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Mercoledì 17 Dicembre 2014

Respinta l'accusa di terrorismo, condannati a 3 anni e mezzo Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò

E' arrivata poco prima di mezzogiorno l'attesa sentenza di primo grado del processo che vede imputati Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò per il sabotaggio del cantiere di Chiomonte avvenuto nel maggio 2013.

La Corte d'Assise di Torino ha respinto l'accusa di terrorismo formulata dalla Procura (e già bocciata dalla Cassazione nel mese di Giugno), condannando i 4 No Tav per i restanti capi d'imputazione, ovvero danneggiamento, violenza a pubblico ufficiale e porto di armi da guerra. Dall'aula bunker esce dunque fortemente ridimensionata la pesantissima richiesta di pena avanzata un mese fa dai pm Rinaudo e Padalino: Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò sono stati tutti condannati in primo grado a 3 anni e 6 mesi e al pagamento di 5000 euro ciascuno. Anche le richieste di indennizzo sono state ridotte poiché solo alla ditta Ltf, costituitasi parte civile nel processo, è stato riconosciuto il diritto a ottenere un risarcimento, negato invece per l'Avvocatura dello Stato e i sindacati di Polizia.

Fin dalla mattina un numeroso gruppo di No Tav ha presidiato l'aula bunker (blindata da decine di agenti delle fdo) sia all'esterno che all'interno per portare solidarietà ai 4 imputati in attesa del verdetto, annunciato per le 11.30. A quell'ora la lettura della sentenza da parte del giudice è stata ascoltata in silenzio e poi accolta dal grido di "Liberi tutti/e" da parte dei No Tav presenti.

La sentenza emessa oggi assesta così un altro duro colpo all'impianto accusatorio costruito ad hoc dalla Procura torinese in questi mesi per tentare di indebolire e piegare il movimento No Tav, che dal canto suo ha sempre rivendicato l'azione di sabotaggio, dichiarandosi unanimemente colpevole di resistere e rivendicando la libertà per tutti gli imputati. Soddisfatti anche gli avvocati del pool No Tav, che parlano di vittoria contro un'accusa manifestamente infondata, quella di terrorismo.

Un primo commento dell'avvocato Eugenio Losco del legal team No Tav (Radio Blackout):

Il verdetto di oggi segna inoltre un precedente importante per il futuro e in particolare per il processo che si aprirà nei confronti di Lucio, Graziano e Francesco, per i quali pochi giorni fa la Procura ha riproposto insistentemente la stessa imputazione di terrorismo. Inoltre, nelle parole degli avvocati, il forte ridimensionamento della pena lascia ora ben sperare per una revisione della misura cautelare cui sono sottoposti Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò, ingiustamente incarcerati da un anno con un'accusa assurda che fin dall'inizio ha fatto acqua da tutte le parti.

Il movimento No Tav ha accolto in questo senso con gioia la sentenza, leggendola tuttavia come una vittoria ancora parziale, sottolineando ìl'assurdità di una tale pena per il danneggiamento di un compressore e continuando a rivendicare l'immediata liberazione di tutti i No Tav.

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