Fonte: http://theeconomiccollapseblog.com/ http://www.comedonchisciotte.org/s Venerdì, 14 agosto 2015
12 segni che un imminente crollo finanziario globale è sempre più probabile di Michael Snyder traduzione Fa Ranco
Avete visto cosa è appena successo? La svalutazione dello yuan ad opera della Cina ha innescato la più grande discesa giornaliera della valuta dell’era moderna. Ciò ha causato anche la caduta di altre valute a livello mondiale nei confronti del dollaro, il prezzo del greggio ha toccato un nuovo minimo negli ultimi sei anni e i mercati azionari di tutto il mondo hanno cigolato. Il Dow Jones ha perso 212 punti martedì e le azioni della Apple hanno perso un ulteriore 5%.
Mentre sfrecciamo verso i prossimi critici mesi di settembre ed ottobre, lo sfaldamento del sistema finanziario mondiale inizia ad accelerare. A questo punto, non ci vorrà molto per finire in una crisi finanziaria di portata mondiale. A seguire 12 segnali che indicano che un crollo finanziario globale è addirittura più probabile, proprio a causa degli eventi degli ultimi giorni.
1) La svalutazione dello yuan di martedì ha colto virtualmente tutto il mondo alla sprovvista (e non in maniera positiva). A seguire un passo di Reuters: la svalutazione dello yuan del 2% ha spinto in alto il dollaro e ha colpito Wall Street e altri mercati azionari nel mondo, diffondendo la paura di un nuovo round di guerra delle valute e la FED teme un rallentamento nella crescita economica cinese. 2) Una delle principali ragioni per cui la Cina ha svalutato lo yuan è il tentativo di spingere le esportazioni. Queste sono calate dell’8.3% in luglio e gli scambi commerciali generici stanno calando ad un ritmo che non si vedeva dall’ultima recessione. 3) Ora che i Cinesi hanno svalutato, altre nazioni che si affidano alle esportazioni fanno intendere che potrebbero agire nello stesso modo. Se date un’occhiata ai maggiori siti di finanza sembra che il termine “guerra della valuta” stia venendo spesso utilizzato. 4) Questa è la prima volta che nella media mobile dei 50 giorni il Dow Jones è sceso sotto la media mobile dei 200 giorni negli ultimi quattro anni. Viene definito “dead cross” ed è un pessimo segnale. Siamo quasi al punto in cui tutti i più comuni segnali che gli investitori usano per fare investimenti inizino a gridare “vendere”. 5) Il prezzo del greggio ha chiuso ad un nuovo minimo negli ultimi 6 anni. Quando il prezzo del greggio ha iniziato a scendere nel 2014, un sacco di gente sosteneva che sarebbe stato un bene per l’economia statunitense. Oggi possiamo vedere quanti si sbagliassero. A questo punto il prezzo è sceso ad un livello da incubo per l’economia mondiale, se resterà lì. Consideriamo solo quanto ha voluto dire Jeff Gundlach a riguardo: In dicembre 2014, il “Re dei bond” Jeff Gundlach ha avvisato seriamente il mondo nel caso in cui il prezzo del greggio fosse andato sotto i 40$ a barile. “Spero non vada a 40$” ha detto Gundlach in una presentazione “perché in qual caso qualcosa è seriamente sbagliato al mondo, non solo l’economia. Le conseguenze geopolitiche potrebbero essere – per dirla morbida – terrificanti” 6) Questa settimana abbiamo saputo che l’OPEC ha estratto più di quanto ci aspettassimo e ciò, se proiettato, potrebbe causare una discesa dei prezzi fino al 3 alle decine. L’eccessiva estrazione da parte dell’OPEC, visto che la domanda cinese sta calando, potrebbe portare i prezzi ai minimi dal picco della crisi finanziaria. I crude future bond della West Texas Intermediate sono scivolati ai minimi dell’anno e sembrano puntare a sfondare la quota dei 30$al barile dopo che l’OPEC ha ammesso di estrarre troppo e dopo che la Cina ha svalutato lo yuan, creando una reazione a catena su tutto il mercato. 7) In un recente articolo, ho spiegato che il collasso nei prezzi dei beni a cui stiamo assistendo proprio ora è sinistramente simile a quello appena precedente alla caduta del mercato azionario del 2008. Martedì, le cose sono diventate ancora peggiori e il prezzo del rame ha chiuso ad un nuovissimo minimo negli ultimi 6 anni. 8) La crisi del debito sudamericana del 2015 continua ad intensificarsi. I bond del governo brasiliano sono stati declassati ad un livello solo sopra la spazzatura e il sostegno al Presidente del Brasile è sceso ad una sola cifra. 9) Appena prima della crisi del 2008, un dollaro USA in crescita ha messo molto stress ai mercati emergenti. Ora sta succedendo di nuovo. Le azioni dei mercati emergenti hanno raggiunto un minimo negli ultimi 4 anni martedì grazie alla mossa tirata fuori dalla Cina. 10)Le cose non vanno così bene nemmeno negli USA. La media degli inventari dei grossisti ai saldi negli Stati Uniti ha raggiunto il livello massimo dai tempi dell’ultima recessione. Ciò significa che ci sono ancora un sacco di merci ferme nei magazzini che aspetta di essere venduta in un’economia che rallenta a spron battuto. 11)Parlando di rallentamento, la crescita della spesa dei consumatori negli Stati Uniti è appena arrivato ad un livello di calo pluriennale. 12)Dentro di loro, molti di noi sentono ciò che sta per arrivare. Secondo Gallup, il numero di statunitensi che credono che l’economia stia peggiorando sono almeno il 50% in più di quelli che credono stia migliorando. Le cose si stanno mettendo perfettamente in ordine per una crisi finanziaria globale e una grande recessione che inizierà in autunno/inverno del 2015. Ma il fatto che le cose sembra avverranno in una certa maniera non significa necessariamente che lo faranno. Tutto ciò che serve è un singolo “evento” di qualche tipo che cambi tutto. Cosa pensate succederà nei mesi che verranno?
Michael Snyder
Link: http://theeconomiccollapseblog.com/archives/12-signs-that-an-imminent-global-financial-crash-has-become-even-more-likely 11.08.2015
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