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https://www.middleeastmonitor.com/ Wednesday, 06 May 2015
Soldato israeliano: Abbiamo bombardato obiettivi civili a Gaza per divertimento
Un soldato israeliano ha detto che lui e i suoi colleghi hanno bombardato obiettivi civili nella Striscia di Gaza, durante la guerra dello scorso anno sull'enclave per divertimento.
Ieri, Durante un'intervista al quotidiano francese Le Monde a Gerusalemme, il soldato che si è identificato come Arieh, 20enne, ha detto: "Sono stato chiamato in servizio all'inizio del luglio 2014 e schierato nella Striscia di Gaza, ma fino a quel momento l'Operazione Bordo Protettivo non era ancora stata annunciata. Solo alcuni soldati ipotizzavano che ci sarebbe stata la guerra, ma in seguito il nostro comandante ci ha detto di immaginare un raggio di 200 metri e sparare immediatamente a qualsiasi cosa in movimento all'interno di quel cerchio. Abbiamo bombardato obiettivi civili per divertimento", ha detto, aggiungendo che "un giorno verso le 08:00 siamo andati al di Al-Bureij, una zona residenziale ad alta densità nel centro di Gaza, e il comandante ci ha detto di scegliere un bersaglio casuale e sparare, in quel momento non abbiamo visto alcun combattente di Hamas, nessuno sparava contro di noi, ma il comandante ci ha detto scherzosamente. Dobbiamo inviare a Bureij un buon giorno da parte dell'esercito israeliano … Ricordo che un giorno, un soldato dalla nostra unità è stato ucciso e il nostro comandante ci ha chiesto di fare vendetta, così ho ruotato il cannone del carroarmato a caso, verso un enorme edificio residenziale bianco, a soli quattro chilometri di distanza da noi, e ho sparato un proiettile all’11° piano. Devo aver ucciso dei civili che erano assolutamente innocente" ha aggiunto. Egli ha sottolineato che l'obiettivo era quello di distruggere le infrastrutture di Gaza, non solo Hamas, dicendo: "Siamo entrati nella Striscia di Gaza il 19 luglio 2014 per cercare i tunnel di Hamas fra Gaza e Israele, ma il nostro obiettivo era quello di distruggere le infrastrutture di Hamas nella Striscia di Gaza e creare il più grande danno possibile ai terreni agricoli e all'economia. Hamas ha dovuto pagare un conto salatissimo, ci penserà due volte prima di entrare in un nuovo conflitto con noi. … Abbiamo distrutto molti edifici palestinesi, fattorie e pali dell'elettricità. Ci hanno detto che dovevamo evitare le vittime civili il più possibile, ma come si avremmo potuto fare, quando ci chiedevano di lasciarci alle spalle tanta distruzione", ha aggiunto. Arieh ha sottolineando inoltre, che quello che è successo nella Striscia di Gaza viola quello che ha imparato nell'esercito. "Ho imparato nell'esercito che sei responsabile per definizione degli obiettivi che colpisci. Abbiamo anche imparato durante la nostra formazione che non si può giocare con il grilletto, neppure in via sperimentale, ma quello che è successo nell’enclave era in contrasto con le nostre coscienze … Durante le operazioni nella Striscia di Gaza, il comandante dell'unità ci ha detto: Se vedi qualcuno di fronte al carro armato che non fugge immediatamente, lo devi uccidere. In modo da poter vedere se ci sono dei civili." Arieh ha aggiunto che i limiti per la battaglia erano molto ampi e basati sulla decisione personale. "Se vedete qualcosa di sospetto ad una finestra di una casa palestinese, o avete paura mentre vi avvicinate ad una casa con il carro armato, potete sparare subito, anche se non vi è alcuna minaccia reale. Questo principio è contrario a tutto ciò che abbiamo imparato nelle precedenti esercitazioni militari, prima dell'operazione del luglio 2014 nella Striscia di Gaza … Abbiamo usato moltissimi proiettili, quando vedevo qualsiasi cosa in movimento, dietro una finestra aperta, sparavo. Se vedevo una macchina in movimento, sparavo un razzo. Abbiamo sparato missili contro oggetti e non individui in movimento. Non abbiamo visto individui in movimento nel nostro ambiente, ma abbiamo sparato comunque. Abbiamo visto solo donne, bambini e anziani durante il cessate il fuoco, che è durato solo per poche ore, ma avevo così paura che ci fossero kamikaze in mezzo a loro che ho pensato di sparare vicino a loro … Posso confermare che abbiamo visto solo civili, non abbiamo visto alcun combattente di Hamas. Sapevamo che si muovevano attraverso i tunnel. Quando entravamo in un'area e improvvisamente cominciavano a sparare contro di noi, ci ritiravamo. Avevamo più paura delle spie di Hamas che si trovavano sui tetti con i loro telefoni per rivelare le nostre sedi", ha spiegato il soldato. Arieh ha detto che l'esercito israeliano avrebbe sparato contro ogni casa se vedeva qualcuno in possesso di un telefono o in piedi sul tetto. "Abbiamo preso in considerazione chiunque, con un telefono su un tetto, fosse una spia di Hamas, anche se quella persona era una donna." Arieh è uno dei circa 60 soldati israeliani che hanno accettato di testimoniare in un rapporto preparato da un'organizzazione per i diritti umani israeliana Breaking the Silence. Il rapporto di 237 pagine, ha concluso che l'esercito israeliano ha lasciato "danni senza precedenti" tra i civili palestinesi durante la guerra attraverso il tiro casuale e l'applicazione delle norme allentate di ingaggio. L'esercito israeliano ha lanciato una guerra di 51 giorni nella Striscia di Gaza, il 7 luglio 2014, causando la morte di oltre 2.000 palestinesi e il ferimento di circa 11.000 altri, secondo il Ministero della Sanità palestinese. Nel frattempo, 68 soldati israeliani e quattro civili sono stati uccisi e 2.522 sono rimasti ferite tra cui 740 soldati, secondo i dati ufficiali israeliani. https://www.middleeastmonitor.com/ Wednesday, 06 May 2015
