http://www.lettera43.it/ 12 Settembre 2016
Usa, polmonite per Hillary Clinton: stop alla campagna elettorale
Malore a Ground Zero. La candidata annulla il viaggio in California, ma scrive su Twitter: «Ci rivediamo presto». Il medico: «Polmonite». Trump: «Mostrerò i certificati medici».
L'incognita sulla salute di Hillary Clinton incombe sulle elezioni Usa. Dopo il malore accusato durante la cerimonia a Ground Zero nel 15esimo anniversario degli attentati alle Twin Towers, la candidata democratica alla presidenza ha cancellato dalla sua agenda il viaggio in programma il 12 e 13 settembre 2016 sulla costa occidentale degli Stati Uniti. Nella notte italiana di lunedì ha scritto due messaggi su Twitter, annunciando il suo prossimo rientro in pista. E il presidente Obama resta convinto che abbia la forza per affrontare il peso che la presidenza comporta.
L'INCOGNITA DI UN CAMBIO IN CORSA. Di fatto non si sa se i problemi di salute siano solo passeggeri oppure se ci sia dietro qualcosa di più serio, ma l'impatto mediatico è stato forte e ha dato forza ai Repubblicani, che da tempo speculavano sulle condizioni di salute della rivale di Trump. La versione ufficiale, quella del suo medico curante, Lisa Bardack, parla di una polmonite. Così in campo democratico comincia a imporsi la domanda: «Che fare se Hillary si dovesse ritirare?».
LA CARTA SANDERS. Non esistono regole ben definite né precedenti. Come ricordato dal Corsera non è mai capitato che un candidato dem si sia ritirato. Se ciò dovesse avvenire la parola spetterebbe alla Democratic national convention, ovvero all'organo che governa il partito. Il Dnc dovrebbe scegliere il candidato arrivato secondo alle primarie, ovvero Bernie Sanders. Si pone però un problema: Sanders ha deciso di appoggiare la Clinton e l'ha fatta votare per acclamazione. Insomma i suoi delegati sarebbero ormai delegati pro-Hillary, quindi, secondo quest'intepretazione, la convention potrebbe benissimo valutare altre figure.
DA BIDEN ALLA WARREN. Tra i potenziali candidati sostitutivi ci sarebbe il vicepresidente Usa Joe Biden. Ma non manca chi vorrebbe invece riproporre John Kerry, l'attuale segretario di Stato che, nel 2004, fu sconfitto da George W. Bush. Più flebili sembrano le speranze per la senatrice del Massachussets Elisabeth Warren, perché considerata un'esponente della sinistra radicale.
IPOTESI DI RINVIO DEL VOTO. Esiste poi, almeno in teoria, un'altra possibilità. La costituzione Usa, nel suo secondo articolo, prevede che il Congresso possa spostare la data del voto delle presidenziali pur lasciando invariato l'appuntamento con le elezioni parlamentari. Che cosa succederebbe in concreto? Il 1 gennaio il nuovo Congresso entrerebbe in carica mentre il 21 gennaio, alla scadenza del mandato di Obama, lo speaker della Camera potrebbe prendere provvisoriamente il suo posto.
TRUMP: FORNIRÒ I CERTIFICATI MEDICI. Intanto Donald Trump approfitta della situazione. Se da un lato si augura che la Clinton «guarisca presto» e «che ritorni in pista», dall'altro tende a rimarcare che invece le proprie condizioni di salute sono buone. Il candidato repubblicano ha infatti spiegato di essersi sottoposto ad una visita medica la settimana scorsa e quando avrà risultati li renderà noti «nei minimi dettagli». «Spero che siano buoni», ha precisato, «sono convinto che saranno buoni, mi sento benissimo». |