http://www.palestinarossa.it/
23 Giu 2014

Sei palestinesi uccisi nel corso della operazione militare israeliana
di Ahmad Jaradat

Sei palestinesi sono stati uccisi nell’ambito dell’operazione militare in corso in Cisgiordania negli ultimi tre giorni, quando l’operazione militare di ricerche ed arresti su larga scala entra nella sua seconda settimana, sotto la parvenza di ricerca dei tre coloni scomparsi giovedì 18 giugno

Il ventunenne Mustafa Aslan è stato ucciso nel campo profughi di Qalandia, a sud di Ramallah, durante una protesta contro le operazioni israeliane all’interno del campo venerdì 20 giugno. Nella stessa giornata, Mahmoud Dudeen, 14 anni, è stato sparato a morte a Dura, cittadina palestinese a sud di Hebron. Ahmad Khalid, 35 anni, è stato ucciso domenica, mentre si recava in moschea per pregare nel campo profughi di El Ain a Nablus. Stando a quello che affermano dei testimoni, i soldati avevano chiesto a Khalid di tornare a casa, ma lui aveva rifiutato e ripreso il suo cammino verso la moschea. A quel punto, un soldato gli avrebbe puntato il fucile addosso e sparato diversi colpi a bruciapelo. Sempre domenica, il corpo di un giovane uomo, Mahmoud Ismail Atallah, è stato trovato sul tetto di un edificio commerciale situato di fronte ad un palazzo su cui erano posizionati cecchini israeliani. Si crede che, dopo essere stato raggiunto dal fuoco di un cecchino, Atallah sia morto dissanguato prima di essere trovato, molte ore dopo.   Una portavoce dell’esercito israeliano ha affermato che l’esercito sta ancora “esaminando” l’incidente. Sabato, un anziano è morto di infarto durante un’accesa discussione con i soldati che avevano fatto irruzione nella sua casa nel villaggio di Hares, a nord di Salfit. I soldati avevano impedito alla famiglia di trasportare l’infartuato in ospedale. Sakher Dorgham Zameel Abu al-Hasan, un ragazzo di 17 anni, è morto domenica per aver calpestato una mina nel nord della valle del Giordano mentre si prendeva cura delle sue pecore nella zona di al-Maleh. Secondo un’intervista rilasciata da un alto grado dell’esercito israeliano al sito di news ultra-ortodosso “Behadrei Haredim” (http://www.bhol.co.il/article_old.aspx?id=69765),

l’esercito sta usando i ragazzi scomparsi come pretesto per effettuare l’operazione contro Hamas. Inoltre, l’ufficiale ha rivelato che l’esercito penetra villaggi e campi profughi con lo scopo di creare provocazioni che portino i palestinesi a lanciare pietre, fornendo così ai soldati l’occasione per aprire il fuoco. Almeno nove palestinesi sono rimasti feriti in diverse aree del distretto di Nablus nel nord della Cisgiordania e nella stessa città di Nablus nella giornata di venerdì. La maggior parte dei feriti sono stati raggiunti da pallottole di acciaio ricoperte di gomma. La giornalista Samah Samahna, inviata di Ajyal Radio, è stata ferita ad un occhio dai soldati che l’hanno picchiata mentre svolgeva il suo lavoro a Nablus. I soldati le avevano intimato di non coprire l’operazione nell’area. Alcuni palestinesi hanno riportato ferite gravi, come Mohammed Al Asmer, 17 anni, ferito al collo e Ahmed Al Wazni, 19, colpito ad una gamba. Entrambi sono stati ricoverati in ospedale. Dodici palestinesi sono stati arrestati nel distretto di Hebron, nel sud della Cisgiordania, sabato mattina presto, quando truppe israeliane hanno invaso diverse città e villaggi nell’area, come Sa’er, Yatta, Taffouh, Halhoul, e diversi quartieri della città di Hebron. Almeno dieci palestinesi sono stati colpiti da proiettili di acciaio ricoperti di gomma nel villaggio di Al Bera nell’area di Hebron lo scorso venerdì, quando i soldati hanno condotto ricerche porta a porta in tutta l’area.    

top