Originale: Haaretz http://znetitaly.altervista.org/ 28 giugno 2015
Un altro apporto inutile sulla folle avventura di Israele a Gaza di Gideon Levy Traduzione di Maria Chiara Starace
Il rapporto del Consiglio dell’ONU per i Diritti Umani non ci ha detto nulla di nuovo. Non è stato necessario aspettare un anno per sapere che Israele e Hamas avevano commesso crimini di guerra; non c’è stato bisogno di scegliere un comitato per sapere che Israele si è scatenato a Gaza, non era necessario dare fastidio alla giudice Mary McGowan Davis perché ci dicesse che è inaccettabile far cadere una bomba da una tonnellata sul centro di un quartiere. Lo sappiamo da molto tempo. Il rapporto dell’ONU non ci ha neanche detto nulla di nuovo sulla replica di Israele. Non c’era alcuna necessità di pubblicarlo per conoscere lo scopo di non percettività e negazione all’interno della società israeliana, il basso livello a cui i media israeliani si sono piegati permettendo a se stessi di diventare alla fine suoi propagandisti, e la mancanza di interesse che tutte queste uccisioni e distruzioni a Gaza suscitano in Israele. Lo sappiamo da molto tempo. Il mondo conosce le verità fondamentali, e ogni commissione le ripete come un pappagallo, e nulla cambia: Israele ignora la legge internazionale. E’ convinto che Essa si applichi a tutti i paesi, tranne che a se stesso. Secondo la sua teoria dello scontro armato, quando è in gioco la vita di un soldato israeliano, va bene devastare ogni cosa, e quando Israele dice: ogni cosa, intende: ogni cosa. Non c’è possibilità che Israele cambi la sua dottrina di morte e di distruzione, a meno che non venga punito severamente. Questo rapporto, perciò, come tutti quelli precedenti, non ha nessunissimo valore. Se il Rapporto Goldstone, che descriveva a colori più violenti un attacco meno brutale, non ha impedito l’Operazione Margine Protettivo, allora perché abbiamo bisogno di tutti questi rapporti? Se la comunità internazionale che sapeva in tempo reale che cosa facevano le Forze di Difesa Israeliane a Gaza, non ha reagito immediatamente con azioni che li avrebbero fermati, allora non c’è alcun motivo che si costituiscano queste commissioni di inchiesta dopo il fatto. Se anche dopo la commissione la comunità internazionale non fa dei passi concreti contro i criminali di guerra, allora non c’è un ulteriore motivo per formare delle commissioni. La prossima guerra, la prossima commissione; certamente arriverà il prossimo attacco israeliano contro Gaza e sarà più violento di quello precedente, con o senza la McGowan Davis. Ieri la giudice americana ha già borbottato: se soltanto Israele avesse collaborato con lei, le conclusioni sarebbero state diverse. Vostro onore, sta insinuando che la sua commissione non ha esposto tutta la verità? La testimonianza di alcuni di coloro che sono stai feriti dai razzi Qassam a Sderot avrebbe cambiato il quadro della situazione? Ed è anche giusto fare un paragone tra un’organizzazione non statale le cui armi sono primitive e imprecise e l’arsenale di armi più sofisticato del mondo che avrebbe potuto colpire o in linea di principio, non colpire, secondo il suo desiderio? Ma questi mormorii pro-Israele della commissione, naturalmente non hanno cambiato la gravità della smentita di Israele: i soldati delle Forze di Difesa Israeliane hanno ucciso 500 bambini – e noi stiamo facendo un ricevimento. Hanno ucciso 1.500 civili, ed ecco che stanno facendo a gara per vedere chi ignora di più questo fatto. Il titolo “rapporto di ipocrisia” è più forte che “rapporto per i diritti al terrore,” sui media che non hanno alcuna informazione su ciò che è accaduto, neanche informazioni false, soltanto aggettivi falsi? E il culmine è: “Rapporto con le mani insanguinate,” secondo Naftali Bennett, https://it.wikipedia.org/wiki/Naftali_Bennett una persona che sa un paio di cose del sangue sulle mani. E’ vero, questi spasmi indicano che si è perduta la strada, ma neanche essi eviteranno la prossima Shujaiyeh [un quartiere di Gaza che è stato particolarmente “maltrattato” durante la guerra dell’estate scorsa]. Il rapporto sarà dimenticato rapidamente. Ancora una volta Gaza ci ricorderà la sua esistenza e la sua sofferenza nel solo modo che le è rimasto, con l’ultima arma a sua disposizione, l’arma dei crimini di guerra. Israele agirà nel solo modo con cui sa agire, un modo che provoca crimini di guerra molto più terrificanti. Un giudice australiano, un professore sudafricano e un procuratore belga istituiranno una commissione di inchiesta, Israele la boicotterà ancora una volta, e a Gaza migliaia di famiglie in lutto si siederanno ancora una volta sotto le rovine delle loro case e piangeranno disperate a causa della comunità internazionale che si supponeva li dovesse proteggere e che invece istituisce le commissioni.
Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo www.znetitaly.org Fonte: http://zcomm.org/znetarticle/another-futile-report-on-israel-s-wild-adventure-in-gaza |