Comedonchisciotte - facebook.com - Pepe Escobar - 24.06.2015 - Da una delle mie principali fonti nel mondo della finanza, la quale ha accesso diretto alla sfera dei Padroni dell'Universo: "La Grecia dovrebbe farsi da parte. È vero che il neodimissionario Ministro delle Finanze ha affermato che la situazione è insostenibile, e lo è, dato che avrebbero bisogno di una linea di credito per poter gestire la transizione. Devono mangiare e non possono vivere di olive. Ma l'UE non può controllare l'esodo dell'intera popolazione greca verso i propri stati. Al confronto la Libia sembrerebbe un picnic. L'UE dovrebbe sostenere una massa di 10.8 milioni di Greci che preferirebbero abbandonare la Grecia a favore dell'UE piùttosto che rimanerci a morire di fame. Il bailout non è una soluzione. Dopo aver svenduto tutti i loro beni, non avranno in mano nulla per il round successivo. È il momento di affrontare la realtà. La soluzione posticipa la bancarotta attraverso la vendita di asset che basterebbero solo per pagare gli interessi e una pèarte del debito, come è stato calcolato, ma il deficit di un PIL in caduta libera spazzerà via la possibilità di ripagare la parte rimanente del debito. È il gioco del pollo. La mia fonte dice che l'UE non potrà sopportare tutta questa pressione e farà un passo indietro. Potrebbe smembrarsi." |
Originale: teleSUR English http://znetitaly.altervista.org/ 22 luglio 2015
Grecia: l’inizio di Nikos Raptis traduzione di Giuseppe Volpe
Per secoli alla gente comune è stato detto che il potere appartiene al popolo, o qualcosa di simile. In effetti quest’idea è la base di costituzioni, dichiarazioni, eccetera, che affermano che “noi il popolo” abbiamo il diritto di fare questo e quello. Ma “noi il popolo” sappiamo anche che questa è una farsa, ma tiriamo avanti sostanzialmente per riuscire a mangiare e a dar da mangiare alle nostre famiglie. Oggi i greci sono costretti a fare qualcosa riguardo a tale farsa e riguardo alla loro stessa sopravvivenza. Nel corso degli ultimi sessant’anni i greci, com’è accaduto alla maggior parte dei popoli dei parsi “sviluppati” e “civili”, sono stati forzati “col bulldozer” a vivere in appartamenti in edifici in media di sei o sette piani. Un edificio di questo tipo con un appartamento per paino ospita sette famiglie, o 28 persone. Con due appartamenti per piano, la dimensione prevalente di un edificio a sette piani, abbiamo 56 persone che vivono in tale edificio. Ci sono circa sei condomini in ogni isolato di Atene o in altre città e paesi della Grecia. Perciò ci sono circa 336 persone che in media vivono in ogni isolato cittadino. Definiamo “quartiere” un gruppo di dieci isolati cittadini. Sulla base di quanto precede ci sono circa 3.360 persone che vivono in un quartiere. Di queste circa 473 (il 14,1%) sono bambini di età inferiore ai 14 anni. Inoltre il numero di quelli sopra i 65 anni è circa di 679 (il 20,2%). Perciò il numero delle persone “attive”, tra i 17 e i 65 anni, è di 2.203 persone. A questo punto dobbiamo tener conto di un’osservazione piuttosto accurata, basata su risultati elettorali di tutto il mondo. Sembra che il 33% degli elettori sia “conservatore” (democristiani, repubblicani, neodemocratici, nazisti, cripto-nazisti, eccetera) mentre il restante 67% è costituito da esseri umani normali che si danno da fare per una vita felice e onesta. Questo 33% di “conservatori”, cioè di persone di destra, è costuito da essere umani problematici le cui caratteristiche principali sono egoismo, arroganza e un odio che arriva alla psicopatologia. Alcuni giorni fa Wolfgang Schaeuble, un delegato tedesco collaboratore delle élite dominanti dell’Imperatore USA, ha “decretato” che il citato 67% dei greci andava “decimato”. Il motivo di ciò non è immediatamente evidente. [Nota: nel mio articolo più recente, “Misantropia, conservatorismo e il referendum in Grecia”, del 6 luglio 2015, ho incluso Schaeuble nella lista dei misantropi della nostra storia recente. Con questa nota tento di “arricchire” questa idea. Karl Steinmetz naque nel 1865 nella città tedesca di Breslau. Fu afflitto dalla nascita da una deformità fisica: era gobbo. Nel 1888, da uomo di sinistra, riuscì a sfuggire all’arresto da parte della polizia di sicurezza e a lasciare la Germania e finì a New York. Steinmetz risolse tutti i problemi relativi alla corrente alternata e alla fine stabilì la supremazia del motore elettrico nel mondo, uno dei contributi più importanti alla storia della tecnologia e dell’umanità. Se Steinmetz non avesse risolto questi problemi forza la vita oggi sarebbe diversa. Steinmetz morì all’età di 58 anni, come uomo che amò il popolo e fu amato da esso. Egli, decisamente, non era un misantropo.] Oggi in ogni quartiere delle città e cittadine greche, in ciascuno di questi condomini, ci sono famiglie che vivono in silenzio e con dignità un dramma inconcepibile. Delle 56 persone che vivono in ciascuno di questi condomini, tenendo conto dei dati citati e sottraendo bambini, donne e i maschi conservatori, ci sono circa 15 maschi che sono padri di famiglia e che sono pronti a uccidere quelli che stanno soffocando la vita delle