martedì 13 ottobre2015

 

Euro - Costituzione – Trattati

di Claudio Pettinotti

 

La distruzione della nostra carta costituzionale è voluta dal neo liberismo perchè avendo un impianto Keynesiano non è funzionale al potere della finanza e del neo liberismo. Già nel 2011 la jp morgan aveva candidamente affermato che le costituzioni del sud Europa andavano cambiate perchè non funzionali al libero mercato.

Oggi questo governo di usurpatori, con un parlamento scaturito da una legge incostituzionale, ha violato il nostro Patto, dimostrandosi servo del Vero Potere e assolutamente non rappresentante del popolo e ha permesso la consegna del paese ad un potere nascosto ma che non è meno totalitario di quello che l'Italia e l'Europa hanno già vissuto.

In virtù della sovranità che ci appartiene è l'ora di ricostituire i comitati di liberazione nazionale (CLN) che si erano autosciolti dopo la liberazione dall'oppressione nazi-fascista. 

 

Iius resistendi

Il progetto di costituzione francese della IV repubblica (1946), poi bocciato dal referendum popolare, conteneva un articolo (il 21) che stabiliva: “quando il governo viola le libertà e i diritti garantiti dalla costituzione, la resistenza in qualunque forma è il più sacro dei diritti e il più categorico dei doveri”.

(La costituzione che venne in seguito approvata cassò questo articolo).

 

Ho riportato questo articolo del progetto francese del 1946 perché fu la base, o almeno il riferimento più diretto, di cui si servì Giuseppe Dossetti per proporre, nel lavori di commissione dell’Assemblea Costituente Italiana, un analogo articolo che, originariamente, così recitava: “la resistenza individuale e collettiva agli atti dei pubblici poteri, che violino le libertà fondamentali e i diritti garantiti dalla presente costituzione, è diritto e dovere di ogni cittadino”. Come è noto, questa proposta fece grosso modo la stessa fine di quella del progetto francese.