L'Huffington Post Armi chimiche siriane in Italia. Giovedì l'Opac dirà in quale scalo. Tra i papabili divampa il NIMBY: "Non nel mio porto" Nel caso delle armi chimiche siriane in transito verso l’Italia, la sindrome del NIMBY (Not In My Back Yard) acquista una nuova accezione: “non nel mio porto”. Il ministro degli Esteri Emma Bonino ha ribadito che lo scalo destinato a ospitare i 150 container carichi di sostanze chimiche provenienti dalla Siria sarà reso noto giovedì prossimo dall’Opac (l’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche) durante un’audizione in Parlamento. Il totoporti oscilla tra la base Nato di Gaeta (dove l’interlocuzione militare sarebbe molto più semplice), il porto di Augusta in Sicilia, gli scali sardi di Santo Stefano e Capo Teulada e quelli pugliesi di Brindisi e Taranto. In attesa del verdetto, amministrazioni locali e forze politiche hanno levato gli scudi in un grido pressoché unanime: non nel mio porto, not in my harbour. “Il trasbordo delle sostanze chimiche dalla nave danese a quella americana dovrebbe avvenire verso fine gennaio”, ha detto Bonino in un’intervista a La Stampa, ricordando che la scelta del porto "viene fatta in base ai requisiti richiesti dall’Opac, di cui si stanno occupando i ministri delle Infrastrutture e degli Interni italiani. Saranno loro, durante l’audizione del direttore generale dell’Opac davanti Parlamento italiano, ad annunciare il porto prescelto”. La fermezza con cui le città interessate stanno respingendo l’ipotesi ha conquistato titoli anche sui giornali stranieri, a cominciare dal Wall Street Journal, che fa notare come “l’opposizione locale in Italia rischia di rallentare la distruzione dell’arsenale chimico siriano”. L’Italia ricorda il quotidiano di Wall Street ha dato la sua disponibilità a effettuare il trasbordo dopo che diversi altri paesi, tra cui Norvegia, Belgio e Albania, si erano tirati indietro. Il più categorico a riguardo è Ugo Cappellacci, presidente della Regione Sardegna, che anche su Twitter annuncia battaglia al passaggio dell’arsenale di Damasco. "No al transito delle armi chimiche siriane in Sardegna. Fonti riservate danno i giorni tra il 3 e 7 febbraio per l'arrivo delle navi. Non lo consentiremo!".
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