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Thursday, 08 October 2015

 

Che la prossima intifada sia una rivoluzione palestinese che ponga fine all'occupazione

di Samah Jabr

 

I giovani palestinesi avevano sperato che l'annuncio di Abu Mazen all’Onu, significasse che l’Autorità Palestinese avrebbe smesso di agire come subappaltatore di Israele nel tentativo di schiacciare la resistenza palestinese. Qunidi si alzò in piedi per combattere l'appropriazione indebita israeliana del Nobile Santuario di Al-Aqsa a Gerusalemme, per resistere alla chiusura della città al suo stesso popolo e per opporsi agli attacchi incessanti da parte dei coloni sui villaggi della Cisgiordania, come quello che ha portato a bruciare viva una famiglia, un reato per il quale nessuno è stato inquisito.

 

Questi giovani in cerca di libertà sono braccati, uno per uno. Essi vengono chiusi in gabbia in Israele così come in Palestina, poi vengono accusati in conformità con le dinamiche tipiche degli abusi: “Essi hanno portato tutta quella sofferenza su di sé e le loro famiglie!” Abbiamo sentito commenti simili sulle donne che sono state violentate: "Mi hanno chiesto perché, lei ha provocato, è su la colpa per questo." Israele ha ordinato di sparare ad ogni bambino palestinese che si vede lanciare pietre, condannandolo a pene minime di 4 anni e con multe proibitive ai loro genitori. Tutte queste misure invitano solo più bambini a sfidare la spietatezza delle leggi israeliane.

 

Muhannad 19 anni; Amjad 17; Fadi 18; Hadil 18; e Shurouq 18: sono solo alcuni dei giovani palestinesi che sono stati giustiziati senza un giusto processo nelle ultime due settimane, accusati di impugnare armi, di detenzione o di attaccare i coloni o isoldati israeliani con i coltelli. Le loro case saranno demolite per punire i loro genitori per il legame biologico ai loro figli, anche se le punizioni collettive è vietato dal diritto internazionale.

 

Yishai Schlissel ha accoltellato sei partecipanti ad una marcia del gay pride lo scorso marzo, ma nessun poliziotto gli ha sparato. Si osservano i crimini dei coloni contro i palestinesi, coperti e persino incoraggiati dalle autorità israeliane, mentre nessun palestinese si la fa franca per un qualsiasi atto di resistenza. La polizia israeliana sotto copertura entra negli ospedali palestinesi per rapire persone ferite, sotto gli occhi della polizia palestinese, ma Israele non riesce quasi mai ad arrestare israeliani che uccidono palestinesi. Quando i palestinesi riescono a scattare immagini fotografiche del reato, allora le autorità israeliane trovano infinite scuse per ridurre al minimo le sanzioni.

 

Negli ultimi scontri, Israele ha fatto uso di coloni illegali che operavano impunemente per terrorizzare i palestinesi, sparando ai passanti e bruciando le loro proprietà, i loro raccolti e oliveti, veicoli e abitazioni. Coloni armati sono stati visti precedere l'incursione dei soldati israeliani nei villaggi circostanti Nablus. Data la totale impunità offerta loro dalle autorità israeliane, non sorprende che alcuni giovani avventurosi abbiano cercato di rompere le catene della loro impotenza, ribadendo il senso di appartenenza attraverso l'azione drammatica e in cerca di vendetta per la loro nazione umiliata e il loro paese violentato.

 

Facciamo in modo che questa non sia una terza intifada su cui s’infrangono le nostre speranze. Facciamo in modo che questa sia una rivoluzione palestinese che pone termine all'occupazione. Lasciate che tutti i palestinesi decenti, e i loro sostenitori a livello internazionale, facciano quello che serve per garantire la sopravvivenza dei nostri giovani in cerca di libertà. Dobbiamo mantenere l'appartenenza collettiva e lo zelo morale della nostra rivoluzione di fronte a tutti gli oppressori, dall'interno e dall'esterno, per la liberazione finale del nostro popolo e della nostra terra.

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