Reuters - nigrizia - 5 febbraio 2016 - Uomini armati non identificati hanno attaccato e si sono introdotti allinterno della base delle forze della missione Onu (Minusma) a Timbuktu in Mali. Nel mirino degli aggressori anche un checkpoint dell'esercito a Kabara vicino l'aeroporto nella periferia della città con razzi e armi automatiche. Gli aggressori hanno guidato un veicolo fino all'ingresso della base Onu che si trova all'interno dell'ex Hotel Palmeraie, intorno alle 6:30 (ora locale) e poi lo hanno fatto esplodere, secondo quanto raccontato da Olivier Salgado, portavoce della missione Minusma. Un numero imprecisato di assalitori si sono poi introdotti nella struttura. Da li è iniziato uno scontro a fuoco con le forze maliane e quelle della Minusma. Per qualche ora si è pensato che ci fossero delle persone sequestrate all'interno ma la notizia è stata smentita. Le notizie non sono ancora certe ma ci sarebbe una vittima fra i soldati maliani e 4 fra i terroristi. Ci sarebbero anche circa 6 feriti tra soldati e civili. La regione nord-occidentale del Mali, a nord del fiume Niger, è una roccaforte di diversi gruppi jihadisti locali o legati ad Al Qaeda nel Maghreb islamico che ha rivendicato l'attacco terroristico al Radisson Hotel della capitale Bamako in cui sono morte 20 persone. Notiziegeopolitiche - 5 febbraio 2016 - A Tinbuctù, uomini con armi automatiche e razzi hanno attaccato simultaneamente; il campo della missione Onu in Mali (Minusma), un checkpoint dell’esercito e la residenza del governatore. Nella base militare vi erano caschi blu nigeriani. Il bilancio delle vittime è stato di due attentatori e di un militare del Mali rimasti uccisi negli scontri. Nei primi mesi del 2012 il Mlna (Movimento per la liberazione dell’Azawad), i tuareg e le altre popolazioni autoctone del nord del Mali (arabi, fulani e songhai) si erano alleati con i gruppi jihadisti di Ansar Dine e di al-Qaeda Aqmi nella lotta contro i regolari per ottenere la secessione del paese, e dopo la presa di Timbuctù, il 4 aprile era stata proclamata la Repubblica islamica dell’Azawad, durata solo un giorno ma prontamente riconosciuta da Qatar e Iran in cambio di concessioni petrolifere. Tuttavia i jihadisti avevano sottomesso i tuareg, obbligandoli al rispetto rigoroso della sharia e arrivando a distruggere le antiche opere d’arte delle città e diverse antiche tombe. Nel luglio del 2012 i tuareg, il Mnla e le popolazioni autoctone si erano ribellate ai jihadisti con scontri anche violenti, per poi sottoscrivere nel giugno di quest’anno un accordo di pace con Bamako. Ansar Dine si è poi alleato con l’Isis, divenendo la ramificazione dello Stato Islamico nel Paese africano. Elementi secessionisti ed in lotta con Bamako sono ancora attivi nello sperduto deserto della regione.
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