Fonte: www.lewrockwell.com

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Sabato, 14 maggio 2016

 

La tempesta perfetta di Hillary Clinton: Guccifer e le 20.000 email hackerate dal Cremlino

di Andrew P. Napolitano

Scelto e tradotto da Alcenero

 

Le cattive notizie legali per Hillary Clinton hanno continuato a infrangersi sulle sue speranze presidenziali durante la scorsa settimana sino a diventare una specie di tempesta perfetta di problemi legali. Ecco cosa è successo.

 

La scorsa settimana l'FBI ha interrogato i 5 più stretti collaboratori del periodo in cui Hillary Clinton era Segretario di Stato, quattro dei quali tuttora vicini a lei e con importanti posizioni nella campagna presidenziale. Questi interrogatori sono stati spontanei, non sotto giuramento e tutti alla presenza dello stesso team di legali.

 

L'atmosfera era aggressiva visto che gli interrogatori avevano lo scopo di permettere ai pubblici ministeri federali di capire se queste 5 persone fossero degli obiettivi o dei testimoni. Detto in diverse parole, i federali dovevano decidere se accusare ciascuna di queste persone di far parte di un piano di spionaggio, o se potranno essere dei testimoni da parte governativa nel caso ci sia un processo, o ancora se saranno dei testimoni a favore di Mrs. Clinton.

 

La stessa settimana, un giudice federale ha ordinato alle stesse cinque persone di rendere testimonianza filmata in un procedimento civile contro il Dipartimento di Stato che li impiegava, allo scopo di stabilire se ci sia stata una “cospirazione”, questa è la parola usata dal giudice, all'interno dell'ufficio della Clinton per aggirare le leggi federali sulla trasparenza. In altri termini, lo scopo di questi interrogatori era di cercare prove di un accordo per aggirare gli obblighi previsti dal Freedom of Information Act di archiviazione e trasparenza dei registri, e se questo ipotetico accordo fosse volto anche a commettere spionaggio, inteso come lo spostamento di segreti di stato da un posto sicuro a un posto non sicuro.

 

Inoltre a inizio settimana il Dipartimento di Stato ha rivelato che non riesce a trovare le email di Bryan Pagliano dei quattro anni in cui è stato impiegato presso il Dipartimento. Chi è Bryan Pagliano? E' l'ex esperto di tecnologia informatica assunto dal Dipartimento di Stato per risolvere qualunque problema informatico avesse interessato la Clinton.

Pagliano è stato anche un dipendente personale di Mrs. Clinton. Lei lo ha pagato 5000 dollari per trasferire le email dal suo account ufficiale presso il Dipartimento e dal suo accounto segreto sempre presso il Dipartimento al suo server personale, segreto ma non sicuro, nella sua casa di Chappaqua, New York. Questo è stato indubbiamente un gesto criminale. Pagliano deve aver ricevuto una promessa di immunità o un vero e proprio decreto di immunità da qualche giudice federale, dal momento che egli è ora il principale testimone contro la Clinton.

 

E' poco credibile che tutte le sue email siano andate perse. Sicuramente questo interesserà l'FBI, che sarebbe invece stato in grado di ottenere le email che Mrs. Clinton aveva cercato di cancellare dal suo server.

Mentre accadeva tutto ciò, fonti dell'intelligence hanno riferito di un dibattito ormai largamente noto ma che starebbe avvenendo nell'ombra al Cremlino tra il Ministro degli Affari Esteri e i servizi di intelligence russi. Stanno cercando di decidere se il governo russo debba rilasciare o meno qualcosa dalle 20000 email della Clinton ottenute hackerando lei direttamente o hackerando il suo confidente Sid Blumenthal.

 

E come se le cattive notizie per la Clinton in una sola settimana non fossero abbastanza, la scorsa settimana l'FBI avrebbe saputo dall'hacker internazionale che si fa chiamare Guccifer e che è attualmente in prigione, che egli è a conoscenza del modo in cui i russi sarebbero entrati in possesso delle email della Clinton: cioe' grazie al fatto che lei le custodiva, riceveva e inviava dal suo server personale segreto e non protetto.

 

Alla Clinton non e' stato pubblicamente chiesto cosa ne pensi di questi eventi, ma le e' stato chiesto se sia stata contattata dall'FBI. Potrebbe sembrare contro-intuitivo, ma nei casi criminali che riguardano colletti bianchi, l'FBI e' solito dare ai soggetti sotto indagine la possibilita' di spiegare perche' non dovrebbero essere incriminati.

Questo è un sentiero insidioso per qualunque indagato, anche per un avvocato smaliziato come Mrs. Clinton. Non sa cosa i federali vogliano da lei, ed è di fronte al dilemma se sia peggio parlare o non parlare.

 

Ogni bugia e ogni affermazione fuorviante, e lei è propensa a entrambe, fatta all'FBI può costituire la base per una incriminazione. Questo è il genere di caso in cui è rimasta intrappolata Martha Stewart. Per cui è pratica standard dei consiglieri legali di rifiutare colloqui con chi indaga i propri assistiti.

 

Ma la Clinton non è un assistito qualunque. E' in corsa per la presidenza. E' solita mentire. Lo sappiamo perché quando le è stato chiesto se l'FBI l'avesse contattata per un colloquio ha risposto ai giornalisti che né lei né i suoi collaboratori della campagna elettorale avevano avuto notizie dall'FBI ma che non vedeva l'ora di parlare con gli agenti.

E' una sciocchezza, e l'FBI lo sa. Innanzitutto l'FBI non chiama né i suoi collaboratori per la campagna elettorale né lei. Il Dipartimento di Giustizia chiama i suoi legali, e questo è già stato fatto e la Clinton lo sa. Perciò la sua affermazione che l'FBI non ha chiamato lei o i suoi collaboratori per la campagna è profondamente fuorviante, e l'FBI lo sa.

 

Quelli della Clinton si stanno preparando al peggio. Hanno già lasciato trapelare una sciocchezza, cioè che “funzionari USA” avrebbero affermato che i federali non hanno trovato intenzione da parte della Clinton di commettere spionaggio. Peccato che questi funzionari, delegati politici senza dubbio, ignorino le basi del codice penale: il governo non deve dimostrare un'intenzione di commettere spionaggio o di mentire ad agenti federali, ma da' con forza la caccia a entrambi i crimini.

 


Andrew P. Napolitano è un ex giudice della Corte Suprema del New Jersey e analista giudiziario senior di Fox News Channel. Il giudice Napolitano ha scritto nove libri sulla Costituzione USA, il più recente è “Suicide Pact: The Radical Expansion of Presidential Powers and the Lethal Threat to American Liberty” (“Patto suicida: l'espansione radicale dei poteri presidenziali e la minaccia letale alla libertà americana”).


Link: https://www.lewrockwell.com/2016/05/andrew-p-napolitano/perfect-storm-legal-misery/

12.05.2016

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