http://www.nytimes.com Theo Padnos, American Journalist, on Being Kidnapped, Tortured and Released in Syria Mi sembrava che mi stavo incamminando con calma attraverso un uliveto con gli amici siriani, poi si era aperta una prigione nella terra, ero caduto nel buio e mi ero svegliato in un mondo sotterraneo, il genere in cui si trovano i miti o gli incubi. Al Qaeda gioca con il sonno dei suoi prigionieri, perché vuole avere una presenza di controllo in ogni secondo della loro vita, anche nei secondi inconsci, forse soprattutto in quelli. Un giorno, prima che mi colpisse, volli esprimergli quanto completamente la mia faccia era premuta contro il muro. “Mi colpirai comunque?, Chiesi. Cosa stai facendo, sheikh? Perché?” Lo guardai, e lui sorrise. “Voglio allenare la tua anima” mi disse.
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