View details of all major incidents of Israeli aggression against Gaza this year


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Saturday, 09 May 2015

 

Agricoltori di Gaza affrontano i proiettili israeliani per mietere le loro colture

 

Bothaina Al-Najjar, 42 anni, è timorosa e prudente, mentre raccoglia grano e orzo nella sua fattoria. Sente i carri armati israeliani ruggire a solo un paio di centinaia di metri di distanza dalla città di Kuza'a, nella Striscia di Gaza. Venerdì scorso, cecchini israeliani posizionati sul confine di Gaza, nel nord del territorio assediato hanno colpito un contadino palestinese, facendogli gravi lesioni.

Si tratta di un'esperienza quasi quotidiana, ha detto ad Anadolu il giornalista Hani Al-Shaer. Carri armati israeliani potrebbero essere visti di volta in volta puntare le canne dei loro cannoni contro di loro durante un'intervista. Essi hanno inoltre ritenuto di essere nel mirino dei cecchini israeliani.

Indossa il vestito tradizionale scuro e quasi nascosta dal grano, ha detto, "Vengo alla mia fattoria la mattina presto e inizio a lavorare molto velocemente in caso sia preso di mira dalle forze israeliane." Non sa perché gli israeliani prendano come bersaglio i palestinesi sulla loro terra. "Noi siamo i civili e loro sanno molto bene che noi non poniamo alcun pericolo per loro." Al-Najjar ha aggiunto che lei e la sua famiglia hanno vissuto lì per decenni.

Nelle vicinanze, il giornalista di Anadolu ha avvistato un uomo di 70 anni che, insieme alla moglie e alla sorella, raccoglieva l’orzo. Mahmoud Qdeeh era arrivato nella sua fattoria alle 9.30 del mattino. Quando Al-Shaer si è avvicinato per parlare con lui, si sentivano spari, provenienti dal lato israeliano del confine.

Qdeeh ha ignorato i colpi, ma la sorella ha insistito che avrebbe dovuto andarsene. Hanno raccolto l’orzo che avevano mietuto, lo hanno imballato su di un carretto e sono fuggiti.

Ricordando la sua giovinezza, Al-Najjar ha detto al giornalista che al momento del raccolto i contadini usavano preparare pasti abbondanti e invitare i loro vicini a mangiare. "Ma, dopo il 2000, l'occupazione israeliana distrusse centinaia di ettari di terreni agricoli palestinesi e rese la nostra vita un inferno."

 


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Saturday, 09 May 2015

 

Gaza farmers face Israeli bullets to harvest crops

 

Bothaina Al-Najjar, 42, is fearful and cautious while harvesting the wheat and barley on her farm. She can hear the Israeli tanks roaring just a couple of hundred metres away from the Gaza Strip city of Kuza'a. On Friday, Israeli snipers positioned on the Gaza border in the north of the besieged territory shot a Palestinian farmer, causing him serious injuries.

This is an almost daily experience, she told Anadolu reporter Hani Al-Shaer. Israeli tanks could be seen from time to time aiming their barrels towards them during the interview. They also felt that they were in the crosshairs of Israeli snipers.

Wearing her traditional dark dress and almost hidden by the wheat crop, she said, "I come to my farm in the early morning and start working very fast in case I am targeted by the Israeli forces." She does not know why the Israelis target the Palestinians in their land. "We are civilians and they know very well that we pose no danger to them." Al-Najjar added that she and her family have been there for decades.

Nearby, the Anadolu journalist spotted a 70-year old man who was, along with his wife and sister, harvesting their barley crop. Mahmoud Qdeeh had arrived on his farm at 9:30am. When Al-Shaer approached to speak to him, gunfire could be heard, fired from the Israeli side of the border.

Qdeeh ignored the shots, but his sister insisted that he should leave. They collected what they had harvested, packed it onto a donkey cart and fled.

Recalling her youth, Al-Najjar told the journalist that at harvest time the farmers used to prepare big meals and invite their neighbours to eat. "But, after 2000, the Israeli occupation razed hundreds of acres of Palestinian farmland and made our lives hell."

 

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