Fonte: fermaletrivelle.it http://comune-info.net 14 aprile 2016
Lettera di studenti e studentesse
"A chi da anni prova a toglierci la terra sotto i piedi, a chi da anni prova a inquinare quanto di bello ci rimane, a chi prova a imporre il ricatto tra ambiente e lavoro, noi rispondiamo che vogliamo tutto... Fermiamo le trivelle"
Il 17 aprile siamo tutte e tutti chiamati a prendere parola per difendere il nostro mare e iniziare il cammino di uscita dalla dipendenza da fonti fossili. Quel mare che è storia, che è cultura, che è bellezza, non può essere sacrificato per il profitto di pochi, degli stessi che da decenni conducono un attacco scellerato ai nostri territori e alla vita di chi li abita. Il mare, che riempie gli occhi ogni volta che lo guardi, è per sua natura al di fuori delle logiche di mercato, il mare è legame, è vita, ed è di tutti.
Da anni assistiamo alla devastazione non solo delle nostre terre, ma di tutto il pianeta, condotta dalle multinazionali del petrolio e del gas, supportate da numerosi governi, che fra le popolazioni e le lobby, hanno scelto di schierarsi con queste ultime. Da anni ci mobilitiamo, come studenti e studentesse sui nostri territori, chiedendo un’inversione di rotta, perché si punti alla salvaguardia del territorio e della salute dei cittadini, immaginando un nuovo modello di sviluppo sostenibile. A volte abbiamo ottenuto dei risultati, a volte eravamo in tanti ma i governi ci hanno ignorato, altre volte hanno usato tutti gli strumenti in loro possesso per ostacolarci e continuare nella distruzione e nella svendita del nostro territorio.
Domenica 17 abbiamo l’occasione di farci sentire per davvero, andando in massa a votare al referendum e chiedendo che vengano abolite le concessioni a tempo indeterminato per le trivellazioni in mare. È un primo passo, è un trampolino di lancio per una nuova primavera nella quale iniziare a lottare per uscire davvero dalla dipendenza dalle energie fossili, ma anche per immaginare un modello di sviluppo fondato sulla democrazia energetica e sulla tutela del territorio.
Il 17 aprile non votiamo solo per difendere il nostro mare, ma per dire con forza che la democrazia non si cancella con un decreto o con un tratto di penna, che milioni di persone hanno ancora voglia di partecipare, di far sentire la propria voce, di mettersi in gioco e di incidere sul proprio futuro.
A chi da anni prova a toglierci la terra sotto i piedi, a chi da anni prova a inquinare quanto di bello ci rimane, a chi prova a imporre il ricatto tra ambiente e lavoro, noi rispondiamo che vogliamo tutto. Che vogliamo un mare libero dalle trivelle, ma che vogliamo anche che a terra si fermi la ricerca di petrolio che ha distrutto territori come la Basilicata, che vogliamo che si spengano gli inceneritori e si riconvertano le aziende inquinanti, che si immagini e si realizzi un modello di sviluppo ecosostenibile e per tutti. A un Governo che ha utilizzato tutti i mezzi di cui disponeva per fare in modo che il referendum fallisse, arrivando a suggerire pubblicamente l’astensionismo, riconfermando di volere realmente la morte della democrazia, noi risponderemo recandoci in massa alle urne, perché non siamo disposti a vedere ancora una volta calpestate le nostre ragioni e le nostre richieste.
Ormai mancano pochi giorni, e c’è bisogno dell’impegno di tutti! Solo se ognuno di noi inizierà a parlare con i suoi amici, parenti e colleghi, se nelle nostre città, nelle scuole, nelle università continueremo a informare chi ci sta intorno, potremo davvero sperare di vincere questa sfida importantissima.
Il mare e la democrazia oggi sono nelle nostre mani, nelle mani di tutti: il 17 aprile, possiamo fare in modo che lo rimangano, sottraendoli da chi sulla bellezza e sull’ambiente vuole solo fare profitto. Domenica vota e fai votare SI al referendum, fermiamo le trivelle e difendiamo il nostro mare!
Se sei uno studente e vuoi sottoscrivere anche tu la lettera, comunicacelo inviando nome, cognome, età, scuola/corso di laurea ed università, città di studi a studentiperlambiente@gmail.com |