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23 agosto 2016

 

Il leader di Boko Haram ucciso in un raid

 

Il leader di Boko Haram, Abubakar Shekau, sarebbe rimasto "ferito a morte" in un raid aereo lanciato venerdì scorso nella foresta Sambisa, roccaforte dei jihadisti nello stato di Borno, nei pressi del confine con il Camerun.

 

Stando a quanto si legge sull'account Twitter dell'esercito nigeriano, nell'operazione sono rimasti uccisi diversi comandanti dell'organizzazione terroristica affiliata allo Stato islamico (Isis), "il cui leader, Abubakar Shekau, si pensa sia stato ferito a morte alle spalle".

Già in passato Shekau è stato dato per morto in diverse occasioni, ricomparendo poi in video a smentire le forze di sicurezza. La notizia della sua morte arriva nel giorno della visita in Nigeria del segretario di Stato americano John Kerry e dopo l'annuncio, a inizio agosto, della cacciata di Shekau dalla guida del gruppo da parte dell'Isis e della sua sostituzione con Abu Musab al-Barnawi, ex portavoce dell'organizzazione e, secondo alcuni giornalisti nigeriani, figlio dello stesso fondatore di Boko Haram, Mohammed Yusuf, ucciso dopo essere stato catturato vivo, nel 2009, dalle forze di sicurezza nigeriane.

 

L'annuncio di inizio agosto aveva portato alla luce la spaccatura all'interno del gruppo nata dal mancato rispetto da parte di Shekau delle direttive arrivate dall'Isis, a cui aveva giurato fedeltà nel marzo 2015, non ultima quella di smetterla di usare i bambini negli attacchi kamikaze. Tuttavia, in un messaggio audio diffuso all'indomani della sua estromissione, Shekau aveva denunciato di essere stato "ingannato" dai combattenti dell'Isis, dichiarandosi quindi "ancora membro di Boko Haram".

 

Shekau è alla guida di Boko Haram dal 2009; una leadership segnata da un'ondata di violenze che ha causato circa 20.000 morti e oltre 2,6 milioni di sfollati e profughi in tutta la regione del lago Ciad. Sua la regia del rapimento delle 200 studentesse del college, ancora irreperibili dopo due anni.

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