http://nena-news.it

31 mar 2015

 

Per i cento anni di Pietro Ingrao, pubblichiamo questa sua poesia scritta il 9 gennaio 2009 durante l’operazione israeliana Piombo Fuso

 

Poesia per Gaza

di Pietro Ingrao

 

Guarda:

vedi come osti­nate

tor­nano dal cielo le bombe fio­renti, e furenti

calano sulle strade, spez­zano corpi,

ardono case, testarde inse­guono

gli stu­piti fan­ciulli,

gri­dano

can­tano l’inno alla morte

senza stan­carsi mai…

Chi siete,

per­ché illu­mi­nate le notti,

insan­gui­nate le vie:

per­ché siete in ansia

per­ché vi serve la strage degli inno­centi

e forse dispe­rate sull’esistere

tor­nare a can­tare la glo­ria

dell’uccidere di massa,

affi­date la pace alla morte… Voi

così senza spe­ranza

se sol­tanto

l’assassinio di massa può assi­cu­rarvi la vita

e solo le male­di­zioni e le lacrime

pos­sono difen­dervi.

E non vedete, non spe­rate

altra sal­vezza

per l’uomo e per il figlio dell’uomo

che la morte corale.

Voi che venite da un cam­mino di lagrime

e ora senza lume di tre­gua

semi­nate nuovo pianto inno­cente.

Da lon­tano

vi scru­tiamo impo­tenti:

e null’altro sap­piamo

che invo­care da voi l’elemosina della pace.

Noi che veniamo da lotte di secoli

con­dotte per tutte le terre infi­nite di que­sto globo rotondo

in cui dato a noi

fu di vivere,

e sem­briamo ora

solo capaci

di edu­carci all’indifferenza.

O scru­tare allibiti.

top