da Counterpunch

http://znetitaly.altervista.org/

15-17 maggio 2015

 

E’ ora di una rivoluzione creativa. Come combattere la propaganda occidentale

di Andre Vltchek

traduzione di Giuseppe Volpe

 

Prima fabbricano menzogne mostruose e poi ci dicono che noi dovremmo essere obiettivi!

 

L’amore è obiettivo? E’ una passione?

I sogni sono difendibili, logicamente e filosoficamente?

Quando una casa è attaccata da briganti, quando un villaggio è invaso da delinquenti, quando fumo, fuoco e grida di aiuto provengono da ogni angolo, dovremmo concederci il lusso del tempo di calcolare, analizzare e mirare a soluzioni complete, logiche, etiche, olistiche e obiettive?

Io ritengo con forza di no! Siamo tenuti a combattere quelli che bruciano le nostre abitazioni, a colpire con tutta forza quelli che tentano di violentare le nostre donne e a contrastare il fuoco con il fuoco quando sono massacrati esseri innocenti.

Quando la forza più potente e più distruttiva della terra impiega tutto il suo potere di convinzione, utilizzando qualsiasi cosa, dai media dominanti alle strutture dell’istruzione, per giustificare i propri crimini, quando diffonde la sua propaganda e le sue menzogne velenose per opprimere il mondo e sopprimere la speranza, ci tiriamo indietro e avviamo un lavoro interminabile e dettagliato di narrazioni precise e obiettive? O contrastiamo le menzogne e la propaganda con la nostra narrazione, confortata dalla nostra intuizione, passione e dai nostri sogni di un futuro migliore?

***

L’Impero mente in continuazione. Mente al mattino, durante il giorno e di sera, persino di notte, quando la maggior parte delle persone dorme della grossa. Lo fa da decenni e secoli. Per gli inganni grandiosi si affida a un numero infinito di propagandisti che si atteggiano ad accademici, maestri, giornalisti e “intellettuali pubblici”. Nell’arte della disinformazione è stata raggiunta la perfezione. La pubblicità occidentale (così ammirata e utilizzata dai nazisti tedeschi) ha alcune radici comuni con la propaganda, anche se la propaganda è molto più antica e “completa”.

Pare che persino alcuni leader dell’Impero oggi credano alla maggior parte delle loro montature e certamente la maggior parte dei cittadini ci crede. Altrimenti come potrebbero dormire la notte?

L’apparato della propaganda occidentale  è enormemente efficace ed efficiente. E’ anche brillante nel modo in cui si assicura che le proprie invenzioni siano canalizzate, distribuite e accettate in ogni angolo del mondo. Il sistema attraverso il quale si diffonde la disinformazione è incredibilmente complesso. Media locali e accademie servili in tutti i continenti lavorano sodo per garantire che solo a una narrazione sia consentito di penetrare le menti di miliardi di persone.

Le conseguenze sono: codardia intellettuale e ignoranza, in tutto il mondo, ma specialmente in occidente e negli stati vassalli.

***

Che cosa dobbiamo fare noi, che ci opponiamo al regime?

Innanzitutto la situazione non è così disperata com’era in passato.

Questo non è il mondo unipolare morboso che sperimentammo nei primi anni ’90. Oggi Venezuela, Russia, Cina e Iran appoggiano vasti canali mediatici che si oppongono all’Impero. Sono emerse stazioni televisive potenti: RT, Press TV, TeleSUR e CCTV. Grandi riviste e siti in lingua inglese su Internet negli Stati Uniti, in Canada e in Russia denunciano anch’esse le menzogne dei propagandisti ufficiali dell’occidente: Counterpunch, Information Clearing House, Global Research, Veteran News, Strategic Culture, New Eastern Outlook vengono immediatamente alla mente. E ci sono centinaia di siti importanti che fanno lo stesso in spagnolo, cinese, russo, portoghese e francese.

La lotta è in corso: la lotta per un mondo intellettualmente multipolare. E’ una lotta dura, mortale! E’ una lotta cruciale, semplicemente perché le metastasi del cancro della propaganda occidentale si sono diffuse dovunque, hanno contaminato tutti i continenti e persino alcuni dei paesi e delle menti più coraggiose che lottano onestamente contro l’imperialismo e il fascismo occidentale! Nessuno è immune. A essere franchi, siamo tutti contaminati.

