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14/04/2015

 

Si è spento Günter Grass, il tedesco che ricordò alla Germania la propria storia

di Luca Steinmann

 

Günter Grass si è spento. Il premio Nobel tedesco per la letteratura è mancato questa mattina, all' età di 87, nella città di Lubecca, dove stava tentando di combattere un'infezione polmonare che alla fine ha avuto però la meglio.

Amato e odiato, criticato e osannato, ricercato e demonizzato, Grass è stato l'assoluto protagonista della vita letteraria tedesca contemporanea. I suoi romanzi, le sue prose e le sue poesie sono riuscite a toccare la storia tedesca nella sua grandezza e nelle sue tragedie così profondamente da fare emergere nei suoi lettori un'emotività tanto forte quanto difficilmente metabolizzabile. Nelle sue opere letterarie, che rispecchiano la sua storia umana, si intrecciano le più taglienti vicende del Novecento che hanno la Germania come epicentro, protagonista, carnefice e vittima. Leggere Grass vuol dire leggere della tragedia della Shoah, del totalitarismo nazista e di quello sovietico, delle rivolte anticomuniste nella Ddr, dei movimenti studenteschi del 68, dei campi di concentramento americani in Germania, della riunificazione nazionale, delle deportazioni dei tedeschi dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, del dolore delle comunità ebraiche tedesche, delle critiche allo Stato di Israele, delle generazioni che si arruolarono volontarie nelle Waffen SS.

La sua vita è una storia raccontata in un libro autobiografico (Beim Häuten der Zwiebel) in cui, dopo cinquanta anni avvolti in un silenzio che gli permise di ottenere ogni tipo di successo letterario, rese pubblica la sua scelta giovanile di arruolarsi volontario nella Wehrmacht per poi confluire nelle SS.

Günter Grass nacque a Danzica nel 1927. All'età di quindici anni aderì volontariamente all'esercito del Reich e nel 1944 venne inquadrato nella decima divisione delle Waffen SS. Catturato dagli americani nel 1945, venne tenuto prigioniero per un anno nel campo di Bad Aibling insieme a un allora giovane Jospeph Ratzinger. Terminata la reclusione non rese pubblico il suo passato e si dedicò agli studi della storia dell'arte, della lirica e della metrica. Da allora i suoi scritti hanno accompagnato ogni avvenimento significativo della vita politica tedesca: le sue opere più celebri trattano delle rivolte contro la Ddr del 1953 (Die Plebejer proben den Aufstand), della Primavera di Praga (Briefe ueber die Grenze), del 68 tedesco (oertlich betaeubt), della caduta del Muro di Berlino (Ein weites Feld). Molto attivo politicamente, fu un punto di riferimento intellettuale per Willy Brandt e per la classe dirigente dell'Spd. Nel 1999 vinse il premio Nobel per la letteratura venendogli riconosciuta una straordinaria capacità di confrontarsi con i momenti difficili della storia.

Fu dunque uno shock per tutto il paese quando nel 2006 rese nota la sua passata adesione volontaria ed entusiasta al nazionalsocialismo. L'autobiografia, che fu il mezzo di questa dichiarazione, venne pesantemente criticata ma al contempo fu il libro più venduto per molti mesi. Con essa emergeva il passato non solo del protagonista, ma anche di tutta una Germania incapace di fare i conti col proprio passato e di sostenere il peso della propria storia. Una storia che i tedeschi cercano di accettare e di superare ma che puntualmente riappare pesante come un macinio là dove meno ce lo si aspetti, per esempio in un libro di un gigante della letteratura nazionale post-1945.

Günter Grass verrà ricordato come un gigante. Non per i suoi libri in sé, ma per avere con essi messo in luce la gigantesca frattura che divide i tedeschi dalla loro storia. Per avere fatto sentire il gigantesco peso del passato che grava sulle spalle della Germania . Per avere fatto emergere il dolore di un popolo che percepisce le proprie radici come un peso e non è in grado di reggere il confronto con la propria storia. In questa frattura Grass si pone rispetto alla letteratura tedesca nella posizione che Georges Bernanos occupa nella tradizione letteraria francese o che Victor Fleming occupa in quella americana. Mentre Francia e Stati Uniti, entrambi paesi figli di una propria rivoluzione nazionale, contemplano nella propria letteratura opere apertamente controrivoluzionarie come I dialoghi delle carmelitane e Via col vento creando così dei ponti di riconciliazione nazionale col proprio passato, la Germania non riesce a superare lo shock della tragedia del proprio totalitarismo. Il fatto di avere riconosciuto che esso sia esistito ma anche definitivamente terminato da settanta anni rimarrà una peculiarità che a Günter Grass verrà sempre riconosciuta. Che forse non verrà mai accettata positivamente, ma che rimarrà la caratteristica di un autore capace di far sentire il peso più gravoso della propria storia.