http://www.agoravox.it/ 22 giugno 2016
Un concerto di Ludovico Einaudi per salvare l’Artico. La campagna di Greenpeace di Antonella Policastrese
Otto milioni di firme per salvare l’Artico perché sia dichiarata Area Protetta. E’ la campagna di sensibilizzazione che sta portando avanti Greenpeace per impedire che la vita del pianeta sia messa in pericolo. Ambasciatore di questa Campagna è il maestro Ludovico Einaudi, che ha realizzato un concerto su di una piattaforma galleggiante in Norvegia.
La composizione dell’autore s’intitola “Elegy for the Artict”, eseguita su di un pianoforte a coda davanti alle coste delle isole Svalbard. Musica per raccontare la maestosità di ghiacci e di un ambiente pulsante di vita, magico per la sua bellezza; voci incontaminate di un luogo che gli uomini vogliono aggredire per trivellare il sottosuolo. Il concerto del maestro Einaudi è stato realizzato in prossimità di un importante meeting internazionale dell’OSPAR, dove sarà decisa la possibilità di istituire un’area protetta di 200 chilometri quadrati, per vietarne al suo interno l’attività estrattiva. Impresa titanica, poiché Norvegia, Islanda e Danimarca non vogliono quest’accordo.
Note per sensibilizzare i potenti della terra, musica simile a un grido di aiuto, da parte di un pianeta, che sta rischiando di collassare. Impossibile rimanere freddi e razionali di fronte alla poesia di un concerto che tocca ogni parte nascosta del nostro cuore, per richiamare l’attenzione di ogni singolo uomo, su luoghi come questi, che non si possono distruggere. Ogni singola lastra di ghiaccio che collassa e si sfalda velocemente è un colpo mortale inflitto all’equilibrio di un clima sempre più alterato dalla mano dell’uomo, a causa dell’avidità di gente senza scrupoli in preda al delirio di un unico Dio: il denaro. Virtuosismi quelli del maestro Einaudi, realizzati su tasti di un pianoforte per lanciare un messaggio senza precedenti, dove la sensibilità di un artista cerca di far prevalere le ragioni del buon senso e del rispetto di un regno violato, tartassato, sfruttato. Qui dove tutto parla, nel cuore del pianeta, l’Artico lancia i suoi segnali preoccupanti tramite lastre di ghiaccio che si stanno sciogliendo troppo velocemente, condannandolo a trasformarsi in qualcos’altro.
E’ per questo che Greenpeace si batte strenuamente, per fermare tutte quelle attività nocive per l’ambiente che stanno provocando i cambiamenti climatici troppo repentini. A rischio la vita di orsi e creature che ne popolano l’habitat e rischiano di sparire. Guardando un pezzo di video dove si vede il maestro suonare, si ha come l’impressione che qualcosa stia lentamente morendo, acqua che scivola, portandosi dietro un pezzo di universo e, chissà, forse il regno di quell’ultima regina delle nevi padrona delle sue creature che non vogliono morire. E’ proprio vero che il nemico del pianeta è l’uomo, il quale in nome del progresso lo sta avvelenando, trasformando le risorse in rifiuti. Bisogna fermare questa follia prima che la malattia si trasformi in cancro.
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