http://www.nodalmolin.it Wars on demand Wars on demand è un libro collettivo scaturito dalla Global Conference tenutasi nel settembre 2013, durante il Festival No Dal Molin a Vicenza, il primo meeting internazionale online che ha visto collegate dodici realtà diverse fra Italia, Asia, Oceania, isole dell’Oceano Pacifico e Stati Uniti d’America. Grazie ad una profonda relazione tra gli attivisti dei movimenti no war in lotta dal mar Mediterraneo all’oceano Pacifico, il libro espone le testimonianze e riflessioni sulle battaglie contro il riposizionamento delle basi militari nel pianeta. La sottrazione di diritti civili e politici, motivata da presunti motivi di sicurezza nazionale, è la comune condizione di “servitù militare” vissuta dagli abitanti dei territori circostanti alle basi dell’esercito americano. Questa limitazione della libertà di movimento, della salvaguardia della salute e del rispetto dell’ecosistema ha fatto nascere in tutto il mondo numerosi e tenaci comitati per lo smantellamento delle strutture militari. Wars on demand raccoglie le analisi di esperti e le testimonianze di attivisti contro le basi militari: dagli Stati Uniti alla Corea del Sud, da Vicenza al Giappone, da Niscemi all’Iraq. Il libro si fa interprete di questi movimenti di dissenso al centro della ridefinizione degli equilibri globali, raccontandone a più voci gli entusiasmi, le difficoltà e la determinazione nelle pratiche di lotta. Gli Stati Uniti hanno rincorso, ottenuto e difeso disperatamente la loro egemonia imperiale, che però oggi mostra acute difficoltà di fronte a resistenze di movimenti politici, guerriglie etnico-religiose o dinnanzi al riemergere di potenze rivali, basti pensare alla Grande Russia del nuovo zar Putin o al debordare dell’enorme potere economico cinese in Africa e nel Pacifico. È la fine di un’epoca. Il volume è uno stimolo a riflettere sulle trasformazioni che attraversano le guerre del terzo millennio, in cui le aree strategiche sono controllate anche tramite le nuove tecnologie, i droni e le compagnie para-militari private, i moderni mercenari. È all’interno di questa complessità che deve destreggiarsi chi oppone alla guerra una conflittualità volta alla conquista della pace e della giustizia sociale. - --- --- Gli autori: Domenico Chirico (Un Ponte per...), Fabio D’Alessandro (No Muos), Duccio Ellero (Global Project), Vilma Mazza (Global Project), Antonio Mazzeo (giornalista ed attivista), Angela Pascucci (giornalista), Martina Pignatti Morano (Un Ponte per...), Benedetto Vecchi (giornalista de il manifesto) David Vine (antropologo), Giuseppe Zambon (Global Project). I capitoli relativi alle comunità in lotta contro le basi militari sono frutto di una profonda relazione collettiva tra gli attivisti che hanno realizzato le interviste, le traduzioni e la stesura dei testi: Tommaso Cacciari, Cristiana La Billo Catapano, Olol Jackson, Marco Palma, Giulia Rampon, Stefania Tarabella, Martina Vultaggio. Ringraziamo in modo speciale tutti gli illustratori che hanno partecipato con generosità ed entusiasmo a rendere immediate e riconoscibili le narrazioni ed i contesti descritti : © AlePOP/AgitKOM, Osvaldo Oz Casanova, Dast, Enrico De Carlo/SpaghettiBomb, Ale Giorgini, Gianmaria Liani, Daniela Perissinotto, Stefano Zattera. Wars on demand Guerre del terzo millenio e lotte per la libertà La collana Global Books si propone di esplorare a un livello internazionale tematiche legate ai movimenti sociali, in collaborazione con alcuni dei protagonisti che li animano. Un laboratorio sperimentale in cui lo scambio di idee si traduce in produzione e diffusione di contenuti culturali e politici di dissenso a mezzo di carta stampata. Le comunità di coloro che tagliano le reti e il filo spinato mettono in crisi alcuni elementi indispensabili all'apparato bellico, come l'inaccessibilità, l'inviolabilità, la sicurezza, l'invisibilità: le basi militari sono un gigante con i piedi di argilla. Dalla conclusione della Guerra fredda si sono accelerati i processi di trasformazione dei conflitti contemporanei. Sono ormai lontani gli anni delle battaglie campali tra eserciti regolari. Oggi basi operative sofisticate, aerei da bombardamento, reti di intelligence, droni letali e mercenari si contendono il controllo dei territori geostrategici del sistema mondo. A pagare il prezzo più alto sono gli abitanti civili delle aree interessate dalle servitù militari, che non stanno a guardare e organizzano forme di lotta e resistenza. Si affaccia una nuova epoca. Le attuali crisi politiche e militari regionali dimostrano che siamo nel pieno di un mutamento nelle modalità e negli strumenti della gestione del potere a livello planetario. Stiamo attraversando il passaggio geopolitico da quella che era stata definita la fase dell’impero, in cui una sola potenza, gli Usa, imponeva il proprio dominio anche tramite lo strumento guerra, a una in cui emergono con determinazione potenze continentali, aprendo nuovi scenari per l’egemonia su intere aree regionali. È all’interno di questa complessità che si muove chi contrasta la guerra moderna, dando vita a esperienze di opposizione inclusive e diffuse, volte alla costruzione di un cambiamento radicale per la pace e la giustizia sociale. Wars on demand raccoglie le analisi di esperti sulle guerre del terzo millennio e le testimonianze di attivisti contro le basi negli angoli più remoti del mondo. Il lettore è trasportato in un inedito viaggio tra Italia e Medio Oriente, tra Stati Uniti e isole del Pacifico. Il libro si fa interprete dei movimenti che si collocano nel tempo della ridefinizione degli equilibri globali, raccontandone a più voci gli entusiasmi, le difficoltà e la tenacia nella lotta. Il volume contiene le tavole di: Ale Giorgini, Stefano Zattera, Daniela Perissinotto, Dast, Gianmaria Liani, © AlePOP/AgitKOM, Osvaldo Oz Casanova, Enrico De Carlo/SpaghettiBomb Vicenza libera dalle servitù militari è un soggetto plurale al centro delle battaglie contro le basi Usa presenti in città e promotore di una riconquista sostenibile del territorio da parte delle comunità che lo abitano. In questi anni di manifestazioni e cortei, Vicenza ha scoperto non solo quanto è invadente la presenza dell'esercito a stelle e strisce ma anche quanto sono importanti i percorsi collettivi, capaci di cambiare dal basso una città (www.nodalmolin.it).
|
|