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martedì 14 aprile 2015

 

Eduardo Galeano ci ha lasciato per sempre il Diritto al Delirio

di Doriana Goracci

 

Il Diritto al Delirio non morirà, lo scrisse Eduardo Galeano che è volato via dopo una lotta dura e lunga contro il cancro ai polmoni: aveva 74 anni. Ci ha fatto sognare

 

Su Wikipedia: alla voce Eduardo Galeano, sono riportate anche certe sue frasi.

Io ne copio due: 

“Sul muro di un locale di Madrid c’è un cartello che dice: 'È proibito il canto flamenco'. Sul muro dell’aeroporto di Rio de Janeiro c’è un cartello che dice: 'È proibito giocare con i cartelli portavaligie'. Il che vuol dire che c’è ancora gente che canta e c’è ancora gente che gioca.

(Finestra sulle proibizioni) Lei è all’orizzonte. […] Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi. Cammino per dieci passi e l’orizzonte si sposta di dieci passi più in là. Per quanto io cammini, non la raggiungerò mai. A cosa serve l’utopia? Serve proprio a questo: a camminare. (Finestra sull’utopia)”

Ormai sta nascendo il nuovo millennio. La faccenda non è da prendere troppo sul serio: in fin dei conti, l’anno 2001 dei cristiani è l’anno 1379 dei musulmani, il 5114 dei Maya e il 5762 degli ebrei. Il nuovo millennio nasce un primo dell’anno per opera e grazia di un capriccio dei senatori dell’impero romano, i quali, un bel giorno, decisero di rompere la tradizione che imponeva di celebrare l’anno nuovo all’inizio della primavera. Il conteggio degli anni dell’era cristiana proviene invece da un altro capriccio: un bel giorno, il papa di Roma risolse di porre una data alla nascita di Gesu', benche' nessuno abbia mai saputo quando davvero nacque.

Il tempo si burla dei confini che noi inventiamo per credere che lui ci obbedisca: tuttavia, il mondo intero celebra e teme questa frontiera. Un invito al volo - Millennio che va, Millennio che viene - l’occasione è propizia agli oratori dalla retorica infiammata che disquisiscono sul destino dell’umanità e a quei messaggeri dell’ira di Dio che annunciano la fine del mondo e lo sfascio generale; intanto, il tempo continua, silenzioso, il suo cammino lungo le vie dell’eternità e del mistero.

In verità, non c’è nessuno che sappia resistere: in una data simile, per arbitraria che sia, chiunque sente la tentazione di domandarsi come sarà il tempo che sarà. Abbiamo una sola certezza: nel ventunesimo secolo, se ancora saremo qui, tutti noi saremo gente del passato millennio. E benché non possiamo indovinare il tempo che sarà, possiamo avere almeno il diritto di immaginare come desideriamo che sia.

Nel 1948 e nel 1976, le Nazioni Unite proclamarono le grandi liste dei diritti umani: tuttavia la stragrande maggioranza dell’umanità non ha altro che il diritto di vedere, udire e tacere. Che direste se cominciassimo a praticare il mai proclamato diritto di sognare? Che direste se delirassimo per un istante?

Puntiamo lo sguardo oltre l’infamia, per indovinare un altro mondo possibile: l’aria sarà pulita da tutto il veleno che non venga dalla paure umane e dalle umane passioni; nelle strade, le automobili saranno schiacciate dai cani; la gente non sarà guidata dalla automobile, non sarà programmata dai calcolatori, ne' sarà comprata dal supermercato, né osservata dalla televisione; la televisione cesserà d’essere il membro più importante della famiglia e sarà trattato come una lavatrice o un ferro da stiro; la gente lavorerà per vivere, invece di vivere per lavorare; ai codici penali si aggiungerà il delitto di stupidità che commettono coloro che vivono per avere e guadagnare, invece di vivere unicamente per vivere, come il passero che canta senza saper di cantare e come il bimbo che gioca senza saper di giocare; in nessun paese verranno arrestati i ragazzi che rifiutano di compiere il servizio militare; gli economisti non paragoneranno il livello di vita a quello di consumo, né paragoneranno la qualita' della vita alla quantità delle cose; i cuochi non crederanno che alle aragoste piaccia essere cucinate vive; gli storici non crederanno che ai paesi piaccia essere invasi; i politici non crederanno che ai poveri piaccia mangiare promesse; la solennita' non sara' piu' una virtu', e nessuno prendera' sul serio chiunque non sia capace di prendersi in giro; la morte e il denaro perderanno i loro magici poteri, e né per fortuna né per sfortuna, la canaglia si trasformerà in virtuoso cavaliere; nessuno sarà considerato eroe o tonto perché fa quel che crede giusto invece di fare ciò che più gli conviene; il mondo non sarà più in guerra contro i poveri, ma contro la povertà, e l’industria militare sarà costretta a dichiararsi in fallimento; il cibo non sara' una mercanzia, ne' sara' la comunicazione un’affare, perche' cibo e comunicazione sono diritti umani; nessuno morira' di fame, perche' nessuno morira' d’indigestione; i bambini di strada non saranno trattati come spazzatura, perche' non ci saranno bambini di strada; i bambini ricchi non saranno trattati come fossero denaro, perche' non ci saranno bambini ricchi; l’educazione non sara' il privilegio di chi puo' pagarla; la polizia non sara' la maledizione di chi non puo' comprarla; la giustizia e la libertà, gemelli siamesi condannati alla separazione, torneranno a congiungersi, ben aderenti, schiena contro schiena; una donna nera, sara' presidente del Brasile e un’altra donna nera, sara' presidente degli Stati Uniti d’America; una donna india governerà il Guatemala e un’altra il Perù; in Argentina, le pazze di Plaza de Mayo saranno un esempio di salute mentale, poiche' rifiutarono di dimenticare nei tempi dell’amnesia obbligatoria; la Santa Chiesa correggera' gli errori delle tavole di Mose', e il sesto comandamento ordinera' di festeggiare il corpo; la Chiesa stessa detterà un altro comandamento dimenticato da Dio: “Amerai la natura in ogni sua forma”; saranno riforestati i deserti del mondo e i deserti dell’anima; i disperati diverranno speranzosi e i perduti saranno incontrati, poiche' costoro sono quelli che si disperarono per il tanto sperare e si persero per il tanto cercare; saremo compatrioti e contemporanei di tutti coloro che possiedono desiderio di giustizia e desiderio di bellezza, non importa dove siano nati o quando abbiano vissuto, giacche' le frontiere del mondo e del tempo non conteranno piu' nulla; la perfezione continuera' ad essere il noioso privilegio degli dei; pero', in questo mondo semplice e fottuto ogni notte sara' vissuta come se fosse l’ultima e ogni giorno come se fosse il primo.