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February 12, 2014

Aumentano gli attacchi aerei su Aleppo durante i colloqui di pace
di Karen Leigh

Mentre i colloqui di pace riprendono questa settimana a Ginevra, il governo ha intensificato i bombardamenti aerei di Aleppo in un continuo assedio delle aree ribelli. Combattimento feroci sono continuati anche quando la comunità internazionale e le delegazioni di entrambe le parti si sono incontrati per discutere la possibilità di un cessate il fuoco temporaneo nelle zone più colpite della città.

Abbiamo chiesto ad Aymenn al Tamimi, Shillman Ginsburg Fellow presso il Middle East Forum, e a Nadim Shehadi, un collega nel programma Medio Oriente e Nord Africa alla Chatham House, di approfondire.

syriadeeply: Qual è l'attuale situazione militare sul terreno in Aleppo?

Aymenn al Tamimi: Viene bombardata da parte del regime che è l'attuale tattica principale. Ad esempio, ci sono i video di oggi delle bombe barile sganciate sul quartiere di Masaken in Aleppo. E poi ci sono scontri a terra in varie parti della provincia di Aleppo tra le forze del regime e i ribelli, nonostante la distrazione delle lotte intestine con lo Stato Islamico dell'Iraq e del Levante.

La lotta intestina con ISIS si è concentrata intorno Alevi, che si trova nel nord vicino al confine con la Turchia. E' una di queste zone di confine, che è diventata il principale punto di tensione tra ISIS e altri ribelli. Poi ci sono tanti combattimenti su fronti attivi. Le forze di Jaish al Mujaheddin e del Fronte islamico in lotta contro le forze del regime nella zona Sheikh Said ad Aleppo, che è stato a lungo un fronte attivo tra ribelli e regime. È interessante notare, un’offensiva sulla base aerea militare di Kweiras, guidata da Suqqor al- Sham, che è un battaglione di combattenti stranieri indipendente guidato dai sauditi. Ma la sua ideologia è la stessa di ISIS e Jabhat al Nusra.

Partecipaano anche ISIS, al Nusra e un altro battaglione combattente straniero chiamato Green Battalion, che è anch’esso fondato dai sauditi e ha la stessa ideologia di ISIS e al Nusra, ma si staccò da quei due gruppi perché si sentivano disillusi circa la controversia tra ISIS e al Nusra, così hanno formato un battaglione indipendente.

SD: Perché il regime aumenta l’offensiva dei barili bomba anche con i colloqui di pace in corso a Ginevra? È il suo livello di fiducia cossì alto?

AT: E' tipico delle loro tattiche, bombardare pesantemente il più possibile. Hanno fatto la stessa cosa a Homs e in vari altri luoghi. Essi cercano di cancellare i ribelli e poi andare avanti con forze di terra. Non è una sorpresa per me. Penso che con Ginevra II, la speranza del regime sia di ottenere un qualche tipo di accettazione che Assad continui a rimanere al potere, e quindi l'idea sarebbe quella di ottenere la comprensione di una qualche forma di alleanza contro, per esempio, ISIS e al Nusra.

Ma non è ciò che è venuto fuori da Ginevra. Al contrario, gli Stati Uniti hanno insistito che Assad debba lasciare, e la delegazione dell’opposizione accusa ISIS e il regime di collaborazione, così il regime non è stato in grado di ottenere ciò che voleva da Ginevra II, e non credo sia interessato a qualsiasi altro tipo di compromesso. Per questo il combattimento sul campo non è una sorpresa.

Nadim Shehadi: Penso che sia difficile leggere la fiducia del regime, perché è programmato per mostrare fiducia per tutto il tempo. Si attacca della sua narrazione. Abbiamo visto che in molti casi, l’idea è di aderire alla narrazione, anche se è chiaro che non è vera. A mio parere, si tratta di un gioco mentale che essi svolgono. E' una battaglia di volontà e non stà lampeggiando, come la comunità internazionale.

Il regime ha fatto quello che vuole ad Aleppo. E il messaggio che sta ottenendo è che ha la luce verde per fare ciò che vuole in Aleppo perché nessuno ha intenzione di fermarlo. Non c'è niente che possa fermare il regime dal fare quello che sta facendo, e la strategia dei barili bomba del regime, sta evidenziando che essi distruggeranno tutto ciò che non controllano.

SD: L’aumento dei bombardamenti hanno avuto l'effetto che il regime voleva, di esaurire i civili e costringerli ad abbandonare l'opposizione?

