Fonte: www.armstrongeconomics.com http://www.controinformazione.info/ 1a luglio 2015
“1984” arriva in Europa: fine della libertà’ di parola in Spagna di Martin Armstrong Traduzione di Anacronista
1984″ arriva in Europa: fine della libertà di parola in Spagna
La Spagna ha dimostrato di seguire appieno le direttive autoritarie di Bruxelles per mettere fine alla democrazia. I potenti si sono semplicemente convinti che il popolo non capisce cosa sia buono per esso, e che devono quindi imporgli la loro volontà con la forza bruta. Ma non è questo il ragionamento che giustificava l’imposizione del comunismo? Questa è la fine di ogni libertà, ed è arrivata alla nostra soglia. Ecco le nuove leggi spagnole (Ley Mordaza): 1. Se fotografate il personale della sicurezza e poi condividete le immagini sui social media, pagherete una multa fino a 30.000 euro, in particolare se la foto espone la violenza usata contro un membro del pubblico. La multa potrebbe aumentare a seconda del numero dei vostri “followers” sui social media. 2. Twittare o ri-twittare informazioni o “il luogo di una protesta organizzata” può ora venire interpretato come un atto di terrorismo, poichè incita gli altri a “commettere un crimine” (ora che “dimostrare” è diventato per molti aspetti un crimine). Ricorda un po’ “1984”? Leggetevi Orwell e il tempo da lui trascorso in Spagna. 3. La rivelazione di informazioni in stile Snowden è ora definita un atto di terrorismo. Se scrivete per un giornale locale, state attenti a cosa stampate, a chi vi rivolgete, e se il governo vi sta ascoltando. 4. Visitare o consultare i siti terroristici, anche a scopo investigativo, può essere interpretato come un atto di terrorismo. Assicuratevi di usare browser “Tor”, rifiutare i cookies e non permettere i pop-up. Ovviamente non postate la navigazione sulla vostra cronologia di Facebbok! 5. Prestate attenzione alle vostre battute contro i reali. Qualsiasi commento satirico contro la famiglia reale è ora un crimine “contro la Corona”. Per esempio, “Cosa hanno avuto da dire, Leticia e il vescovo, dopo che…” (scusate, censurato). 6. Non infastidite i membri eletti del governo o le autorità locali, neanche se dicono una cosa per farsi eleggere e poi vanno a fare l’esatto contrario. Non pretendete spiegazioni sul loro comportamento ipocrita. Anche se li vedete per strada a chiacchierare con uno spazzino, cenare al loro ristorante di lusso preferito, o farsi lucidare le scarpe da un laureato in fisica che non riesce a trovare un posto di lavoro decente nel suo paese, scocciarli riguardo al loro comportamento è ora un reato. 7. Il fiume vicino casa è stato talmente inquinato da quella fabbrica di plastica che tutta la vita vi si è estinta? Peccato! Le proteste di Greenpeace o simili sono ora passibili di multa da 601 a 30.000 euro. 8. Le proteste spontanee fuori del parlamento sono ora illegali. Per esempio, se il parlamento approva un disegno di legge estremamente impopolare, o sta dibattendo qualcosa di di vitale importanza per voi e la vostra comunità, le proteste sono ora passibili di multa da 601 a 30.000 euro. Suggerimento: usate Google Maps per protestare appena dietro l’angolo, ma mi raccomando non twittate il luogo! 9. Ostacolare un ufficiale in servizio, “resistere all’arresto”, rifiutare di lasciare una dimostrazione quando ordinato, o intromettersi in uno sfollamento sono ora tutti reati punibili con la stessa multa da 601 a 30.000 euro. 10. Mostrare mancanza di rispetto per gli ufficiali della legge comporta una multa immediata da 100 a 600 euro. Ribattere, fare una domanda non rispettosa, fare una faccia divertita, mostrare il fondoschiena a un ufficiale, o dirgli/le che il suo respiro ti ricorda l’odore del tuo cane è ora, purtroppo, non consigliabile. 11. Occupare, sedersi o rifiutarsi di sgombrare un ufficio, un negozio, una banca o un altro luogo finché verrà ascoltata la tua lagnanza comporta ora una multa da 100 a 600 euro (fine delle flash mob). 12. Proteste digitali: scrivere qualcosa che potrebbe tecnicamente “turbare la pace” è ora un crimine. Attenti, blogger, perché nessuno ha ancora definito quale pace (di chi?) potreste turbare. |