Originale: Truthout

http://znetitaly.altervista.org/

30 maggio, 2016

 

Le donne di tutto il mondo guidano la lotta contro l’agricoltura delle industrie

Mark Karlin intervista Vandana Shiva

Traduzione di Maria Chiara Starace

 

Mark Karlin: la sua antologia è incentrata sulle donne scrittrici che “sono all’avanguardia nella lotta contro gli OGM e l’agricoltura delle industrie.”  Perché le donne sono così importanti per mostrare “la via per avere sia il pane che la libertà”?

 

Vandana Shiva: Nell’antologia ci sono contributi di donne che conservano  i semi, di coltivatori che praticano l’agricoltura organica, di scienziate e di madri. Le donne sono state  storicamente le esperte di semi in tutte le società. Anche oggi le donne guidano il movimento per la conservazione dei semi, come dimostrano i contributi contenuti nel volume. Le donne scienziate che hanno contribuito al volume, sono indipendenti e coraggiose. Non sono chiuse nei circoli della scienza aziendale. E le madri sono quelle che devono prendersi cura dei loro figli quando si ammalano a causa delle sostanze chimiche e degli OGM nel cibo.

 

Quale è il rapporto tra il paradigma industriale dell’agricoltura e l’industria bellica?

 

L’agricoltura industriale è un prodotto della guerra, sia a livello paradigmatico che a livello di strumenti, di arnesi e di tecnologie. I fertilizzanti con azoto sintetico venivano fatti nelle stesse fabbriche che facevano gli esplosivi. Ecco perché le bombe dove si mette azoto  sono spesso usate negli attacchi terroristici. I precursori dei pesticidi erano i gas tossici usati in guerra e i gas nervini usati nelle camere a gas.

L’agente Arancio era un erbicida usato nella guerra del Vietnam. In termini di paradigma, l’agricoltura industriale si basa sulla mentalità bellica che “l’altro” è un nemico che dovrebbe essere sterminato. Potrebbe essere la biodiversità sterminata come le erbacce dai pesticidi, oppure gli impollinatori e gli insetti amici sterminati dai pesticidi e dagli OGM che producono i pesticidi.

 

Che cosa è la cosiddetta “Rivoluzione Verde” e come è collegata al cancro?

 

L la cosiddetta Rivoluzione Verde non è né verde né rivoluzionaria. Era il nome dato all’agricoltura chimica industriale quando fu imposta al Terzo Mondo. La Rivoluzione Verde era stata introdotta per la prima volta nella fertile e prospera terra del Punjab nel 1965. Promuoveva la cultura del riso e di varietà di grano coltivate per assorbire più sostanze chimiche. Le monoculture e le varietà chimiche erano vulnerabili ai parassiti e questo  provocò un aumento dell’uso di pesticidi che hanno provocato un’epidemia di cancro nel Punjab. Oggi c’è un treno che parte dal Punjab per andare a  Bikaner (nello stato del Rajastan, n.d.t.) dove c’è un ospedale per il cancro dove si assistono i malati poveri– il treno viene definito “treno del cancro”.

 

In che modo la biodiversità agricola rafforza la sicurezza alimentare?

 

La biodiversità agricola rafforza la sicurezza alimentare a vari livelli. Prima di tutto più diversifichiamo le coltivazioni, più otteniamo nutrimento. Quando misuriamo il nutrimento per ogni acro, non il raccolto per ogni acro, si vede che la biodiversità produce molto più cibo, e cibo ricco di sostanze nutrienti diverse, di micro sostanze nutrienti e di quantità minime.

La biodiversità agricola contribuisce anche alle funzioni ecologiche del controllo dei parassiti, del controllo delle erbacce, della conservazione dell’acqua e della conservazione del suolo. Rinvigorisce i suoli che negli ecosistemi agricoli biologicamente diversi sono ricchi di materia organica che accresce la fertilità del suolo e la ritenzione idrica, aumentando così la sicurezza alimentare.

 

Come contribuisce al riscaldamento globale l’agricoltura chimica industriale?

 

Il 50% di tutti i gas serra vengono forniti dall’agricoltura chimica  industriale  e dal commercio globalizzato. Il sistema chimico è di fatto un’agricoltura fossile, dato che dipende dai combustibili fossili. I fertilizzanti con azoto che vengono prodotti   dai combustibili fossili,  emettono ossido di azoto che è 300 volte più dannoso per l’atmosfera dell’anidride carbonica. L’agricoltura industriale chimica aumenta la meccanizzazione e l’uso dei combustibili fossili. Il trasporto su lunga distanza aggiunge miglia di percorso del cibo trasportato ed emissioni di diossido di carbonio. La distruzione della diversità e la crescente dipendenza da poche merci vendute in tutto il mondo, ha causato la deforestazione in Brasile, Argentina e Indonesia. La deforestazione collegata all’agricoltura contribuisce al 15% dei gas serra.

 

Perché è sbagliata la propaganda corporativa dice che i prodotti chimici e l’ingegneria dei semi riducono la fame?

 

La propaganda delle grosse aziende secondo la quale i prodotti chimici e gli OGM riducono la fame, è sbagliata perché le sostanze chimiche promuovono prodotti di monocultura privi di valore nutritivo che creano una fame nascosta di carenze nutrizionali. E’ sbagliata perché apporti  ad alto costo fanno indebitare gli agricoltori, e gli agricoltori indebitati sono agricoltori che hanno fame. Su un miliardo di persone che hanno fame, 500 milioni sono agricoltori.

E’ sbagliata anche perché gli OGM non aumentano la resa. La resa  proviene dal raccolto originario in cui i geni che vengono introdotti sono aggiunti tramite l’ingegneria genetica.

Infine, è sbagliata perché questo modello produceva merci,  non cibo. La più grande espansione degli OGM è stata nel granoturco e nella soia. La maggior parte del granoturco e della soia si usano per i biocarburanti e per i mangimi per gli animali. Soltanto il 10% va nel cibo. Le merci alimentano i profitti delle grosse aziende, non le persone.

 


Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: http://zcomm.org/znet/article/women-around-the-world-are-leading-the-fight-against-corporate-agriculture

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