http://unoenessuno.blogspot.fr
16 febbraio 2015
di Aldo Funicelli
Prima eravamo tutti filo Gheddafi, per quella real politik che fa digerire tutto.
Poi siamo diventati interventisti, quando Gheddafi stava schiacciando nel sangue la rivolta (ve le ricordate le primavere arabe?).
Poi, da bravi democratici europei, ci siamo dimenticati di come stessero andando avanti le cose in Libia. Solo gli impianti di estrazione interessavano.
Ora è arrivata l'Isis è nuovamente si parla di intervento militare. L'Isis fa più paura della guerra civile per bande che ha devastato la Libia.
Di sicurezza (e democrazia) se ne parla in europa solo quando è troppo tardi e in ordine sparso.
La politica europea, verso Isis, verso la Libia quale è? E, più in generale, che posizione ha l'Europa nei confronti dei regimi?
Ci stiamo impiccando ai vincoli europei, alle leggi che devono rispettare tutti, anche i greci (che non devono fare i furbetti), poi su questioni di politica internazionale, il nulla?
E noi italiani dovremo fare ancora una volta i primi della classe? |
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16 Febbraio 2015
di Fausto Carotenuto
Il fantomatico Stato Islamico libico si espande, conquista la città di Sirte, le zone degli impianti petroliferi, decapita decine di cristiani copti egiziani e lancia orribili minacce al nostro Paese …. - estrema vicinanza del vortice di violenza al nostro territorio, - identificazione del nostro Paese come nazione crociata anti-islamica, indicata come nemico diretto della fiammata radicale islamica - probabile presenza di terroristi islamici già sul nostro territorio, - una guerra difficilissima da condurre, e che si annuncia molto sanguinosa anche per i nostri uomini, perché si farebbe in un contesto di centinaia di milizie una contro l'altra, senza poter contare su serie alleanze locali, contro centinaia di migliaia di combattenti fanatizzati ed armatissimi con i soldi delle monarchie del golfo e di altre fratellanze oscure.
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