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9/7/2015

 

Onu: l’offensiva israeliana del 2014, la più mortale dal 1967

 

L’offensiva di 51 giorni dell’estate scorsa è stata la più terribile delle operazioni israeliane dal 1967, secondo quanto ha dichiarato l’Ufficio Onu per il Coordinamento degli Affari umanitari (OCHA).

Martedì, il portavoce dell’Ufficio, Jens Laerke, ha organizzato una conferenza stampa per ricordare il primo anniversario dell’offensiva.

Tra luglio e agosto dell’anno scorso, oltre 2.260 Palestinesi furono uccisi e 11mila feriti, la maggior parte dei quali bambini e donne, durante i 51 giorni di aggressione contro la Striscia di Gaza sotto assedio.

Laerke ha riferito ai giornalisti nell’ufficio Onu di Ginevra che durante gli attacchi israeliani i civili non potevano lasciare la Striscia, perché i confini erano chiusi, e non avevano dove e come mettersi in salvo.

Ha sottolineato che, durante gli attacchi, il 28% della popolazione fu costretta a sfollare: “Oltre 100mila persone sono rimaste senzatetto, poiché circa 12.500 case distrutte non possono essere ricostruita a causa delle restrizioni israeliane all’importazione di materiale da costruzione e l’Autorità palestinese non riesce a svolgere il proprio dovere”, ha detto Laerke.

“120mila persone non hanno accesso all’acqua”, ha aggiunto. “E l’80% della popolazione si appoggia a aiuti umanitari”.

 

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