Il programma su: http://www.unisi.it/unisilife/notizie/2-conferenza-internazionale-un-sdsn-il-mediterraneo
http://www.greenreport.it 5 marzo 2015
I Paesi del Mediterraneo, verso la “Siena Declaration”
Ricerca e innovazione per la sostenibilità agricola e alimentare chiavi di sviluppo e di pace
Sono iniziati oggi all’Università di Siena i lavori degli “stati generali” dell’agrifood – “Solutions for Agri-food Sustainability in the Mediterranean. Policies, technologies and business models” – un grande convegno internazionale sulla sostenibilità nell’agricoltura e nella produzione alimentare nel Mediterraneo al quale partecipano 350 tra scienziati, manager, alti funzionari di istituzioni pubbliche, arrivati nel cuore della Toscana dal Nord Africa, dal Medio Oriente, dall’Europa e dagli Usa per confrontarsi sullo stato attuale e gli scenari futuri di un settore, che rappresenta un asset fondamentale per tutta l’area. La scelta della sede del convegno è caduta sull’università di Siena perché è l’hub della rete per il Mediterraneo Sustainable Development Solutions Network (SDSN Mediterranean), parte di Sustainable Development Solutions Network – A global Initiative for the United Nations, guidato dall’economista Jeffrey Sachs e lanciato a settembre 2012 dal segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon, la città migliore per avviare quella che viene chiamata la Diplomazia scientifica del Mediterraneo. Il mondo della ricerca e delle università sembra pronto ad essere protagonista di un sistema di relazioni scientifiche capace di dialogare e agire per la cooperazione, l’innovazione, il progresso e la pace, nel rispetto della diversità delle culture. Il messaggio del summit senese è chiaro: «La ricerca sostiene l’innovazione che è chiave di sviluppo e di pace», così come è chiara e univoca la consapevolezza che «L’agricoltura e le produzioni alimentari giocheranno un ruolo sempre più cruciale nella regione del Mediterraneo perché possono costituire le basi di uno sviluppo economico fondato sui principi della sostenibilità, condizione imprescindibile per la stabilità dell’area». Il rettore dell’università di Siena, Angelo Riccaboni, ha detto che «L’Università e la ricerca hanno una missione specifica, che è quella di promuovere conoscenza e innovazione per migliorare le condizioni di vita delle persone e favorire il progresso delle società. La crisi e le tensioni sociali nel Mediterraneo potranno essere risolte solo se si realizzerà uno sviluppo sostenibile diffuso, che terrà conto dell’ambiente, delle risorse, delle culture delle singole regioni. L’agrifood rappresenta in tutto il bacino, a nord e a sud, un settore fondamentale, che attraverso soluzioni concrete offerte dalla ricerca potrebbe esprimere un enorme e positivo potenziale, in grado di dare un importante contributo per affrontare le questioni che si stanno manifestando con drammaticità in questi ultimissimi anni. In questa fase, la ricerca vuole giocare il suo ruolo in quella che è una vera e propria diplomazia scientifica». Nella giornata conclusiva, il focus si concentrerà sui temi del trasferimento tecnologico, degli investimenti e dell’uso delle risorse, offrendo il punto di vista più avanzato della scienza, delle istituzioni e dell’impresa. A questo proposito, saranno presentati i progetti, le “solution” – selezionati nelle settimane scorse, a seguito di un bando – che propongono soluzioni applicabili, con una forte portata di innovazione sostenibile. Alla fine della due giorni di lavoro verrà sottoscritta la “Siena Declaration”, un documento condiviso, sintesi dei principi dello sviluppo sostenibile. Nel documento, cooperazione, iniziative di ricerca tra vari Paesi, individuazione di soluzioni concrete e problemi emergenti, coinvolgimento del mondo produttivo saranno indicati come pilastri dello sviluppo sostenibile. Alle Università, ai ricercatori e anche agli studenti il compito di portarli avanti e realizzarli. Riccaboni conclude; «Non è un caso che questa iniziativa abbia avuto origine a Siena, in Toscana, territori nel mondo sinonimi di rispetto dell’ambiente, di sviluppo sostenibile, di bellezza, di arte e di cultura. Vorrei ricordare la forte attenzione della Regione Toscana verso i temi di questa iniziativa, nell’ambito di Expo2015. La collaborazione della Regione è un ulteriore stimolo a promuovere la ricerca scientifica quale leva dello sviluppo economico e culturale del nostro territorio e della più ampia area del Mediterraneo».
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