loro famiglie. In realtà uno di essi mi ha detto che non li uccider, ma li spellerà vivi. Dunque cosa dovrebbero fare i greci? Ciò che segue si basa sulle idee di Noam Chomsky, Murray Bookchin e sulle visioni di una società partecipativa di Robin Hahnel e Michael Albert. Il nucleo centrale di queste idee e visioni è sintetizzato in una parola: “Parla con il tuo vicino”. Nella maggior parte del mondo le persone sono alienate e stressate. Così nei condomini greci le persone sono prevalentemente indifferenti, quando non ostili, le une nei confronti delle altre. Tuttavia c’è un momento nella loro vita che potrebbe essere di grande importanza. Ogni tanto è convocata una riunione degli inquilini per discutere le questioni economiche del condominio: il pagamento dei conti della manutenzione, l’uso dell’ascensore, eccetera. Questo potrebbe essere l’inizio della Resistenza dei greci comuni contro la barbarie del volgare attacco di Schaeuble. Gli adulti di ogni edificio, circa 48 tra uomini e donne, possono indire una riunione con oggetto la loro dignità, la loro vita e la loro Resistenza alla guerra economica dell’Imperatore e dei suoi galoppini. Un’ipotesi di ciò che potrebbe succedere è questa: I “conservatori” dell’edificio, anche se partecipassero inizialmente, saranno esclusi dal Consiglio o volontariamente o cacciati dal resto delle persone normali. Così il Consiglio potrebbe cominciare a discutere del problema greco; del loro problema. Nessuna necessità di suggerire un ordine del giorno per la discussione o di offrire opinioni per la soluzione del problema. Queste persone del Consiglio sono quelle che vivono la sofferenza del problema. Tuttavia le idee e le visioni di Chomsky, Bookchin, Hahnel e Albert guideranno inevitabilmente queste discussioni tra persone normali verso una società partecipativa. Scopriranno da sole le fonti e tutta la letteratura su una società partecipativa. Ai greci risulteranno particolarmente seducenti le idee di Bookchin che promuove la Democrazia Diretta di Atene verso una società basata sull’ecologia sociale, dato che Chomsky stesso considera Bookchin uno dei pensatori più importanti del ventesimo secolo. Le conclusioni cui arriveranno le persone di ciascun edificio andranno a sommarsi a quelle di altri Consigli in altri edifici del quartiere. Ci sarà così una conclusione che rappresenterà le persone del quartiere. I passi che seguiranno amplieranno le conclusioni corrispondenti della comunità o amministrazione, della città o cittadina, della provincia e infine dell’intero paese. I dettagli di questa procedura, se avverrà per via elettronica o mediante mezzi fisici, tramite inviati o rappresentanti, eccetera, saranno decisi dagli stessi partecipanti. A questo punto è necessario un chiarimento. Dopo la seconda guerra mondiale la classe media, per sopravvivere, dovette diventare poliglotta e laurearsi. Così oggi la maggior parte dei greci, specialmente le generazioni più giovani, è in grado di parlare tre o quattro lingue ed è culturalmente molto più avanzata del resto degli europei. La classe operaia greca, come c’è da aspettarsi, non ha una “istruzione” ufficiale, ma è politicamente così matura che sta alla pari, se non è più avanzata, con la classe media, in conseguenza dell’occupazione nazista del 1941-1944 e della tradizione passata alle generazioni seguenti dai membri della classe operaia della Resistenza, il segmento dominante della popolazione resistente. Paragonati alle classi operaie, persino alle classi medie di Gran Bretagna, Germania e Francia, i greci, in quanto più avanzati, meritano rispetto, non animosità. Specialmente nel caso dei tedeschi comuni del ventesimo secolo c’è da chiedersi com’è che i discendenti di Johann Sebastian Bach e di Georg Friedrich Haendel abbiano così poco a che fare con loro e così tanto con la chiassosa arroganza del Wagner di Hitler. Non è un’esagerazione affermare che di tutti i popoli europei quello greco è quello che ha più probabilità di adottare e attuare l’avvio proposto più sopra della creazione di una società partecipativa attraverso la “società elementare” del condominio. Una specie di prova di ciò è il 61,3% al referendum di alcuni giorni fa. Si noti che è prossimo al 67% delle persone “normali” in ogni popolazione data. Infine, dato che i greci come la maggior parte dei popoli del mondo, sono intrappolati in quella che è nota come una democrazia (parlamentare) rappresentativa, un’invenzione piuttosto volgare e immorale dei Romani, la cosa ragionevole e obbligatoria da fare è offrire le conclusioni dei milioni di greci ad Alexis Tsipras e ai suoi giovani compagni come sostegno definitivo e “arma” contro gli Schaeuble del mondo. Per concluere, in uno stadio successivo, se il tentativo di SYRIZA sarà ucciso dalla magnanimità dell’Imperatore e dei suoi gorilla europei, i greci, dopo essersi impadroniti dello stile partecipativo del processo decisionale mediante al procedura del condominio potranno muoversi a creare una vera società partecipativa.
Da Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo www.znetitaly.org Fonte: https://zcomm.org/zcommentary/greece-the-beginning/ |