http://www.maannews.net Adolescente palestinese ucciso con un proiettile al cuore. Il racconto dell’amico sopravvissuto contraddice la versione israeliana Un singolo proiettile nel cuore, sparato da un soldato israeliano, è stato sufficiente per uccidere Imam Jamil Ahmad Dweikat, un ragazzo di 16 anni della cittadina di Beita, a sud di Nablus, mentre camminava con un amico. Nael Talat Thiab, 17 anni, che è stato ferito al piede, ha raccontato a Ma’an dal suo letto all’ospedale pubblico di Rafidia, a Nablus, che lui e Dweikat avevano appena lasciato la scuola quando il suo amico è stato ucciso a “sangue freddo” da un proiettile israeliano. “Avevamo appena finito i nostri esami in educazione islamica nella scuola di Beita, dove studio con Imam al primo anno delle superiori. Eravamo usciti a comprare qualcosa dopo le lezioni e stavamo andando a casa, quando abbiamo deciso di recarci al parco, nella zona sud di Beita. Siamo arrivati all’estremità del parco a piedi, ma siamo rimasti sorpresi di vedere un soldato israeliano venire verso di noi dalla cima di una collina. Ci ha sparato quattro volte, ma ci ha mancati. Ha sparato di nuovo un singolo colpo e ha colpito Iman direttamente al cuore. Imam è caduto per terra. Ho cercato di avvicinarmi a lui, ma mi ha detto: ‘Vattene!, sono stato colpito’. “Ho corso per diversi metri, cercando di fuggire dall’area, ma il soldato mi ha sparato, colpendomi al piede. Ero ancora in grado di continuare a correre e così ho raggiunto l’ospedale dopo aver fatto la segnalazione a un’ambulanza, fermatasi al bordo della strada. Ho detto al conducente che non stavo lanciando pietre o facendo altro quando sono stato colpito”. Il racconto di Thiab sull’incidente contraddice la spiegazione dei militari israeliani, secondo la quale la coppia stava lanciando pietre quando è stata colpita su una strada principale. Tuttavia, la portavoce dell’esercito israeliano non era stata in grado di fornire indicazioni su quale strada si trattasse.
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