Guarda il video: https://youtu.be/YYSwgsyirtg

 

http://www.greenreport.it/

3 agosto 2015

 

Solarizzare la Grecia, un modo per uscire dalla crisi

di Kumi Naidoo

direttore esecutivo di Greenpeace International

 

Dall’austerità all’abbondanza? Kumi Naidoo: «Enorme potenziale solare per riavviare la crescita»

 

La Grecia si trova ad affrontare una depressione di un livello probabilmente paragonabile alla   Grande Depressione Usa della fine degli anni ‘20. I tassi di disoccupazione sono enormi e i cittadini greci hanno subito un drammatico calo a dei redditi familiari di oltre il 40%.

Riflettendo su quali saranno gli effetti di nuovo accordo di salvataggio, sembra che tutto quello che il futuro ha da offrire sia un’austerità infinita e la mancanza di speranza.

Ma c’è un modo per iniziare a cambiare le cose in meglio. Con la povertà energetica che sta emergendo come uno dei sintomi più drammatici della recessione –  6 famiglie su 10 stanno lottando per pagare le bollette dell’energia – è giunto il momento che la Grecia colga il suo bene più grande e ancora in gran parte non sfruttato: il Sole

La nuova campagna  “Solarize Greece” di Greenpeace Grecia punta a riunire tutti coloro che sognano di un futuro più luminoso e più sostenibile, non solo per la Grecia ma per tutti i Paesi europei. I suoi obiettivi sono quelli  di aiutare la Grecia ad avviare l’energia solare come un driver dell’economia, per liberare il Paese del fardello dei combustibili fossili che stanno bloccandola economicamente e per dare alla Grecia il modo di combattere per trovare una via di uscita dalla crisi.

L’energia solare ha già fatto prima dei piccoli miracoli per la Grecia. Nel turbolento decennio degli anni ’70, che ha visto due grandi crisi mondiali dell’energia, il governo greco ha offerto incentivi fiscali alle famiglie per gli scaldabagno  solari e una politica nazionale aveva lo scopo di risparmiare energia.  Il che ha portato centinaia di migliaia di famiglie ad installare pannelli solari ed a ridurre significativamente  le bollette dell’energia. Cosa altrettanto importante, è nata una nuova industria di stufe solari che presto sono diventate uno dei migliori prodotti di esportazione della Grecia. Sembrava quindi che il Sole avesse  fatto la sua parte per aiutare la Grecia a trovare la sua strada per uscire dalle ristrettezze.

Ora che affrontare il  frantumante malessere nazionale, insieme ai cambiamenti climatici,  è sempre più  urgente, èuna ragione ancora più interessante per rivisitare l’energia solare fotovoltaica (PV) e, questa volta, su larga scala.

La breve “primavera del PV” greca del  2009-2013, incentivata da un sistema di feed-in tariff, ha fornito un assaggio del  vero potenziale solare del Paese. Entro cinque anni la capacità solare installata è passata  da 47 a oltre 2.500 megawatt. Un totale di 4,5 miliardi di euro è stato investito nella modernizzazione del settore energetico e ha creato circa 50.000 posti di lavoro. In tutto, circa 100.000 famiglie greche  hanno beneficiato della crescita dell’industria del solare PV in uno dei paesi europei più rinomati per il suo sole.

Oggi, la Grecia è in grado di fare molto di più.

Spinta dalla rapida diminuzione dei costi di energia solare, la nuova legislazione consente ai cittadini greci di produrre ‘energia solare a buon mercato per il loro  consumo, piuttosto che venderla alla rete elettrica. Ciò significa che, nonostante tutte le sue difficoltà economiche, la Grecia può cogliere l’enorme vantaggio comparativo che ha nell’energia solare rispetto agli Stati del Nord Europa. L’enorme potenziale solare non viene sfruttato in modo da combattere la povertà energetica e da riavviare la crescita economica.

Centinaia di migliaia di famiglie e piccole e medie imprese potrebbero produrre la lor energia ad una frazione del costo con il quale la comprano dalla rete.  È possibile creare decine di migliaia di nuovi posti di lavoro.

Con i costi dell’energia solare e dello stoccaggio che dovrebbe scendere ulteriormente nel prossimo futuro per la Grecia c’ è la possibilità di risparmiare miliardi di euro sulla sua fattura delle importazioni di combustibile, denaro che resterebbe all’interno del Paese e potrebbe essere reindirizzato dove conta di più: negli investimenti sostenibili, nelle politiche di assistenza sociale, per salvare le pensioni e negli stimoli per la prosperità.

Ma la Grecia dove potrebbe trovare i fondi per questa iniziativa? Attualmente, attraverso le loro bollette dell’elettricità, i consumatori greci pagano circa 800 milioni di euro all’anno per sovvenzionare le importazioni di petrolio per alimentare molte isole del Paese. Si tratta di una cifra enorme per gli standard greci, che è equivalente ai tagli alle pensioni recentemente proposti nel  bilancio nazionale nel 2015.

Questo onere è destinato ad aumentare ancora di più con gli investimenti energetici legati al petrolio che sono in programma per le isole. Se questi progetti inquinanti e costosi verranno selezionati più degli  investimenti nelle energie rinnovabili e nel  miglioramento della rete elettrica, i consumatori greci continueranno a buttare via i soldi per i decenni a venire.  Questo non ruba risorse all’economia, ma compromette anche le possibilità di recupero.

Greenpeace Grecia vede futuro energetico un diverso e tutto questo è nella sua campagna di crowdfunding. L’installazione di energia solare nelle isole greche dipendenti dal petrolio porterà sollievo alle famiglie a basso reddito che ne hanno bisogno;  contribuirà a ridurre il consumo di petrolio e l’inquinamento; farà risparmiare denaro ai consumatori greci sulla terraferma. Soprattutto, sarebbe un esempio di politica sociale equa che ha un enorme potenziale di sviluppo. Ancora più importante, la campagna aspira a mettere in moto una trasformazione basata sulla solarizzazione dell’intera economia greca.

Stiamo parlando di un effetto domino, come un passo che affronta l’austerità e garantisce un futuro più luminoso. Se siamo in grado di raccogliere il sostegno per l’energia solare per le isole della Grecia, perché non per tutta la Grecia?

La solarizzazione Grecia sarebbe un passo per aiutare il Paese a camminare di nuovo con le proprie gambe, alle sue condizioni. E un passo che potrebbe avere ripercussioni significative per il resto della regione bagnata dal sole mediterraneo.

Per la Grecia, l’energia solare non sfruttata significa non sfruttare lo sviluppo economico sostenibile.

Il Sole non è solo per le vacanze dei turisti. La Grecia ha l’opportunità di mostrare al resto d’Europa il vero potere dell’energia solare.

 

top