La nonviolenza e' in cammino (anno XVII) Numero 390 del 25 settembre 2016
Di notte, scrutando il mare di Benito D'Ippolito
I.
Solo a questo riesco a pensare: alla morte, alla morte che arriva.
Alla guerra che uccide e che uccide alle mandrie infinite di schiavi alla marcia a scorpioni e frustate e neppure uno spettro per l'Europa.
Solo a questo riesco a pensare: alla morte, alla morte che arriva.
E vorrei pur pensare alle stelle come al mare dei fili dell'erba che accarezza gentile e furioso del suo soffio il vento silente.
Solo a questo riesco a pensare: alla morte, alla morte che arriva.
Chi produce le armi assassine? Chi si presta a sganciare le bombe? Chi avvelena i pozzi di tutti? Ch frantuma le ossa a sua moglie?
Solo a questo riesco a pensare: alla morte, alla morte che arriva.
Ferme al dazio le navi negriere delle carni di uomini e donne il commercio fiorisce e fiorisce non hai Circe che possa salvarci.
Solo a questo riesco a pensare: alla morte, alla morte che arriva.
II.
Io che fui alla scuola di Timandro di Eleandro alla scuola e allora seppi che non c'e' altra virtu' che la virtu' di recare soccorso agli infelici e lottare senza requie contro il male,
io che serbo ancora il sogno di una cosa e che so che e' solo sogno ma che i sogni sono veri se tu fai la cosa giusta: soccorrere, accogliere, assistere tutti, salvare le vite che gia' sono cosi' brevi,
io che ebbi proprio tutte le fortune e di tutte le fortune la maggiore: di sapere che l'umanita' e' una sola di sapere che ogni vita e' un valore e una stessa sorte tutti ci fa uguali,
io lo so che non c'e' io se non c'e' tu io lo so che non si esiste senza un noi e che unica e' la scelta: amore o morte ed a tutte le menzogne e le oppressioni io, tu, noi dobbiamo opporci ora e sempre.
III.
Dopo il deserto il mare alle spalle le lance insanguinate dinanzi i muraglioni dell'impero dall'alto piovono frutti di fuoco e noi qui soli, nuda umanita'.
Senza illusioni, senza speranze solo persuasi del nostro dovere di recare aiuto a chi soffre di condividere questa dura vita questo mondo di orrori e di vertigini e questo pane, questo giaciglio questa casa fatta solo di parole questa festa fatta solo di sguardo e di respiro.
In questo dovere trovando una sobria, una lieve, luminosa felicita', compagne e compagni. |