Originale: Counterpunch http://znetitaly.altervista.org/art 12 dicembre 2015
Perché il vero obiettivo nell’attacco a Stop the War è Jeremy Corbyn di Tariq Ali Traduzione di Maria Chiara Starace
L’organizzazione Stop the War (Fermate la guerra) di cui sono membro fondatore, fu creata per opporsi alla esplicita guerra di vendetta contro l’Afghanistan nel 2001. Mi ricordo che all’epoca sostenevo che la guerra sarebbe stata un disastro per gli afgani, avrebbe destabilizzato il vicino Pakistan e sarebbe terminata senza risolvere nulla. Mi sono sbagliato su un punto. Non è ancora finita. Abbiamo denunciato che la guerra in Iraq era basata su un’enorme bugia. Un milione di vittime dopo, il paese è ancora un rottame: le sue infrastrutture sono distrutte, il vuoto politico ha prodotto l’Isis (perfino Obama ha riconosciuto questo fatto) e i politici occidentali responsabili dei crimini vanno in giro liberi. A quel tempo un sacco di Curdi furono portati negli studi della BBC per appoggiare la guerra. Abbiamo fato una campagna come piccola minoranza contro l’assalto di 6 mesi della NATO contro la Libia, costato tra le 20.000 e le 30.000 vittime e che ha lasciato il paese diviso in tre zone jihadiste (Isis, al-Qaida varianti locali di entrambe). In nessuno di questi casi i media inglesi hanno condotto una caccia alle streghe concertata per denunciarci come una forza maligna nella politica britannica. Che cosa quindi provoca l’attuale attacco a Stop the War, con alcuni preminenti Verdi che sostengono perfino una “perdita di bussola morale”? La risposta è semplice. Oltre alle guerre in Medio Oriente c’è una brutta e spiacevole guerra che si combatte in Inghilterra che prende di mira Jeremy Corbyn. Alcuni hanno sperato che una maggioranza del PLP (Partito Laburista Parlamentare) avrebbe votato di bombardare la Siria. Non è accaduto. Il patetico discorso a favore della guerra di Hilary Benn (lui aveva votato anche per la guerra in Iraq) è stato incoraggiato oltre ogni immaginazione dai media e dall’establishment che vogliono disperatamente sostituire Corbyn. Come spiegare la maggioranza dei deputati laburisti che hanno votato contro? Semplice. Sono stati “costretti” dai sostenitori di Stop the War. Tre pagine di questa sciocchezza sono state pubblicate in questo giornale. Il vero prepotente è stato il ragazzo di Bullingdon (soprannome di David Cameron) in Parlamento che ha accusato i deputati pacifisti di essere simpatizzanti dei terroristi, proprio come disse Bush all’inizio della “guerra contro il terrore”. Ma assolutamente nessuna menzione dei deputati laburisti esitanti, lusingati a votare per i bombardamenti da lezioni individuali sulla Siria al tenute Ministero della Difesa. Qualcuno ha mai costretto il devoto contingente pacifista di deputati scozzesi o hanno deciso da soli come il 70% degli scozzesi contrari alla guerra? In prima linea in questa campagna contro Corbyn – che non ha fatto alcun tentativo di nascondere le sue opinioni sulla politica interna ed estera prima della sua elezione – ci sono i suoi colleghi Thatceriti sui banchi davanti e su quelli di dietro. Nessun oppositore nel Partito Conservatore ha mai suscitato quella fissità di odio e di rancore come il nuovo leader eletto di recente. La bile è riservata a coloro che si rifiutano di abbandonare la social democrazia. Realizzando che gli argomenti anti-austerità sono popolari, i furfanti sono passati al “patriottismo”, agli argomenti della difesa, alla salvezza del reame, sacralizzando i ridicoli missili Trident .Un generale in servizio viene mandato ai programmi radio della mattina fa capire che se Corbyn verrà eletto l’esercito britannico potrebbe ribellarsi. Dal momento che Corbyn è un membro fondatore di Stop the War, l’assalto della propaganda è essenzialmente designato a indebolirlo e a distruggerlo. Stop the war si oppone agli interventi stranieri e specialmente dove è coinvolto il governo britannico. C’è una lunga tradizione di tale attività nella politica britannica, iniziando con l’osservazione di William Morris nel 1885, che la sconfitta dell’Esercito Britannico in Sudan sotto la guida del generale Gordon per mano del Mahdi (un leader religioso per eccellenza) era un evento positivo nella misura in cui indeboliva l’Impero Britannico. Scriveva come un socialista. Durante gli anni ’50 la Campagna per il Disarmo Nucleare impedì alla Gran Bretagna di diventare una replica degli Stati Uniti o della Germania Occidentale e oltre cento deputati laburisti sono stati a un certo punto membri di questo movimento che convinsero la maggioranza del Partito Laburista prima che la capitolazione di Aneurin Bevan *ribaltasse la decisione l’anno successivo. Stop the War è stata fondata in tempi diversi. E’ ed è stata coalizione di individui e di organizzazioni con vedute diverse su molti argomenti. Questo è come dovrebbe essere e come è sempre stato nel caso di ampie campagne con un solo argomento. NON prende posizioni sui demeriti o altrimenti dei talebani, di Saddam, di Gheddafi, di Assad. E’ a favore del ritiro di TUTTE le truppe straniere (compresi i russi) e i bombardieri. Gli argomenti contro la guerra presentati da Stop the War non sono così diversi da quelli di alcuni editorialisti conservatori che non possono essere prevaricati: Simon Jenkins, Peter Hitchens, Peter Oborne. Nessuno dei tre è Corbinista. Siamo stati coerenti nel corso degli anni, e questo è il motivo per cui l’organizzazione è sopravvissuta. Non c’è nessun organismo simile in nessun altro posto. Il recente aumento di attività contro la debacle siriana è dovuto alla consapevolezza crescente che il caos omicida nella regione che ha prodotto tale infelicità, diventerà peggiore se ci saranno altre bombe. Aver visto centinaia di migliaia di profughi della guerra siriana cercare rifugio in Europa ha fatto sì che molti abbiano capito che la strada verso la pace non passa attraverso una guerra intrapresa da Stati Uniti, Europa e Russia. Questo è il motivo per cui seguire la moda di Stop the War da parte di alcuni importanti Verdi indica una perdita di coraggio politico. E’ troppo cinico scoprire in questo comportamento una paura che il Pifferaio Magico di Islington (Jeremy Corbyn) stia attirando l’appoggio elettorale di grandi numeri di sostenitori (finora) Verdi e che quindi è necessario che venga denunciato? La “bussola morale” del movimento contrario alla guerra non si è spostata. Non è migliore o peggiore fino dal giorno in cui fu fondato. Nel frattempo le guerre continuano. Spero che sabato ci sarà grande affluenza.
Tariq Ali è l’autore di The Obama Syndrome [La sindrome di Obama].
Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo www.znetitaly.org Fonte: http://zcomm.org/znet/article/http://zcomm.org/znet//why-the-real-target-in-the-attack-on-stop-the-war-is-jeremy-corbyn/ |