Video della giornata: La Polizia Carica Intervista Bartolomeo Sanita, pensionato di Arquata Scrivia di 68 anni, rimasto ferito durante le cariche Fronteggiamenti tra i manifestanti e la polizia Il taglio delle reti |
http://www.notav.info/ Cariche al corteo notav terzo valico, ma le reti vanno giù! E’ ancora in corso mentre scriviamo la giornata notav noterzovalico che ha visto partire un grosso e partecipato corteo da Arquata Scrivia fino al cantiere di Radimero. Il movimento che si è sviluppato in questi anni tra il Piemonte e la Liguria ha dato filo da torcere a quanti pensavano di fare il terzo valico senza opposizione, tant’è che i lavori sono già in fortissimo ritardo sulla tabella di marcia. E’ cresciuta un’opposizione popolare decisa, concreta che ha saputo tenere duro in questi anni con risultati incredibili. Si respira la stessa aria di lotta e condivisione da quelle parti e non solo per le bandiere in comune con la Valle, c’è capacità e determinazione nel fermare l’ennesima opera inutile a discapito dei reali bisogni dei nostri territori e del nostro Paese. I notav lo avevano detto e lo hanno fatto, arrivati al cantiere hanno tagliato le reti del cantiere per una buona parte e le forze dell’ordine presenti in un numero ben superiore alle altre volte hanno caricato e lanciato lacrimogeni provocando diversi feriti, tra cui un signore di 70 anni e per molto poco, il senatore 5 stelle Marco Scibona, che era in prima fila con le mani alzate. Lo hanno manganellato mirando al volto che è riuscito a coprirsi con le braccia, questo nonostante che tutti gridassero “è un senatore”. Da Radio Onda d’urto Nadia, No Tav Brescia, ci descrive le cariche e poi Claudio, no Tav terzo valico, ci offre un commento a caldo. Ascolta o scarica la diretta delle cariche. In seguito alle cariche il corteo però non si è disperso e prosegue la mobilitazione con il concerto e le altre inziative in programma, una grande giornata dei notav no terzo valico che dimostra, nella reazione scomposta delle forze dell’ordine, che l’opposizione popolare fa paura, ovunque.
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