero come protettori ardenti dei diritti civili. In realtà, come Steve Lendman ha scritto, Hillary aveva fatto riferimento alla gioventù nera emarginata come “super-predatori senza coscienza, né empatia”. Durante la Presidenza di Bill, era in prima fila a sostenere i suoi “tre colpi”, ovvero le leggi draconiane contro il crimine, che hanno portato alla carcerazione di massa di centinaia di migliaia di giovani neri. Ha poi sostenuto il suo programma di ‘riforma del welfare‘, che ha ridotto al minimo la rete di sicurezza sociale per i poveri e costretto milioni di madri povere a lavorare con salari da sotto-povertà, erodendo ulteriormente la stabilità delle famiglie nere con a capo una donna. Sul fronte africano, la guerra contro la Libia della ‘Sorella’ Segretario di Stato Hillary ha portato alla deportazione, allo stupro e all’omicidio di decine di migliaia di donne nere di origine sub-sahariana per mano dei suoi alleati jihadisti, signori della guerra. Milioni di migranti sub-sahariani neri avevano vissuto e lavorato nella Libia di Gheddafi per anni, decine di migliaia diventando cittadini libici. Hanno subito l’orrore della pulizia etnica dilagante nella Libia ‘liberata’ dalla Clinton. Trump, nel peggiore dei casi, non ha fatto nessun danno diretto agli Afro-americani e rimane un enigma sulla questione dei neri. Egli si oppone alla guerra di Clinton in Libia e ha accusato vividamente le sue politiche come responsabili del caos e della miseria umana nella Libia post- bombardamenti NATO.
I Latinos Sotto l’amministrazione Obama-Clinton, quasi 2 milioni di immigrati latinos sono stati sequestrati dalle loro case e dai luoghi di lavoro, separati dalle loro famiglie e sommariamente espulsi. Come Madame Segretario di Stato, Clinton ha appoggiato il colpo di stato militare in Honduras, che ha rovesciato il governo eletto del presidente Zelaya e ha portato direttamente all’assassinio di oltre trecento attivisti, tra femministe, native, dirigenti dei gruppi per i diritti umani e ambientali, come Berta Caceres. Clinton ha sostenuto attivamente i colpi di stato falliti contro i governi boliviano e venezuelano, democraticamente eletti. Trump ha verbalmente minacciato di estendere e approfondire le espulsioni di Obama-Clinton nei confronti di ciò che rimane dei circa 11 milioni di immigrati lavoratori latinos senza documenti, dopo che Obama ne ha espulsi 2 milioni e centinaia di migliaia di persone sono tornate volontariamente a casa. La sua visione ‘estremista’ è del tutto in linea con quella della sua presunta avversaria ‘pragmatica’, il cui Dipartimento di Stato ha promosso la distruzione di tante famiglie latino negli Stati Uniti.
Politica estera Clinton ha lanciato o promosso più guerre simultanee di qualunque Segretario di Stato nella storia degli Stati Uniti. È stata la forza trainante dietro il bombardamento statunitense della Libia e del brutale ‘cambio di regime’ che ha distrutto quella nazione. Ha promosso l’escalation militare in Iraq, hasostenuto la presa violenta del potere in Ucraina, ha ‘progettato’ la concentrazione militare (il pivot in Asia) contro la Cina e ha negoziato la presenza continua di migliaia di truppe statunitensi in Afghanistan. Clinton ha più volte promesso al suo sostenitore Haim Saban e al Primo Ministro israeliano Benyamin Netanyahu che darà a Israele “tutto il sostegno militare, diplomatico, economico e morale necessario, di cui ha bisogno per vincere Hamas”, senza riguardo per le molte migliaia di vittime civili palestinesi. La ‘pragmatica femminista’ Hillary è una fervente sostenitore del dispotismo saudita e della sua guerra di genocidio contro le forze popolari nello Yemen. Hillary ha cercato di fare pressione sul Presidente Obama per inviare truppe di terra statunitensi in Siria. Promuove la continuazione di sanzioni commerciali dure contro la Russia. Trump si oppone a qualsiasi ulteriore intervento diretto degli Stati Uniti in Medio Oriente. Durante il suo dibattito in South Carolina, ha ripetutamente denunciato l’invasione dell’Iraq da parte del Presidente George W. Bush – sulla base di “deliberate menzogne al popolo americano”, con grande shock e orrore delle élites del Partito Repubblicano. Egli ha respinto il finanziamento pluto-sionista, sostenendo che solo come un ‘onesto mediatore’ indipendente, che non prende parte per Israele nel suo conflitto con i Palestinesi, potrà essere efficace nel mediare una ‘trattativa’. Egli si oppone all’invio di truppe di terra all’estero, in Europa o in Asia, il che impone un onere finanziario enorme sui contribuenti americani. Egli ha continuato a suggerire che le potenze europee e asiatiche possono e devono pagare per la propria difesa. Trump sostiene che gli Stati Uniti potrebbero lavorare con Putin contro il terrorismo islamico radicale e che considera la Russia come un potenziale partner commerciale. Il suo anti-interventismo è stato etichettato come ‘isolazionista’ dagli ideologi pluto-sionisti e dai signori della guerra militaristi, rintanati nei loro think tank di Washington, ma lo slogan di Trump ‘America First’ risuona profondamente tra l’elettorato stanco della guerra ed economicamente devastato degli Stati Uniti.
