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http://www.maannews.net
09/10/2014

Israele sta trasformando il conflitto politico in guerra di religione

Mercoledì il presidente Mahmoud Abbas ha avvertito Israele contro la trasformazione del conflitto israelo-palestinese in una guerra di religione, sottolineando che i recenti attacchi contro i fedeli musulmani nella moschea di Al-Aqsa hanno minacciato la natura della lotta nazionale.

Abbas ha detto in una dichiarazione televisiva dal suo quartier generale presidenziale a Ramallah che, "i palestinesi e il mondo conoscono i pericoli di usare la religione nei conflitti politici, tutti dobbiamo vedere cosa succede intorno a noi e Israele deve prestare attenzione e capire che tali misure sono pericolose sia per Israele che gli altri."

Aggiungendo che "i tentativi di Israele di aprire un secondo cancello perchè gli ebrei possano entrare nel compound, alterando lo status quo religioso, è una provocazione su cui i palestinesi non possono rimanere in silenzio."

Abbas ha anche avvertito che lo stesso tipo di provocazioni stanno accadendo nella moschea Ibrahimi a Hebron, dove ai fedeli viene impedito di pregare dentro "come se Israele volesse annullare completamente l'esistenza islamica della moschea."

La moschea Ibrahimi è stata divisa in una sezione ebraica e una sezione musulmana dal momento che un estremista ebreo ha aperto il fuoco e ucciso più di due dozzine di fedeli nel 1994.

"Palestinesi non rimangono in silenzio", ha detto Abbas. "Gli scontri accadono ogni giorno, e i palestinesi vengono feriti e uccisi per resistere alle violazioni israeliane delle moschee di al-Aqsa e Ibrahimi."

Decine di feriti negli scontri ad al Aqsa

Le osservazioni di Abbas giungono dopo gli scontri scoppiati nel complesso di Al-Aqsa tra fedeli palestinesi e poliziotti israeliani, nel corso della giornata, causando decine di feriti.

Le guardie di sicurezza presso la moschea hanno detto a Ma'an che le forze israeliane hanno preso d'assalto il cortile alle 7:30 prima delle visite previste della destra israeliana, in occasione della festa ebraica di Sukkot, o festa dei Tabernacoli.

Le forze israeliane hanno forzatamente rimossi i devoti, attaccando alcuni di loro con i manganelli, hanno detto le guardie.

Alcuni fedeli musulmani si sono scontrati con gli ufficiali israeliani nel cortile prima di riuscire a rifugiarsi all'interno della moschea.

Mentre i fedeli lanciavano pietre, i soldati hanno sparato gas lacrimogeni, granate assordanti e proiettili di gomma, ferendo decine di palestinesi, lo ha riferito il direttore di Al-Aqsa sceicco Omar al-Kiswani.

Alcune delle granate stordenti sono state lanciate all’interno della moschea stessa, provocando un incendio, e ai vigili del fuoco non è stato permesso immediatamente l'accesso alla zona, ha aggiunto al-Kiswani.

"Il cortile era quasi svuotato dai fedeli musulmani, quando le forze israeliane hanno permesso a orde di estremisti di prenderlo d'assalto e muoversi liberamente", ha detto.

Testimoni hanno riferito che, alla fine, le forze israeliane sono riuscite a rimuovere con la forza i palestinesi dal cortile, a parte quelli che si erano rifugiati all’interno della moschea. Quando le porte della moschea sono state incatenate, intrappolando all'interno i fedeli, hanno detto i testimoni.

Il portavoce della polizia israeliana Micky Rosenfeld ha twittato per l'incidente, dicendo: "arabi mascherati hanno lanciato pietre, ceppi e barre di ferro contro le forze israeliane vicino alla porta del Marocco. Tre poliziotti sono rimasti leggermente feriti, ha detto Rosenfeld.

Da Martedì mattina, le forze israeliane hanno limitato l'accesso alla Moschea di Al-Aqsa, consentendo solo a fedeli palestinesi di oltre sessant’anni di entrare.

Uomini e donne anziani hanno dovuto lasciare le loro carte di identità agli agenti di polizia agli ingressi del cortile.


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09/10/2014

Israel transforming political conflict into religious war

President Mahmoud Abbas warned Israel on Wednesday against turning the Palestinian-Israeli conflict into a religious war, stressing that recent attacks on Muslim worshipers in the Al-Aqsa mosque threatened to nature of the national struggle.

Abbas said in a televised statement from his presidential headquarters in Ramallah that Palestinians and "the world know the dangers of using religion in political conflicts; we must all see what goes around us and Israel must pay attention and understand that such steps are dangerous to both Israel and others."

He added that Israel's attempts to open a second gate for Jews to enter the compound, altering the religious status quo, was a provocation about which Palestinians "could not remain silent."

Abbas also warned that the same kinds of provocations are happening at the Ibrahimi mosque in Hebron, where worshipers are prevented from praying inside "as if Israel wants to completely cancel the Islamic existence of the mosque."

The Ibrahimi mosque has been split into a Jewish section and a Muslim section since a Jewish extremist opened fire and killed more than two dozen worshipers there in 1994.

"Palestinians will not remain silent," Abbas said. "Clashes happen every day, and Palestinians get wounded and killed in order to resist Israeli violations of the al-Aqsa and Ibrahimi mosques."

Dozens injured in Aqsa clashes

Abbas' remarks came after clashes broke out at the Al-Aqsa Mosque compound between Palestinian worshipers and Israeli police officers earlier in the day, leaving dozens hurt.

Security guards at the mosque told Ma'an that Israeli forces stormed the compound at 7:30 a.m. ahead of expected visits by right-wing Israelis on the occasion of the Jewish holiday of Sukkot, or the Feast of the Tabernacles.

Israeli forces forcibly removed worshipers, attacking some of them with clubs, the guards said.

Some Muslim worshipers clashed with Israeli officers in the compound before managing to take refuge inside the mosque.

As worshipers threw stones, soldiers fired tear gas, stun grenades, and rubber bullets, injuring dozens of Palestinians, Al-Aqsa Mosque director Sheikh Omar al-Kiswani said.

Some of the stun grenades were fired into the Al-Aqsa Mosque itself, causing a fire to break out, and fire fighters were not immediately allowed access to the area, al-Kiswani added.

"The compound is almost empty of Muslim worshipers, while Israeli forces allowed herds of extremists to storm it and move freely," he said.

Witnesses said that eventually Israeli forces succeeded in forcefully removing Palestinians from the compound, besides those who had taken refuge in the mosque itself.

Instead, they closed the doors of the mosque and locked them with chains, trapping worshipers inside, the witnesses said.

Israeli police spokesman Micky Rosenfeld tweeted about the incident, saying "masked Arabs" threw "stones/blocks/iron bars" at Israeli forces near the Moroccan gate.

Three police officers were lightly injured, Rosenfeld said.

Since Tuesday morning, Israeli forces have restricted access to the Al-Aqsa Mosque, only allowing Palestinian worshipers aged 60 and up to enter.

Elderly men and women have had to leave their identity cards with the police officers at the entrances of the compound.

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