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https://www.middleeastmonitor.com Lettera della Corte Penale Internazionale per l'Autorità palestinese Questo è il testo integrale della lettera inviata dal procuratore capo del Tribunale Penale Internazionale, Fatou Bensouda, ai legali rappresentanti dell'Autorità palestinese. Caro Signor Devers, Scrivo con riferimento ai documenti presentati al mio ufficio il 25 luglio e il 30 luglio 2014 (ref: OTP-CR-233/14), rispettivamente, per conto dei vostri clienti, il Ministro della Giustizia della Palestina, HE Mr. Saleem al-Saqqa, e il procuratore generale della Corte di giustizia di Gaza, signor Ismail Jahr. I documenti datati 25 Luglio 2014 sono stati presentati ai sensi dell'articolo 15 (1) dello Statuto di Roma, mentre il documento presentato il 30 luglio 2014 ha cercato di accettare l'esercizio della giurisdizione della Corte penale internazionale (ICC o Tribunale) ai sensi dell'articolo 12 (3) dello Statuto. Per quanto riguarda quest'ultimo documento, noti gentilmente il seguente: Ai sensi dell'articolo 12 dello Statuto, i membri possono attribuire alla Corte la competenza diventando una parte dello Statuto (articolo 12 (1)) o mediante il deposito di una dichiarazione ad hoc di accettare la competenza della Corte (articolo 12 (3)). Come siete senza dubbio consapevole, il mio predecessore, l'ex procuratore signor Luis Moreno Ocampo, ha emesso una decisione il 3 aprile 2012 in relazione alla dichiarazione presentata dal governo della Palestina del 22 gennaio 2009, in cui ha stabilito che i presupposti per l’esercizio della giurisdizione ai sensi dell'articolo 12 dello Statuto non fosse coerente con: 1 - L'adozione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite UNGA) Risoluzione 67/19 del 29 novembre 2012, che ha cambiato lo status della Palestina presso le Nazioni Unite a Stato non membro osservatore, ho spiegato che questa risoluzione dell'Assemblea generale non ha avuto applicazione retroattiva e, come tale, non ha rilevanza rispetto alla nullità giuridica della dichiarazione 2009. 2 - Questo perché, al momento questa dichiarazione è stata presentata (nel 2009), lo status della Palestina presso le Nazioni Unite come "ente osservatore" significava che non aveva la capacità di accettare la competenza della Corte attraverso la ratifica dello statuto o in alternativa attraverso una dichiarazione, come da articolo 12 (3). In seguito all'adozione della Risoluzione dell'Assemblea Generale 67/19, la Palestina può attivare la giurisdizione della Corte sia attraverso l'adesione allo Statuto, sia presentando una nuova dichiarazione alla cancellieria del CPI ai sensi dell'articolo 12 (3) accettando l'esercizio della giurisdizione da parte della Corte. Inoltre, ai sensi dell'articolo 7 della Convenzione di Vienna sul diritto dei trattati ("VCLT"), solo il Capo dello Stato, Capo del Governo e Ministro degli affari esteri sono considerati legittimi rappresentanti di uno Stato in virtù delle loro funzioni e, senza dover produrre pieni poteri, al fine di esprimere il consenso di uno Stato ad essere vincolato da un trattato. 3 - Altre persone sono considerate come rappresentante dello Stato a tal fine se producono appropriati pieni poteri, o che appaiono dalla pratica degli Stati interessati o da altre circostanze in cui l'intenzione dello Stato di considerare quella persona come rappresentante dello Stato per tali scopi e di dispensarle a pieni poteri. 4 - Il 5 agosto 2014, ho incontrato il Ministro degli affari esteri della Palestina, HE Mr. Riad Malki, e ho fornito i chiarimenti che ha chiesto sui diversi meccanismi per uno Stato di accettare la giurisdizione della Corte penale internazionale e, in generale, per quanto riguarda il quadro giuridico dello Statuto di Roma. In tale riunione, ho cercato di chiarire se la vostra comunicazione in data 30 Luglio 2014 era stata trasmessa per conto dell'Autorità palestinese, a seguito di ciò, non ho ricevuto una conferma positiva. Di conseguenza, non vi è alcuna base giuridica per il mio ufficio di prendere in considerazione e/o trattare la comunicazione del 30 luglio 2014 come proveniente da un rappresentante della Palestina dotato dei pieni poteri necessari per cogliere la competenza della Corte ai sensi dell'articolo 12 (3) dello Statuto. Per queste ragioni, e in conformità con la prassi del mio ufficio, la comunicazione del 30 luglio 2014 viene trattata come una comunicazione, ai sensi dell'articolo 15 dello Statuto, e non come una dichiarazione, ai sensi dell'articolo 12 (3). Il mio ufficio resta a disposizione per fornire eventuali ulteriori chiarimenti, che si possono richiedere su questi temi. https://www.middleeastmonitor.com Letter from the ICC to the Palestinian Authority This is the full text of the letter sent by Chief Prosecutor of the International Criminal Court, Fatou Bensouda, to the legal representatives of the Palestinian Authority. Dear Mr. Devers, I write with reference to the documents you submitted to my Office on 25 July and 30 July 2014 (ref: OTP-CR-233/14) respectively, on behalf of your clients, the Minister of Justice