Il Manifesto http://nena-news.it 20 ott 2015
Battaglia di Aleppo, 70mila civili in fuga di Chiara Cruciati
Controffensiva del governo: ripresi villaggi a sud, si avanza sull’autostrada. Migliaia di persone in fuga per timore di nuovi scontri
Aggiornamenti ore 14 Raid russi hanno colpito ieri notte la provincia di Lattakia: decine di morti
Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, Ong di stanza a Londra e vicina all’opposizione al regime di Damasco, i raid aerei russi avrebbero ucciso ieri notte almeno 120 persone tra cui donne e bambini. Diversi i dati offerti dalle Agenzie Afp e Anadolu che parlano rispettivamente di 45 e 42 persone morte nei bombardamenti di lunedì. L’attacco di Mosca ha interessato l’area di Jabal al-Akrad nei pressi di Latakia la cui provincia, sotto il controllo governativo ma dove permangono sacche di resistenza dell’opposizione, è stata il target principale dei raid russi iniziati lo scorso mese. Mosca, che sostiene il presidente siriano al-Asad, ha affermato di aver colpito soltanto i miliziani dello Stato Islamico. Versione contrastata, invece, dai ribelli siriani che denunciano di essere stati anche loro oggetto delle bombe dell’aviazione russa. I gruppi di opposizione presenti nel nord della provincia di Lattakia sono una combinazione di Esercito libero siriano e di Esercito di Conquista, una coalizione formata dai salafiti di Ahrar as-Sham e i qa’edisti del Fronte an-Nusra. Ieri, intanto, il ministro degli esteri saudita Adel al-Jubeir ha ribadito che non ci sarà alcun ruolo per al-Asad una volta che sarà formato un consiglio transitorio. Il consiglio governativo, che dovrebbe guidare le istituzioni del Paese nel periodo transitorio fino alle elezioni, è stato proposto nelle iniziative di pace sponsorizzate dall’Onu Ginevra 1 e Ginevra 2
Roma, 20 ottobre 2015, Nena News –
Il governo siriano vuole riprendersi Aleppo. Una città in macerie che resta però la capitale commerciale del paese, la cui perdita – per Damasco – fu una sconfitta politica delle peggiori. Da 3 anni Aleppo è divisa a metà: il 40%, a ovest, è ancora controllato da forze fedeli al governo; la parte est è caduta prima nelle mani dei ribelli moderati dell’Esercito Libero Siriano e oggi è spartita tra gruppi moderati e islamisti, a partire da al-Nusra. L’intervento aereo russo è arrivato al momento giusto per Damasco: con 150mila milizie sciite provenienti da Iran, Libano e Iraq che hanno permesso di non perdere terreno lungo il confine con il Paese dei Cedri e con un Assad che manteneva le posizioni ma non riusciva a contrattaccare, le bombe sganciate dai jet russi hanno garantito al governo di uscire dalle proprie roccaforti e puntare al nord ovest del paese. A qualche giorno dal lancio dell’operazione via terra – a cui partecipano anche migliaia di combattenti di Hezbollah e pasdaran iraniani – l’esercito siriano guadagna posizioni: ha ripreso una serie di villaggi a sud e avanzato lungo l’autostrada Aleppo-Damasco. Ha anche assunto il controllo di una delle strade a nord, che conducono verso il vicino confine turco, punto di passaggio preferenziale per i ribelli per l’approvvigionamento di armi. La battaglia si svolge fuori, nelle campagne intorno alla città, con le forze governative che spingono verso il cuore di Aleppo. L’obiettivo è chiaro: ripulire una comunità strategica della presenza degli islamisti di al-Nusra e Ahrar al-Shams (che perderebbero così una delle loro roccaforti e quindi terreno di fronte all’avanzata del gruppo rivale, l’Isis) e dei moderati, ormai militarmente presenti solo ad Aleppo. A quel punto, ripreso il nord ovest, il governo potrebbe concentrarsi sul nord est, dove a governare è lo Stato Islamico per ora non troppo toccato dai raid russi. La conseguenza immediata è l’ennesimo esodo di civili: sarebbero 70mila i siriani residenti ad Aleppo ad aver lasciato la città per il timore di nuovi scontri. Interi villaggi sono vuoti, migliaia di famiglie si sono messe in cammino senza portarsi dietro nulla. Si aggiungono agli 11 milioni di civili fuggiti dal conflitto: 4 milioni all’estero, 7 sfollati interni. Nena News |