AT: Più lanciano bombe barile, più la gente del posto subisce il trauma. Il regime non fa favori. Nonostante le lotte interne che hanno indebolito temporaneamente le forze di opposizione, non hanno fatto molti passi avanti territorialmente. Sono molto limitati. E’ ciò su cui punta il regime è proprio alla debolezza in termini di personale a terra, per essere in grado di spingersi in avanti. Nonostante tutte le conquiste territoriali fatte dal regime, ancora non ha rotto lo stallo generale in Aleppo in termini di fronte generale.


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February 12, 2014

Eye on the Battle: Air Attacks on Aleppo Escalate During Peace Talks
By Karen Leigh

As peace talks resumed this week in Geneva, the government escalated aerial bombardment of Aleppo in a continued siege of rebel-held areas.Fierce fighting has continued even as the international community and delegations from both sides met to discuss the possibility of temporary cease-fires in the hardest-hit areas of the city.

We asked Aymenn al-Tamimi, Shillman-Ginsburg Fellow at the Middle East Forum, and Nadim Shehadi, a fellow in the Middle East and North Africa program at Chatham House, to weigh in.

Syria Deeply: What is the current military situation on the ground in Aleppo?

Aymenn al-Tamimi: It is bombardment by the regime that’s the current main tactic. For example, there’s videos just today of barrel bombs dropped on Masaken quarter in Aleppo. And also there’s on-the-ground fighting in various parts of Aleppo province between the regime and rebel forces despite the [distraction of] the infighting with the Islamic State of Iraq and the Levant.

So the infighting with ISIS has been concentrated around Alevi, which is in the north around the border with Turkey. It’s one of these border areas now that has become the main flash points between ISIS and other rebels. Then there’s [still] plenty of fighting on active fronts. There’s Jaish al-Mujahideen and Islamic Front forces fighting against regime forces in the Sheikh Said area of Aleppo that has long been an active rebel-regime front. Interestingly, there is an offensive on Kweiras military air base, and that’s been led by Suqqor [al-Sham], which is an independent foreign fighter battallion led by Saudis. But its ideology is the same as ISIS and Jabhat al-Nusra.

Also participating are ISIS, Nusra and one other foreign fighter battalion called the Green Battalion, which is again founded by the Saudis and has the same ideology as ISIS and Nusra, but it was founded by Saudis who broke off from those two groups because they felt disillusioned about the dispute between ISIS and Nusra, so they formed an independent battalion.

SD: Why is the regime increasing the barrel bomb offensive even as peace talks are being  held in Geneva? Is its confidence level that high?

AT: It’s very typical of their tactics, just to bombard as heavily as possible. They’ve done the same thing in Homs and various other places. They try to clear [the rebels] out and then move in with ground forces. It doesn’t come as a surprise to me. I think with Geneva II, the regime’s hope was to get some kind of acceptance that Assad will be staying in power, and then the idea would be to have the understanding of some form of alliance against, for example, ISIS and Nusra.

But that’s not what’s come out of Geneva. On the contrary, the U.S. insisted that Assad had to leave, and the opposition delegation accuses ISIS and the regime of collaborating, so the regime hasn’t been able to get what it wants out of Geneva II, and I don’t think it’s interested in any kind of accommodation at all there. So the fighting on the ground doesn’t come as a surprise.

Nadim Shehadi: I think it’s difficult to read the regime’s confidence because it is programmed to show confidence all the time. It’s sticking to its narrative. We’ve seen that in many instances, this idea of sticking to the narrative even though it’s clear it’s not true. In my view, it’s a mind game that they play. It’s a battle of wills and they’re not blinking, whereas the international community is.

It has been doing what it wants on the ground in Aleppo. And the message it is getting is that it has the green light to do what it wants in Aleppo because nobody is going to stop it. There is nothing stopping the regime from doing what it’s doing, and the regime’s barrel bomb strategy is sending a message that whatever they don’t control, they will destroy.

SD: Have the escalated bombings had the effect the regime wanted, to exhaust civilians and coerce them into abandoning the opposition?

AT: The more the bombs drop, the more it just alienates the locals. It doesn’t do the regime any favors. Despite the infighting [which temporarily weakened opposition forces], they haven’t made that many gains territorially. It’s been very limited. And that really points to the weakness of the regime in terms of ground manpower, to be able to push forward. Despite any territorial gains made by the regime, it still hasn’t broken the overall stalemate in Aleppo in terms of the overall front.

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