Fonti: Al Manar HispanTv http://www.controinformazione.info/ 08 Giugno 2015
La brigata cristiana di Hezbolláh Traduzione e sintesi di Luciano Lago
Secondo quanto riferito dai siti di informazioni, “Christian Post” e “International Business Times”, un folto gruppo di cristiani libanesi è stato ultimamente addestrato da Hezbollah per combattere contro i gruppi takfiri dello Stato Islamico (ISIS) e del Fronte di Al Nusra che operano anche nella parte est del Libano e contro questi, il battaglione cristiano è stato già impiegato nella regione siriana di Qalamún.
L’informativa segnala che, dato il pericolo che rappresentano questi gruppi terroristi per la comunità cristiana siriana e libanese, molti cristiani di queste comunità avevano da tempo deciso di unirsi ad Hezbollah e costituire un battaglione, appoggiato e finanziato da questa organizzazione militare sciita libanese, per combattere contro queste formazioni terroriste e risulta che questi combattenti cristiani stiano già operando in entrambi i lati della frontiera, tanto nel Qalamun siriano come nelle località ad est del Libano.
Joseph Farah, uno dei componenti di questo battaglione, ha dichiarato che “i giovani cristiani hanno deciso di unirsi un battaglione militare di Hezbollah, fondato da loro, con il fine di combattere contro il Fronte Al Nusra e l’ISIS e rispondere agli attacchi lanciati da queste formazioni terroriste nella valle della Bekaa”.
“Gli stessi residenti cristiani della valle della Bekaa hanno deciso di costituire il battaglione ed hanno chiesto ad Hezbollah di essere addestrati”, secondo quanto informa il sito Business Times. I componenti del battaglione hanno deciso di chiamare la formazione ” Appoggio a Nasrallah”, in onore al leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. “Noi cristiani nella regione stiamo attraversando una situazione difficile , dovuta alla presenza dei gruppi terroristi takfiri. L’unica parte che protegge i cristiani è quella di Hezbollah e questa formazione è la sola che combatte ed affronta i terroristi jihadisti assieme all’Esercito libanese, in questa battaglia. Non dovremo nasconderci ma combattere per la nostra sopravvivenza”, ha detto Farah. “Hezbollah non ci ha chiesto di convertirci all’Islam nè di abbracciare alcuna ideologia. Hezbollah ci ha chiesto di combattere al loro fianco; siamo stati noi che abbiamo richiesto di combattere di nostra volontà e loro ci hanno accettato. Noi adempiamo ai nostri riti ed obblighi religiosi e disponiamo in piena libertà di farlo”. ” Hezbollah ha provveduto ad addestrare i cristiani in vari campi in questi ultimi mesi e gli ha fornito appoggio finanziario e paga loro le spese ed i salari”, lo ha indicato un leader del gruppo cristiano che coopera con il movimento di Resistenza in quest’area. “Non stiamo parlando di una minaccia ipotetica ma di una reale aggressione che si ripete di ora in ora, ogni giorno ed ogni notte”. I cristiani hanno inserito un video nei social media che presenta un combattente che porta una bandiera della “Corrente Patriottica Libera”, comandata da Michel Aun, un alleato di Hezbollah nella coalizione dell’ 8 Marzo. La “Corrente” è il maggor partito cristiano del Libano. Al Hadath ha pubblicato anche una informativa, pochi mesi fa, che parlava della creazione di quella che viene chiamata la Resistenza Cristiana in Siria, che combatte assieme all’Esercito siriano contro i terroristi. In quella partecipano cristiani ortodossi e cattolici, incluso giovani che difendono le loro comunità dall’aggressione dei gruppi takfiri. D’altra parte le agenzie libanesi hanno fatto sapere che Charbel Harb, un militante cristiano di Hezbollah, ha perso la vita nel corso dell’ultima battaglia contro il Fronte al-Nusra sulla frontiera fra Siria e Libano, trasformandosi nel primo “martire cristiano” del movimento. Nello scorso 22 di Maggio, il segretario di Hezbollah, Sayed Hassan Nasrolah, ha dichiarato la mobilitazione generale contro i gruppi takfiri che provengono della Siria e minacciano la sovranità del Libano. Il governo di Bashar al-Assad in Siria è appoggiato da tutte le minoranze religiose che temono di essere espulse o sterminate nel paese se dovessero andare al potere i gruppi terroristi wahabiti, appoggiati dalla Turchia, dall’Arabia Saudita, dal Qatar e da alcuni paesi occidentali (USA, Francia e Regno Unito). Alcuni leaders cristiani hanno avvisato sulla possibile distruzione del Cristianesimo d’Oriente nel corso dei prossimi anni. Nella provincia di Idlib, di recente conquistata dai gruppi terroristi, i cristiani sono stati di recente espulsi e molti i loro sono morti per mano delle milizie terroriste. |