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AFP

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6 septembre 2015

 

Netanyahu rifiuta che Israele sia travolto da immigrati siriani e africani

 

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha avvertito Domenica che non avrebbe permesso al suo paese di essere "travolto" dai rifugiati siriani e africani e ha annunciato la costruzione di una recinzione al confine con la Giordania.

"Non lasceremo che Israele venga travolto da un'ondata di migranti clandestini e attivisti terroristi", ha detto Netanyahu alla riunione di gabinetto settimanale, in seguito ad un appello dal capo dell'opposizione, Isaac Herzog, ad accogliere i siriani in fuga dalla guerra civile.

"Israele non è indifferente alla tragedia umana dei profughi siriani e africani (...), ma Israele è un piccolo stato, che non ha profondità demografica ne geografica, ed è per questo che dobbiamo controllare la nostra confini", ha dichiarato il suo ufficio.

 

Per raggiungere questo obiettivo, il Primo Ministro ha annunciato che Israele "sta ora iniziando a costruire un recinto al confine con la Giordania", il quarto muro eretto da Israele.

Israele ha già completato nel 2013 di erigere un recinto elettronico di 240 km lungo il confine con l'Egitto. Quest’opera ha quasi ridotto a zero il numero di migranti africani che entravano illegalmente in Israele. Più di 50.000 di loro provenivano principalmente dall'Eritrea e dal Sudan ed erano riusciti in precedenza ad entrare in Israele attraverso il Sinai egiziano.

"Non aspetteremo, chiuderemo i confini di Israele con una sofisticata barriera di sicurezza per controllare i nostri confini", ha aggiunto il Primo Ministro.

Egli ha anche detto che Israele avrebbe costruito il recinto sulle alture del Golan. Israele ha occupato dal 1967 circa 1.200 km2 di alture del Golan, che è annessa dal 1981, mentre circa 510 km2 restano sotto controllo siriano, annessione ritenuta illegale dalla comunità internazionale.

La prima sezione del recinto di fronte alla Giordania sarà eretto nel settore di Eilat sul Mar Rosso, dove Israele costruirà un nuovo aeroporto, ha detto Netanyahu.

 

Il signor Herzog si è appellato Sabato allo Stato ebraico, perchè accetti i profughi provenienti dalla Siria, invocando il ricordo dell’esodo degli ebrei nei conflitti del passato.

Ufficialmente, Israele e Siria sono ancora in guerra e Israele vieta per legge ai suoi cittadini di recarsi in Siria. Dal momento che il conflitto è iniziato in Siria, quattro anni fa, più di quattro milioni di rifugiati sono fuggiti nei paesi vicini come la Giordania, il Libano e la Turchia, ma nessuno ha cercato di raggiungere Israele.

 


AFP

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6 septembre 2015

 

Netanyahu refuse qu’Israël soit «submergé» par des migrants syriens et africains

 

Le Premier ministre israélien Benjamin Netanyahu a prévenu dimanche que son pays ne se laisserait pas «submerger» par des réfugiés syriens et africains et annoncé le lancement de la construction d’une clôture à la frontière avec la Jordanie.

«Nous le laisserons pas Israël être submergé par une vague de migrants illégaux et d’activistes terroristes», a affirmé M. Netanyahu lors du conseil hebdomadaire des ministres, au lendemain d’un appel du chef de l’opposition, Isaac Herzog, à accueillir des Syriens fuyant la guerre civile.

«Israël n’est pas indifférent à la tragédie humaine des réfugies syriens et africains (...) mais Israël est un petit État, très petit qui ne dispose pas d’une profondeur démographique et géographique, c’est pourquoi nous devons contrôler nos frontières», a-t-il ajouté, selon un communiqué de son bureau.

Pour y parvenir, le Premier ministre a annoncé qu’Israël «commence aujourd’hui à construire une clôture à la frontière avec la Jordanie», le quatrième «mur» érigé par l’Etat hébreu.

Israël a déjà achevé d’ériger en 2013 une clôture électronique de 240 km le long de sa frontière avec l’Egypte. Cet ouvrage a réduit quasiment à zéro le nombre de migrants africains entrant illégalement en Israël. Plus de 50.000 d’entre eux venus essentiellement d’Érythrée et du Soudan avaient auparavant réussi à passer en Israël par le Sinaï égyptien.

«Nous n’attendrons pas, nous allons autant que possible entourer les frontières d’Israël avec une clôture de sécurité sophistiquée qui permettra de contrôler nos frontières», a ajouté le Premier ministre.

Il a également précisé qu’Israël allait renforcer la clôture sur le plateau du Golan. Israël occupe depuis 1967 quelque 1.200 km2 du plateau du Golan, qu’il a annexés en 1981, tandis qu’environ 510 km2 restent sous contrôle syrien, une annexion jugée illégale par la communauté internationale.

Le premier tronçon de la clôture face à la Jordanie va être érigé dans le secteur d’Eilat, station balnéaire sur la mer Rouge où Israël va construire un nouvel aéroport, a précisé M. Netanyahu.

M. Herzog avait appelé samedi l’Etat hébreu à accueillir des réfugiés de Syrie, en invoquant la mémoire de la fuite des juifs au cours des conflits passés.

Officiellement, Israël et la Syrie sont toujours en état de guerre et l’Etat hébreu interdit par la loi à ses ressortissants de se rendre en Syrie. Depuis le début du conflit en Syrie il y a quatre ans, plus de quatre millions de réfugiés ont fui vers les pays voisins comme la Jordanie, le Liban et la Turquie, mais aucun n’a tenté de rejoindre Israël.