Al-Monitor Iran e Hezbollah rompono con Assad per sostenere Hamas
Intanto il presidente siriano rimane critico e riluttante sulla riconciliazione La guerra in corso a Gaza ha reso possibile il ripristino dei contatti tra Hamas, da un lato, e Iran e Hezbollah dall’altro, dopo due anni di fredde relazioni. Un funzionario politico di Hamas ha confermato che Khaled Meshaal, capo del movimento, ha di recente ricevuto diverse telefonate da Teheran da parte del presidente del Consiglio della Shura Ali Larijani, del ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif e da un ufficiale veterano della Guardia Rivoluzionaria (il cui nome resta sconosciuto). Il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha chiamato Meshaal lo scorso 20 luglio: è stato il primo contatto ufficiale tra i due dal mese di aprile. Il sito ufficiale di Hezbollah ha riportato che nella telefonata con Meshaal Nasrallah “ha elogiato la tenacia dei combattenti della resistenza a Gaza”, confermando il suo appoggio. Un funzionario palestinese in Libano, mediatore delle relazioni tra Hamas e Hezbollah, ha dichiarato che la telefonata tra Nasrallah e Meshaal non ha un’eco positiva a Damasco, a causa del boicottaggio siriano nei confronti del movimento palestinese. Probabilmente il funzionario fa riferimento alle accuse mosse dal presidente siriano Bashar al-Assad contro Hamas lo scorso 16 luglio, quando, commentando sul conflitto in corso, ha invitato alla “distinzione tra i veri combattenti della resistenza, che noi sosteniamo, e quelli amatoriali che indossano la maschera della resistenza per assecondare i loro interessi per poter migliorare la loro immagine o per consacrare la loro autorità”, alludendo alla leadership di Hamas. Fonti interne a Hamas e Hezbollah hanno rivelato che, negli ultimi due mesi prima della guerra a Gaza, sono stati fatti alcuni tentativi per ripristinare l’asse di resistenza e le comunicazioni tra Hamas ed il regime siriano. Tuttavia, questi tentativi sono falliti poiché i tempi non erano maturi. Un ex membro del Consiglio della Shura iraniano, a stretto contatto con i circoli decisionali di Teheran, ha dichiarato che “i contatti di Iran e Hezbollah con Hamas non sono ben visti in Siria, dal momento che Assad non vuole il ritorno di Hamas nell’asse Damasco-Beirut-Teheran. Tuttavia, l’Iran non può restare inerme mentre la guerra infuria a Gaza, dove Hamas sta compiendo notevoli sforzi militari (…) [l'Iran] vuole tenersi al passo con gli sviluppi politici e diplomatici, anche se questo provoca la rabbia del presidente siriano”. La stessa fonte ha dichiarato che “la guerra a Gaza è la giusta opportunità per l’Iran e Hamas di pompare più sangue nelle loro fredde relazioni. Intanto, Teheran vuole riguadagnare la sua alleanza con qualsiasi potere regionale della zona e Hamas ha dato prova di essere un partito da non sottovalutare, a prescindere dai diversi punti di vista”. Da parte sua, un funzionario di Hamas ha dichiarato che il movimento “non si oppone al rinnovo delle relazioni con l’Iran e con Hezbollah, dal momento che sono nostri alleati e condividiamo con loro anni di cooperazione e coordinamento, a livello di posizioni politiche, supporto finanziario o assistenza militare; nonostante le fredde relazioni, siamo disposti a superare qualsiasi differenza per poter sostenere la resistenza e affrontare Israele”. La fonte ha aggiunto che la pressione regionale su Hamas di accettare i termini di Israele per un cessate-il-fuoco spingeranno ulteriormente Hamas verso Teheran. Dunque, tutte e tre le parti in gioco, nonostante le obiezioni di Damasco, avvertono l’opportunità di approfittare delle circostanze regionali e di rinnovare le loro alleanze.
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