Israele Clinton ha totalmente e incondizionatamente promesso di ampliare e approfondire la subordinazione U.S.A. agli obiettivi bellici di Israele in Medio Oriente e di difendere i crimini di guerra di Israele contro il popolo palestinese nei territori occupati e all’interno dell’apartheid di Israele. Di conseguenza, la Clinton ha costruito una coalizione fatta di sgradevoli milionari collegati alla mafia, al gioco d’azzardo, ai media e alla speculazione, la cui prima fedeltà non è all’America, ma a Israele. Lei denuncia tutti i critici di Israele come ‘anti-semiti’. Trump non è mai stato un critico di Israele, ma ha chiesto una maggiore ‘imparzialità’, il che è un anatema nei circoli sionisti. Per questo motivo, non si è assicurato un singolo sostenitore pluto-sionista. Finora, non è stato etichettato come anti-semita …. forse perché la propria figlia si è convertita all’Ebraismo sposandosi, ma la sua mancanza di un effusivo filo-sionismo lo ha contrassegnato come ‘inaffidabile’ per lo Stato ebraico. Come sotterfugio per la sua mancanza di servilismo a Tel Aviv, i galoppini sionisti del Partito Democratico sottolineano il suo ‘razzismo’ e le sue tendenze ‘fasciste’ …
Le elezioni democratiche: il vero marcio Clinton vince attualmente su Sanders alla nomination democratica per lo più sulla base di delegati non eletti, i cosiddetti “super-delegati”, che sono lealisti del partito, nominati dai padroni e dai politici d’élite. La chiamata di Sanders a una “rivoluzione politica in America” non prospettive, a meno che non ci sia prima una rivoluzione politica all’interno del Partito Democratico. Ma il Pd è come le Stalle di Augia – una pulizia che richiede uno sforzo erculeo e un leader pugnace e forte con una grande scopa. Il Senatore Sanders non è Ercole. Iniziando positivamente, Sanders ha mobilitato il sostegno delle comunità di base, ha evocato politiche sanitarie, di istruzione e fiscali progressive, che colpiscono negativamente i miliardari della Clinton sostenitori di Wall Street (il grande finanziere Jaime Diamand, chiamato da Sanders ‘l’uomo più pericoloso in America’), e ha ricevuto milioni di contributi dai piccoli donatori. Ma non è riuscito ad attaccare ed esigere l’uscita dei Pluto-Sionisti, dei banchieri e speculatori di Wall Street e dei politici neri venali che controllano il Partito Democratico. Essi conducono le elezioni dei presidenti degli Stati Uniti e faranno in modo che Hillary Clinton ottenga la nomina con le buone o (più probabilmente) con le cattive. Clinton è sostenuta da questa formidabile autoritaria (profondamente anti-democratica) macchina elettorale. È totalmente immersa nel processo. Clinton ha un record comprovato di entusiastico sostegno alla barbarie della tortura – ridendo e rallegrandosi per la tortura a morte del ferito Presidente della Libia Gheddafi. Nel perseguimento di guerre e crimini di guerra, Hillary Clinton non conosce limiti e non ha ammesso nessuna responsabilità. Ciò che rende Hillary così terribilmente pericolosa è che lei potrebbe essere ‘Comandante in Capo’ di una grande potenza militare. Se la Clinton non può essere Hitler, gli Stati Uniti sono di gran lunga più impegnati nella politica mondiale di quanto la Germania di Weimer lo sia mai stato. Il suo dettato porterebbe avanti la distruzione globale. Se le primarie democratiche sono così profondamente antidemocratiche come lo sono state in passato, i Repubblicani e i loro plutocrati stanno apertamente pianificando e tramando di ‘scaricare Donald’ ed evitare che Trump ottenga una vittoria elettorale. Essi hanno discusso il modo di utilizzare le procedure della convenzione per minare un voto di maggioranza, e istituire una ‘convention di mediatori’, dove i ‘pezzi grossi’ possano raggirare a porte chiuse delegati, regole e procedure di voto, per scippare al populista candidato di punta la sua candidatura di partito.
Conclusione Le primarie presidenziali degli Stati Uniti rivelano in tutte le loro sfaccettature il decadimento e la corruzione della democrazia, in un’epoca di declino imperiale. L’ascesa di un’oligarchia finanziaria nel Partito Democratico, che sostiene una militarista psicopatica come Hillary, non può nascondere le sue comprovate esternazioni, etichettando il loro candidato un ‘pragmatico’; la maggior parte dei sostenitori di Sanders non si fanno illusioni sulla signora Clinton. Il panico e l’isteria diffusi in mezzo alla sgradevole élite in seno al Partito Repubblicano e i suoi sforzi per bloccare un isolazionista repubblicano conservatore sui-generis indica di per sé la fragilità del dominio imperiale. Se la psicopatica guerrafondaia Clinton sarà coronata candidata presidenziale del Partito Democratico, in nessun modo potrà essere considerata pragmaticamente il ‘male minore’ di fronte a Donald Trump o a qualsiasi Repubblicano i loro capi decidano di vomitare. Nella migliore delle ipotesi, potrebbe essere un ‘male uguale’. In questo caso, oltre il 50% dell’elettorato non voterà. Se, dopo essere stato derubato del suo crescente ascendente per la candidatura del Partito Democratico, ‘Bernie’ Sanders non se ne uscirà con un’offerta indipendente per la Casa Bianca, mi unirò al minuscolo 1% che vota per il candidato del Partito Verde, il Dr. Jill Stein. James Petras -Professore emerito di Sociología nella Università di Binghamton di Nueva York. Collaboratore ed editorialista di vari quotidiani e riviste. Editorialista per New York Times, The Guardian, The Nation, Christian Science Monitor, Foreign Policy, New Left Review, Partisan Review and Le Monde Diplomatique. Storico ed autore di numerosi saggi (62 libri in 29 lingue). Último libro publicato: The Arab Revolt and the Imperialist Counter Attack (La revuelta árabe y el contra ataque imperialista), ediciones Clarity Press, 2011 |