Israeli soldier: We bombed civilian targets in Gaza for entertainment Abbiamo bombardato obiettivi civili a Gaza per divertimento
An Israeli soldier said that he and his colleagues bombed civilian targets in the Gaza Strip during last year's war on the enclave for entertainment. During an interview with French Le Monde newspaper in Jerusalem yesterday, the soldier who identified himself as Arieh, 20, said: "I was called to service early on July 2014 and was deployed to the Gaza Strip but until that time the operation [Operation Protective Edge] was not announced yet. Only some soldiers speculated that there will be war, but later our commander told us to imagine a 200 metre radius and to immediately shoot anything moving inside this circle." "We bombed civilian targets for entertainment," he said, adding that "one day at about 8am we went to the Al-Bureij; a highly dense residential area in central Gaza, and the commander told us to select a random target and shoot it, at the time we did not see any Hamas fighters, no one shot at us, but the commander told us jokingly: 'We have to send Bureij a morning greeting from the Israeli army'." "I remember that one day, a soldier from our unit was killed and our commander asked us for revenge so I drew the tank randomly towards a huge white residential building, just four kilometres away from us and fired a shell at the 11th floor. I must have killed civilians who were absolutely innocent," he continued. He pointed out that the target was to destroy Gaza's infrastructure, not only Hamas, saying: "We entered the Gaza Strip on July 19 2014 to search for Hamas's tunnels between Gaza and Israel, but our goal was to destroy Hamas and the Gaza Strip's infrastructure and to create the largest possible damage to the agricultural land and the economy. Hamas had to pay an expensive bill in order to think twice before entering into a new conflict with us." "We destroyed many Palestinian buildings, farms and electricity poles. They told us that 'we must avoid civilian casualties as much as possible', but how could you do that when they ask you to leave behind so much destruction," he added. He stressed that what happened in the Gaza Strip violates what he learned in the army. "I learned in the army that you are responsible for setting goals and hitting them. We have also learned during our training that you cannot play with the trigger, even on a trial basis, but what happened in the enclave was contrary to our consciences." Arieh said: "During the operations in the Gaza Strip, the unit commander said: 'If you see someone in front of the tank who does not immediately flee, you must kill them.' so he could see that there are civilians." Arieh added that the limits for the battle were very broad and based on personal decision. "If you see something suspicious in the window of a Palestinian home, or were afraid while you approached a house with a tank, you could fire immediately, even if there was no actual threat. This principle was contrary to everything we have learned in previous military exercises before the July 2014 operation in the Gaza Strip," he said. "We used shells excessively, when I saw anything moving, if an open window, I would shell it. If I saw a moving car, I would fire a rocket. We fired missiles at moving objects and not individuals. We did not see moving individuals in our surroundings, but we fired anyway. We only saw women and children and elderly in the ceasefire which lasted only for a few hours, but I was so afraid that there were suicide bombers among them that I thought to shoot near them." "I can confirm that we only saw civilians, we did not see any Hamas fighters. We knew they moved through tunnels. We would enter an area and suddenly they would start firing at us and we would retreat. We were more afraid than Hamas spies who stood on rooftops with their phones to reveal our locations," the soldier explained. Arieh said the Israeli army would fire at any house if they saw someone holding a telephone and standing on the rooftop. "We considered anyone with a telephone on a rooftop a Hamas spy, even if that person was a woman." Arieh is one of about 60 Israeli soldiers who agreed to testify in a report prepared by Israeli human rights organisation Breaking the Silence. The 237-page report concluded that the Israeli army left "unprecedented harm" among Palestinian civilians during the war through random firing and the application of loose rules of engagement. The Israeli army launched a 51-day war on the Gaza Strip on 7 July 2014, resulting in the death of more than 2,000 Palestinians and wounding about 11,000 others, according to the Palestinian Ministry of Health. Meanwhile, 68 Israeli soldiers and four civilians were killed and 2,522 more were injured including 740 soldiers, according to official Israeli figures. |