Se non vinciamo questa battaglia, prima identificando chiaramente e dimostrando che la “loro narrazione” è fraudolenta e poi offrendo percezioni umaniste e compassionevoli, non possiamo nemmeno sognare la rivoluzione, o un qualsiasi cambiamento significativo nell’organizzazione del mondo.

***

Come conseguiamo la vittoria? Come convinciamo le masse, quei miliardi di persone? Come apriamo loro gli occhi e facciamo loro vedere che il regime occidentale è disonesto, tossico, velenoso e distruttivo? La maggior parte dell’umanità è appesa alla propaganda dell’Impero; quella propaganda che non è diffusa solo dai canali mediatici dominanti, ma anche dalla musica pop, dalle telenovele, dai media sociali, dalla pubblicità, dal consumismo, dalle “tendenze della moda” e da molti altri mezzi celati: spazzatura culturale, religiosa e mediatica che induce un totale torpore intellettuale ed emotivo ed è somministrata come una specie di narcotico che causa forte dipendenza, regolarmente e persistentemente.

Contrastiamo le tattiche e la strategia dell’Impero distruttivo e feroce con la nostra onesta, con ricerche, raccontando e scrivendo di fatti meticolosamente investigati?

L’Impero distorce i fatti. Ripete menzogne attraverso i suoi altoparlanti e schermi. Le urla migliaia e migliaia di volte, fino a quando non affondano nel subconscio delle persone, penetrano nella pelle, si diffondono nei loro interi cervelli.

Buona volontà, onestà ingenua, “dire la verità al potere”, potrebbero cambiare il mondo e il potere stesso? Ne dubito fortemente.

L’impero e il suo potere sono illegittimi, e sono criminali. Ha qualche senso dire la verità a un delinquente? Difficilmente! La verità andrebbe detta alla gente, alle masse, non a quelli che terrorizzano il mondo.

Parlando ai criminali, implorandoli di smettere di torturare gli altri, stiamo legittimando i loro crimini e stiamo riconoscendo il loro potere. Cercando di pacificare i delinquenti  ci si mette alla loro mercé.

Mi rifiuto assolutamente di mettermi in quella posizione!

***

Per conquistare miliardi di persone dobbiamo ispirarle, infiammarle. Dobbiamo farle indignare, abbracciarle, svergognarle, farle ridere e farle piangere. Dobbiamo assicurarci che avvertano brividi quando vedono i nostri film, leggono i nostri libri e saggi, ascoltano i nostri discorsi.

Dobbiamo disintossicarle, far sì che provino nuovamente sentimenti, risvegliare gli istinti naturali in loro.

La semplice verità come agente disintossicante non funzionerà. Il veleno dei nostri avversari è penetrato troppo in profondità. La maggior parte delle persone è troppo letargica e troppo immune a semplici verità dette pacatamente!

Ci abbiamo provato, e ci hanno provato anche altri. Il mio conoscente (ma decisamente non mio compagno) John Perkins, ex apparatchik statunitense istruito presso il Dipartimento di Stato, ha scritto un resoconto dettagliato delle sue orride azioni in Ecuador, Indonesia e altrove: “Confessioni di un killer economico”. E’ un resoconto meticoloso, dettagliato di come l’occidente destabilizza paesi poveri utilizzando corruzione, denaro, alcol e sesso. Il libro ha venduto milioni di copie, in tutto il mondo. E tuttavia non è cambiato nulla! Non ha suscitato una rivoluzione popolare negli Stati Uniti. Non ci sono state proteste, nessuna richiesta di cambiamento di regime a Washington.

Nel recente passato ho scritto due libri accademici, o almeno semi-accademici, pieni di grandi dettaglia, citazioni e tonnellate di note in calce: uno sull’Indonesia, un paese usato dall’occidente come modello di scenario dell’orrore per il resto del mondo, dopo il colpo di stato del 1965 patrocinato dagli Stati Uniti. Il colpo di stato ha ucciso 2-3 milioni di persone, assassinato ogni intellettualismo, e ha lobotomizzato il quarto paese più popoloso della terra. Il libro è intitolato “Indonesia – Archipelago of Fear” [Indonesia – Arcipelago della paura]. Il secondo libro, unico perché copre un’enorme parte del mondo – Polinesia, Melanesia e Micronesia – (Oceania – Neocolonialism, Nukes and Bones [Oceania – neocolonialismo, bombe atomiche e ossa]) mostrava come Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda e Francia avessero letteralmente diviso e distrutto le grandi culture isolane e il popolo del Pacifico meridionale. Oggi si tengono corsi utilizzando i miei libri, ma solo un numero molto limitato di persone è influenzato dai fatti in essi esposti. Le élite sia dell’Indonesia sia dell’Oceania si sono assicurate che i libri non siano diffusamente letti dalla gente.

