Maannews - 06/08/2014 - Martedì, per il terzo giorno consecutivo, Israele ha temporaneamente diviso il cortile di al-Aqsa tra musulmani ed ebrei, mentre agenti di polizia israeliani si schieravano nell’area del tempio, negando a mano armata l’entrata ai fedeli musulmani. Le restrizioni sembrano essere in preparazione per la festa Tisha B'Av, quando gli ebrei segnano la distruzione dei due templi storici che, si ritiene si trovassero sul sito di quello che oggi è la spianata del tempio. Martedì alle entrate principali che conducono alla spianata, testimoni hanno detto che gli agenti di polizia israeliani erano pesantemente schierati negando a tutte le donne e gli uomini sotto i 50 anni l’ingresso alla mosche di al-Aqsa. Testimoni hanno riferito che gli agenti israeliani hanno sparato gas lacrimogeni sulle donne affollate davanti alll’entrata di Re Faysal, mentre cercavano di discutere con gli ufficiali per essere autorizzate ad entrare. Nel frattempo, più di 170 ebrei di destra, tra cui il ministro israeliano degli alloggi Uri Ariel entravano sulla spianata attraverso l’entrata marocchina, scortati da agenti di polizia israeliani. Hanno girato nel cortile e poi eseguito riti religiosi, prima di uscire. nena-news - 6 agosto 2014 Da più di un mese i palestinesi della città protestano per le loro difficili condizioni di vita, le discriminazioni e le violenze che subiscono quotidianamente da parte delle autorità israeliane. L’attacco in corso a Gaza e le immagini di morte e di distruzione della Striscia hanno solo esacerbato la loro frustrazione e la loro rabbia … Alle discriminazioni istituzionalizzate si sono aggiunti gli attacchi fisici e verbali da parte di israeliani estremisti contro la popolazione palestinese, accoltellamenti e aggressioni verbali per le strade della città. Ultimo in ordine di tempo il tentato rapimento denunciato da Ali Muhammad al-Abassi, 21 anni, giovedì scorso: un gruppo di israeliani, dopo avergli spruzzato in viso spray al peperoncino, averlo gettato a terra e picchiato, ha cercato di farlo salire in un’automobile ma l’intervento di alcuni lavoratori li ha fatti desistere. L’ennesimo esempio di una crescente violenza di base, manifestazione da una parte della frustrazione della comunità palestinese, e dall’altra del tasso di razzismo israeliano istigato dalle politiche governative ormai incapaci a gestire le più brutali espressioni di intolleranza della propria società.
|
|