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Dal Blog di Francesca Paci su La Stampa
08/04/2016 La guerra di potere rimbalza sui media egiziani “L’Italia conosce già il nome del colpevole” Per capire come le autorità egiziane si stiano muovendo in queste ore e cosa si aspettino dalla missione romana bisogna tenere d’occhio i media locali, perché se è vero che ad eccezione di quelli online sono tutti allineati al regime è altrettanto vero che il regime non è affatto compatto e la vicenda Regeni sta portando alla luce i vari fronti della guerra intestina in corso da mesi tra gli apparati dello Stato e i loro corrispettivi servizi segreti. Cosa raccontano giornali e tv mentre gli inviati di al Sisi tentano la quadratur ... (continua)
07/04/2016 Sparizioni, depistaggi e caccia agli oppositori Il reparto delle SS dietro la morte di Giulio Sui social network lo chiamano asseffeh, il macellaio, un nome che il generale Khaled Shalaby si porta dietro dai giorni della sua incriminazione per la tortura a morte di Farid Shawki Abdel, quando centinaia di ragazzi si radunano davanti all’edificio della sicurezza di Alessandria urlando all’indirizzo dell’allora colonnello capo delle indagini della polizia di Mointazah «sadico, maniaco sessuale, malato». Siamo all’inizio degli anni duemila e l’ufficiale che oggi potrebbe pagare per l’assassinio di Regeni dorme sonni tranquilli, nonostante sit ... (continua)
07/04/2016 C’è un colpevole per la morte di Giulio Al Sisi sacrifica l’investigatore dei Servizi A poco più di due mesi dal ritrovamento del corpo martoriato di Giulio Regeni c’è una svolta nel governo egiziano, come se negli ultimi giorni fosse maturata al Cairo la volontà di collaborare seriamente con l’Italia alla ricerca della verità o di una parte di essa. La delegazione di inquirenti attesa oggi a Roma dovrebbe portare non solo l’annunciato faldone di duemila pagine sul ricercatore friulano ma almeno un nome, l’indicazione di una responsabilità che stavolta non condurrebbe a improbabili gang criminali o strampalati fuori pis ... (continua)
31/03/2016 Alaa Al-Aswany: “Regeni? Oggi il regime egiziano non distingue fra realtà e menzogne” Alaa Al-Aswany ne ha sentite di bugie di regime. Nato nel 1957 nella Cairo di Nasser, il più noto scrittore egiziano contemporaneo ha contrastato tutti i presidenti, Sadat, Mubarak, Morsi, Sisi. Perfino nei mesi successivi alla da lui sostenutissima rivoluzione del 2011 rifiutò il posto di ministro della cultura per seguitare a esercitare «il diritto di critica al potere». Oggi, però, la gestione a botte di depistaggi del caso Regeni gli sembra paradossalmente un segno di debolezza del sistema, forse addirittura il colpo di coda di un governo a cui «neppu ... (continua)
30/03/2016 Quella madre coraggio che non riesce a piangere per il suo Giulio massacrato al Cairo Nei pochi giorni in cui è rimasta al Cairo, tra l’annuncio della scomparsa del figlio e il ritrovamento del suo cadavere martoriato, Paola Regeni ha guardato la città fino a quel momento ignota con gli occhi degli amici di Giulio, tentando di trovarvi prima qualsiasi dettaglio potesse aiutarlo e poi, disperatamente, un perché. «Cercava i tasselli di un puzzle e ci chiedeva frammenti di vita attraverso la traduzione del marito, lei non parla inglese ma ha una forza impressionante, più del padre di Giulio, non piangeva neppure duran ... (continua) |