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Gli studenti cileni continuano da anni a lottare e a morire per chiedere una riforma del sistema scolastico

29 Maggio 2015

Il 28 maggio gli studenti cileni si sono scontrati con le forze dell’ordine, dopo aver alzato barricate incendiarie in diversi punti della Alameda Bernardo O’Higgins, la principale strada della capitale. Alcuni dimostranti hanno occupato la sede dell’università Diego Portales, mentre altri sono entrati nei locali della tv pubblica Tvn.
La manifestazione è stata convocata dalla Confederazione degli studenti cileni per protestate contro le politiche del governo. Da due anni gli studenti chiedono una riforma del sistema scolastico, che preveda un’istruzione gratuita per tutti e la restituzione al ministero dell’istruzione della gestione delle scuole primarie e secondarie, che nel 1981 fu assegnata ai municipi locali dalla dittatura di Augusto Pinochet.
I dimostranti criticano la presidente cilena Michelle Bachelet per la mancata realizzazione delle promesse di riforma fatte in campagna elettorale. Infatti nel paese solo la scuola elementare è a carico dello stato e la maggior parte degli studenti deve indebitarsi per portare a termine il suo percorso scolastico.

15 Maggio 2015

Il 14 maggio si sono tenute proteste in tutto paese che hanno portato in piazza centinaia di studenti contro la riforma del sistema scolastico. I manifestanti chiedono che il governo porti a termine le riforme promesse da Michelle Bachelet in campagna elettorale e una maggiore partecipazione nel processo di riforma del sistema educativo. Il movimento studentesco cileno chiede una riforma della scuola dal 2011. Infatti nel paese solo la scuola elementare è gratuita, tutti gli altri gradi di istruzione sono finanziati da risorse pubbliche solo al 25 per cento. Per questo la maggior parte degli studenti deve chiedere prestiti e indebitarsi per portare al termine il suo percorso scolastico e frequentare l’università.

Durante una protesta degli studenti a Valparaíso, in Cile, per la riforma del sistema scolastico, due ragazzi sono stati uccisi mentre stavano disegnando dei graffiti su un muro. Si tratta di Exequiel Borbarán Díaz, 18 anni, e Diego Guzmán Farías, 24 anni, che sono stati uccisi da colpi da arma da fuoco. È stato accusato dell’omicidio un altro ragazzo di 22 anni, proprietario del muro su cui i ragazzi stavano scrivendo.

Due studenti sono stati uccisi in Cile il 14 maggio, durante una protesta per la riforma del sistema scolastico nella città di Valparaíso. Si tratta di Exequiel Borbarán Díaz, 18 anni, e Diego Guzmán Farías, 24 anni. I due ragazzi stavano disegnando dei graffiti sul muro di un edificio, quando il proprietario dello stabile avrebbe sparato. L’uomo, 22 anni, è stato arrestato. L’episodio ha provocato la rabbia dei dimostranti, che manifestano da mesi per chiedere al governo di Michelle Bachelet di introdurre una riforma del sistema scolastico, come promesso durante la campagna elettorale. In Cile l’istruzione è privata e spesso gli studenti s’indebitano per portare a compimento il loro percorso scolastico.

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