Ho passato anni e anni a compilare fatti, ricercare, indagare. L’efficacia rivoluzionaria del mio lavoro accademico è – devo ammettere – prossima a zero.

E’ facile vedere il contrasto: quando scrivo un articolo, un articolo emotivo, elaborato vigorosamente, che chiede giustizia, accusa l’impero di omicidio e di furto, ottengo milioni di lettori in tutti i continenti e traduzioni in dozzine di lingue!

Perché scrivo questo, come oso condividere questo con i miei lettori? Perché dovremmo tutti essere realisti. Dobbiamo vedere, dobbiamo capire, che cosa la gente vuole, che cosa chiede. La gente è infelice e spaventata. La maggior parte non sa perché. Odiano il sistema, sono soli, frustrati, sanno che si mente loro e che sono sfruttati. Ma non sono in grado di definire quelle menzogne. E i testi accademici, che denunciano le menzogne, sono troppo complessi da leggere per loro, poiché le masse non hanno tempo di leggere migliaia di pagine indigeste o l’istruzione necessaria che consenta loro di capire quello che leggono.

E’ nostro dovere rivolgerci a queste persone, la maggioranza, altrimenti che genere di rivoluzionari siamo? Dopotutto ci si aspetta che noi creiamo per i nostri fratelli e sorelle, non per pochi ricercatori delle università, specialmente quando ci rendiamo conto che la maggior parte delle università serve l’Impero rigurgitando nomenclature ufficiali e appoggiando demagoghi.

***

L’Impero parla, scrive e poi ripete queste menzogne vergognose sulla propria benevolenza e sull’eccezionalità del suo governo, o dei “mali” di Unione Sovietica, Cina, Iran, Venezuela, Corea del Nord o Cuba. Fa questo quotidianamente. In realtà è progettato in modo tale che quasi ogni essere umano riceva la sua dose di tossine almeno diverse volte al giorno.

Sentiamo di dover reagire; cominciamo a passare anni delle nostre vite a dimostrare meticolosamente, passo dopo passo, che la propaganda dell’Impero è o una grossa menzogna o un’esagerazione o entrambe le cose. Dopo che abbiamo redatto le nostre tesi, pubblichiamo i risultati presso qualche piccolo editore, molto probabilmente sotto forma di un libro sottile, ma quasi nessuno lo legge a causa di questa circolazione minuscola e perché le scoperte sono solitamente troppo complesse, troppo dure da digerire, e semplicemente perché i fatti non impressionano più nessuno. Un milione di persone in più è ucciso da qualche parte in Africa, in Medio Oriente, in Asia: che cosa c’è di nuovo?

Compiendo ricerche e cercando di dire la verità, interamente e onestamente, sentiamo di fare un lavoro professionale, scientifico, grande. Nel frattempo i propagandisti dell’Impero ci muoiono dietro dal ridere! Rappresentiamo uno scarso pericolo per loro. Stanno vincendo senza sforzo!

Perché? La verità dettagliata non conta?

Conta; dal punto di vista di principi più elevati, conta. Eticamente conta. Moralmente conta. Filosoficamente conta.

Ma strategicamente, quando si è impegnati in una guerra ideologica, non conta così tanto. La verità sì, sempre; la verità conta! Ma una verità semplificata, digeribile, presentata con forza ed emotivamente!

Quando l’immoralità devasta il mondo, quando attacca ferocemente, quando muoiono milioni di innocenti, quello che conta è fermare il massacro, prima identificando la forza omicida e poi contenendola.

Il linguaggio deve essere forte, le emozioni crude.

Quando ci si confronta con orde assassine la poesia, canzoni cariche emozionalmente e inni patriottici sono sempre stati più efficaci dei profondi studi scientifici. E lo sono stati ugualmente i romanzi e i film politici, i documentari appassionati, persino i fumetti e i manifesti espliciti.

Qualcuno chiederà: “Solo perché loro mentono dovremmo mentire anche noi?” No! Dovremmo cercare di essere più veritieri possibile. Ma il nostro messaggio andrebbe spesso “riassunto”, in modo che miliardi, non solo pochi selezionati, possano comprenderlo.

