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12 dicembre 2014

Asad e Isis si ignorano

Il regime siriano del presidente Bashar al Assad e lo Stato islamico (Isis), formalmente rivali, si ignorano a vicenda mentre concentrano le loro rispettive attività militari contro gruppi di miliziani delle opposizioni siriane. E’ la conclusione a cui è giunta l’analisi del Centro Jane’s di studi sul terrorismo (Ihs) basato in Gran Bretagna. Non era una novità per chi si segue gli eventi siriani, ma ora arriva una conferma basata sull’analisi quantitativa di dati.

Analizzando gli attacchi delle forze lealiste e di quelle dell’Isis in Siria dall’inizio dell’anno fino al novembre scorso, l’analisi di Jane’s evidenzia come solo il 6% delle operazioni militari di Damasco sono state rivolte contro lo Stato islamico mentre il restante 94% è stato diretto contro insorti anti-regime.

Parallelamente, si legge nel comunicato diffuso nelle ultime ore dal network televisivo Nbc e ripreso dalla stampa panaraba, solo il 13% degli attacchi dell’Isis in Siria sono stati indirizzati alle forze lealiste, mentre del restante 87% si è trattato di azioni contro ribelli locali delle opposizioni.

“Questi numeri – afferma Matthew Henman direttore di Jane’s – indicano che l’Isis e le forze di Assad hanno adottato la strategia intelligente di ignorarsi a vicenda, concentrando invece gli attacchi su gruppi più moderati di oppositori”.

Dal canto suo, prosegue Henman, “Assad cerca di screditare la retorica della rivoluzione siriana e di descriverla come un’insurrezione islamista contro il suo governo. Così facendo può reprimerla con il sostegno indiretto dell’Occidente”.

L’Isis invece, aggiunge il direttore del centro Jane’s, “cerca di costruire uno scenario nel quale è lui contro Assad. Per questo lo Stato islamico cerca di mettere ai margini i gruppi moderati, fino al punto di imporgli di unirsi all’Isis”.

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