https://www.middleeastmonitor.com/ Monday, 14 December 2015
Mother of Israeli soldier in Gaza wants Hamas to prove her son is alive http://www.lantidiplomatico.it/ 16/12/2015
Aaron Shaoul è il nuovo Gilad Shalit nelle mani di Hamas?
Gilad Shalit, carrista dell'IOF, fu fatto prigioniero a Gaza il 25 giugno 2006 e la sua cattura fu rivendicata dalle Brigate Al Qassam, braccio armato di Hamas.
Il 18 ottobre 2011 avveniva lo scambio tra Shalit e circa 1.200 prigionieri politici Palestinesi, detenuti nelle carceri israeliane. L'accordo tra Hamas e il governo israeliano avvenne con la mediazione dell'Egitto. Dall'anno scorso la maggior parte dei prigionieri palestinesi rilasciati 4 anni fa sono tornati dietro le sbarre.
Si ritiene che l'autore materiale del sequestro ed il principale curatore della lista dei prigionieri politici Palestinesi da rilasciare sia stato Ahmed al-Jaabari, comandante di spicco delle Brigate.
15 anni in un carcere israeliano, passato da Fatah ad Hamas, sfuggito a 4 attentati, Jaabari non era più apparso in pubblico, fino al giorno del rilascio di Gilad Shalit. Il leader palestinese sapeva bene di essere nella lista dei più ricercati da Israele.
Ma la sua apparizione, quel giorno, accanto all’auto che trasportava Shalit liberato dal rifugio dov’era tenuto in prigionia, fu un messaggio rivolto ai detenuti Palestinesi nelle carceri dell’occupazione israeliana, la dimostrazione che stava mantenendo la promessa fatta prima di lasciare i suoi compagni rimasti in carcere, che non li avrebbe dimenticati.
Jaabari resta l’ideatore di un'impresa che portò all'imprigionamento di un soldato israeliano per 5 anni, senza che nessun servizio di sicurezza riuscisse a trovarlo.
Il 14 novembre 2012, Jabari rimase ucciso da un missile israeliano che centrò la macchina su cui viaggiava con il figlio. Iniziava Pillar of Defence.
Aaron Shaul, 21 anni, della Brigata Golani, di stanza a Gaza nell'estate del 2014, durante l'Operazione Protective Edge, fu fatto prigioniero il 20 luglio 2014 e la sua cattura fu rivendicata da Abu Obeida, il portavoce ufficiale della Brigate Al Qassam.
Il soldato, ferito, sarebbe stato trasportato in un luogo segreto e lì nascosto fino al momento in cui non si sarebbero venute a creare le giuste condizioni per il rilascio.
Durante lo scorso anno, si è parlato molto dell'eventuale decesso di Shaul fin quando, lo scorso 5 novembre, il padre ha chiesto al governo israeliano di soddisfare le richieste di Hamas per poter riportare a casa il figlio, aggiungendo che "Non c'è nessuna soluzione per i soldati catturati se non soddisfare le richieste di Hamas".
Ed ancora : "Hamas deve ottenere tutto ciò di cui ha bisogno in cambio dei nostri figli, anche se si trattasse di liberarne migliaia ... Dobbiamo dare loro tutto, anche Marwan Barghouti libero, se necessario."
"Tutto quello che so è che chi ha inviato i nostri figli in guerra deve restituirceli, vivi o morti."
Ed arriviamo a ieri. Durante una movimentata conferenza stampa, a Tel Aviv, la madre di Aron Shaul, ha chiesto al movimento islamico di Hamas di fornire alla famiglia le prove che figlio sia ancora vivo. In cambio di risposta affermativa, ha assicurato che opererà forti pressioni sul governo israeliano per arrivare ad uno scambio di prigionieri.
La Sig. Shaul, ribadendo che suo figlio è stato lasciato ferito a terra e che ora è nelle mani di Hamas, ha detto: "Il signor Haniyeh [top leader di Hamas a Gaza] ci dimostri che Shaul è vivo, e noi metteremo sottosopra lo stato israeliano."
Ha aggiunto: "Ho insegnato a mio figlio l'etica dell'esercito e l'ho mandato a difendere lo Stato. In base a ciò, credo che l'esercito non debba lasciare i suoi morti o i suoi feriti sul campo di battaglia. I leader militari devono assumersi la responsabilità e riportare nostro figlio a casa."
Rivolgendosi ai funzionari israeliani, ha affermato: "Nonostante tutte le promesse ricevute, non c'è ancora nulla di sicuro riguardo il ritorno di mio figlio. Questa responsabilità è del governo e dell'esercito, che son venuti meno negli sforzi per restituirci nostro figlio". A questo punto, uno degli ufficiali dell'esercito presenti alla conferenza stampa, ha provato a zittirla.
Adesso tutti gli occhi sono puntati di nuovo su Hamas. |