Non significa che la qualità del nostro lavoro ne debba soffrire. La semplicità è spesso più difficile da conseguire che opere enciclopediche con migliaia di note a piè di pagina.

“L’arte della guerra” di Sun Tzu è breve, giusto un opuscolo, va direttamente al punto. E lo stesso vale per il “Manifesto comunista” e “J’accuse!”

Le nostre opere rivoluzionarie non devono essere necessariamente brevi, ma devono essere presentate in un modo che possa essere compreso da molti. Io faccio costantemente esperimenti con la forma, non scendendo mai a compromessi sulla sostanza. Il mio recente libro “Exposing Lies of the Empire” [Rivelare le bugie dell’Impero] ha più di 800 pagine, ma mi sono assicurato che sia pieno di storie affascinanti, con testimonianze di persone da ogni angolo del globo, con descrizioni vivaci sia delle vittime sia dei tiranni. Non voglio che i miei libri stiano a raccogliere la polvere in biblioteche universitarie. Voglio che mobilitino la gente.

***

Credo davvero che in ogni battaglia non ci sia molto tempo per l’”obiettività”, comprese le battaglie ideologiche, specialmente quando tali battaglie sono per la sopravvivenza dell’umanità!

Le menzogne del nemico devono essere contrastate. Sono menzogne tossiche, mostruose!

Una volta fermata la distruzione milioni di uomini, donne e bambini innocenti smetteranno di essere sacrificati e potremo tornare ai nostri complessi concetti filosofici, ai dettagli e alle sfumature.

Ma prima di vincere le nostre battaglie finali contro imperialismo, nichilismo, fascismo, eccezionalismo, egoismo e avidità dobbiamo utilizzare appieno ed efficacemente le nostre armi più potenti: le nostre visioni di un mondo migliore, il nostro amore per l’umanità, la nostra passione per la giustizia. La nostra determinazione e le nostre decisioni devono essere presentate in modo forte, potente, persino “dogmatico”; la nostra voce dovrebbe essere creativa, artistica, possente!

La casa è in fiamme, compagni! L’intera città sta finendo in cenere. L’intero pianeta è saccheggiato, devastato, lobotomizzato.

Non possiamo contrastare fanatici con bombe atomiche e corazzate. Ma i nostri talenti, le nostre muse, i nostri cuori sono qui, con noi, pronti a unirsi nella lotta.

Superiamo in intelligenza i nostri nemici; assicuriamoci che il mondo cominci a riderne! Li avete visti, quei patetici perdenti, quei buffoni … gli amministratori delegati? Avete ascoltato quei primi ministri e presidenti, quei servi del “mercato”? Convinciamo le masse che i loro tiranni – gli imperialisti, i neocolonialisti e tutti i loro predicatori dogmatici – non altro che pietosi, avidi, velenosi scemi! Screditiamoli! Ridicolizziamoli.

Stanno derubando e assassinando milioni di persone. Cominciamo almeno a pisciar loro addosso!

Combattiamo la propaganda occidentale prima rivelando chi ci sta dietro. Andiamo sul personale. Trasformiamo la rivoluzione in qualcosa di creativo, ilare, davvero divertente!

 


Andre Vltchek è un filosofo, romanziere, regista e giornalista d’inchiesta. Ha seguito guerre e conflitti in dozzine di paesi. I suoi libri più recenti sono “Exposing Lies of the Empire [Smascheramento delle menzogne dell’Impero] e “Fighting Against Western Imperialism[Lotta contro l’imperialismo occidentale]. La sua discussione con Noam Chomsky “On Western Terrorism[Sul terrorismo occidentale]. Point of No Return[Punto di non ritorno] è il suo romanzo politico acclamato dalla critica. Oceania – un libro sull’imperialismo occidentale nel Pacifico meridionale. Il suo libro provocatorio sull’Indonesia: “Indonesia – The Archipelago of Fear[Indonesia, l’arcipelago della paura]. Andre realizza documentari per teleSUR e Press TV. Dopo aver vissuto per molti anni in America Latina e in Oceania, Vltchek attualmente risiede e lavora in Asia Orientale e in Medio Oriente. Può essere raggiunto sul suo sito web o su Twitter

 


Da Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Originale: http://www.counterpunch.org/2015/05/15/how-to-fight-western-propaganda/#