of Palestine, H.E. Mr. Saleem al-Saqqa, and the General Prosecutor of the Court of Justice of Gaza, Mr. Ismail Jahr. The documents dated 25 July 2014 were submitted in accordance with article 15(1) of the Rome Statute ("Statute"), while the document submitted on 30 July 2014 sought to accept the exercise of the jurisdiction of the International Criminal Court ("ICC" or "Court") pursuant to article 12(3) of the Statute. With respect to this latter document, kindly note the following: Under article 12 of the Statute, States can confer jurisdiction on the Court by becoming a Party to the Statute (article 12(1)) or by lodging an ad hoc declaration accepting the Court's jurisdiction (article 12(3)). As you are no doubt aware, my predecessor, former Prosecutor Mr. Luis Moreno Ocampo, issued a decision on 3 April 2012 in relation to the declaration lodged by the Government of Palestine on 22 January 2009, in which he determined that the preconditions to the exercise of jurisdiction under article 12 of the Statute were not met.1 Following the adoption of UN General Assembly ("UNGA") Resolution 67/19 on 29 November 2012, which changed Palestine's status at the United Nations to non-member observer State, I have explained that this UNGA resolution did not have retroactive application and as such, did not cure the legal invalidity of the 2009 declaration.2 This is because, at the time this declaration was lodged (i.e. in 2009), Palestine's status at the UN as "observer entity" meant that it did not have the ability to accept the Court's jurisdiction through ratification of the Statute or alternatively through an article 12(3) declaration. Following the adoption of UNGA Resolution 67/19, Palestine can activate the Court's jurisdiction either through accession to the Statute or by lodging a new declaration with the ICC Registrar pursuant to article 12 (3) accepting the exercise of jurisdiction by the Court. Additionally, in accordance with article 7 of the Vienna Convention on the Law of Treaties ("VCLT"), only the Head of State, Head of Government and Minister of Foreign Affairs are considered lawful representatives of a State by virtue of their functions and without having to produce full powers, for the purpose of expressing a State's consent to be bound by a treaty.3 Other persons are considered as representing the State for that purpose if they produce appropriate full powers, or it appears from the practice of the States concerned or from other circumstances that the intention of that State was to consider that person as representing the State for such purposes and to dispense with full powers.4 On 5 August 2014, I met the Minister for Foreign Affairs of Palestine, H.E. Mr. Riad Malki, where I provided clarifications that he requested on the different mechanisms for a State to accept the jurisdiction of the ICC and generally regarding the legal framework of the Rome Statute. At that meeting, I sought to confirm whether or not your communication dated 30 July 2014 was transmitted on behalf of the Palestinian Authority, as a result of which, I did not receive a positive confirmation. Accordingly, there is no legal basis for my Office to consider and/or treat the 30 July 2014 communication as emanating from a representative of Palestine endowed with the required full powers to seize the Court's jurisdiction pursuant to article 12(3) of the Statute. For these reasons, and in accordance with the practice of my Office, the communication dated 30 July 2014 shall be treated as a communication pursuant to article 15 of the Statute and not as a declaration pursuant to article 12(3). My Office remains available to provide any further clarifications you may require on these issues. Yours sincerely, Fatou Bensouda Prosecutor International Criminal Court Footnotes 1. ICC-OTP, Update on Situation in Palestine, 3 April 2012 2. ICC-OTP, Report on Preliminary Examination Activities 2013, 25 November 2013, para. 238. 3. Pursuant to article 2l(l)(b) of the Statute, the Court shall apply "applicable treaties and the principles and rules of international law," in the absence of applicable guidance in the Statu te and the Rules of Procedure and Evidence. The UN Office of Legal Affairs considers that the VCLT "full powers" provisions apply to "declarations or notifications in the nature of binding instruments that would extend or modif y the commitments of a participant, such as ... declarations made under Article 36, paragraph 2, of the Statute of the International Court of Justice. This practice takes into account the importance of these notifications or declarations, which are as binding on the State as would be an instrument of accession." Summary of Practice of the Secretary-General as Depositary of Multilateral Treaties, UN Office of Legal Affairs, U.N. Doc. ST/LEG/7/Rev.l, para. 105 4. See the Vienna Convention on the Law of Treaties (1969), articles 2.l(c) and 7.1; UN Legal Counsel, "Full Powers Guidelines," LA41TR/221/Full Powers Guidelines/2010. See also: Why is Abbas refusing to sign the Rome Statute?
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