http://www.asianews.it Israele bombarda postazioni siriane dopo l'incidente sul Golan Colpiti nella notte una base di addestramento, un quartiere militare e una batteria di artiglieria siriani. Ieri quattro soldati israeliani sono rimasti feriti per lo scoppio di una bomba. Israele denuncia gli Hezbollah, alleati di Assad e ritiene la Siria responsabile di "sostegno ai terroristi". Gerusalemme (AsiaNews) - Aerei israeliani hanno colpito alcune postazioni siriane durante la notte, poche ore dopo che una bomba, scoppiata sulle alture del Golan, ha ferito quattro soldati di Israele, di cui uno in maniera molto grave (v. foto). Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele "è costretto" a difendersi. Nei quattro raid compiuti verso le 3 di notte (ora locale), sono stati colpiti una base per l'addestramento militare siriano, un quartiere militare e delle batterie di artiglieria. Moshe Yaalon, ministro della Difesa accusa l'esercito siriano di aver aiutato nell'attacco di ieri e ritiene "responsabile il regime di Assad", che "collabora con i terroristi che vogliono colpire Israele". I quattro soldati israeliani sono rimasti feriti per una bomba scoppiata vicino alla loro jeep e posta lungo la strada vicino a Majdal Shams. I soldati si erano mossi dopo aver visto alcuni sospetti aggirarsi lungo il confine. Quello di ieri è solo uno dei tanti incidenti che avvengono lungo il confine con la Siria e il Libano. Esso mostra che la guerra in Siria sta a poco a poco inglobando tutto il Medio oriente. Per Israele gli incidenti sono provocati da Hezbollah, il gruppo radicale sciita in Libano. Lo scorso 5 marzo l'esercito israeliano aveva aperto il fuoco contro due membri di Hezbollah che stavano piazzando una bomba vicino alla linea del cessate-il-fuoco fra Israele e Siria. Secondo Israele, Hezbollah - che lotta a fianco di Assad nella guerra civile siriana - riceve in premio armi e libertà di movimento. Da oggi, l'esercito israeliano ha deciso di rafforzare i controlli lungo il Golan e le fattorie di Sheeba.
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