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https://now.mmedia.me
February 7, 2014

Dormire con il nemico
di Joumana Haddad

Joumana Haddad risponde alla recente ondata di casi di violenza domestica

“Do you feel like a man when you push her around?/Do you feel better now as she falls to the ground?/Well I tell you my friend/One day this world's going to end..." – From the song “Face Down” by Red Jumpsuit Apparatus

Manal Assi, Fatima al Nashar, Roula Yaacoub e decine, o meglio centinaia (perché non dobbiamo dimenticare le numerose storie che non arrivano sui media), di altre donne sono regolarmente vittime di violenza domestica e della violenza in Libano, e nulla si fa veramente per fermarla.

Vuoi davvero sapere perché non si fa nulla, o si potrebbe fare, al di là del cerchio stantio di condanna di un'organizzazione locale, e l'indignazione di alcune persone? Credo che già si sappia perché, ma permettimi di precisarlo per voi:

Nulla si fa perché i leader religiosi di questo paese, posso sottolineare maschi,  non hanno la volontà, né l’interesse, ad accettare che una linea sia tracciata per porre fine a questa situazione barbara. Essi non approveranno alcuna legge che mettesse da parte la loro influenza, pasticciare con i loro testi sacri, e soprattutto, minacciare il controllo che il loro dio patriarcale ha concesso agli uomini sulle donne è così conveniente.

E i nostri politici in tutto questo? Beh, la mancanza di palle a questo livello è più che evidente. E così i colpevoli restano impuniti, e le palle rimangono al sicuro da qualsiasi danno.

La verità è che viviamo in un paese in cui una clip satirica di Bahia Hariri, ballare con Mohammad Raad, solleva l'indignazione pubblica e nazionale, più di una donna brutalmente uccisa dal marito.

Ciò praticamente riassume che siamo governati da assassini religiosi a sangue freddo e dai loro complici, politici codardi. Non vi è alcun modo per addolcire questa affermazione, non che io lo voglia. E' la semplice verità. Dobbiamo ancora aspettare una figura religiosa, o un deputato o un ministro, che si alzi a dire: "Basta! Questa è una vergogna per l'umanità! Qualcosa deve essere fatto su questo! E farò in modo che sia fatto. Oppure mi dimetto"

Ma questo tipo di wishful thinking equivale ad aspettare Godot. Knock Knock. Chi c'è? Nessuno.

Il culto di iper-mascolinità, promosso  tra gli altri fattori, dalla misoginia dei sistemi religiosi, porta alla violenza fisica, emotiva, sessuale, e oltre. Gli studi dimostrano che le donne sono particolarmente vulnerabili agli abusi dai loro partner nelle società dove non c'è separazione tra Stato religione, dove ci sono diseguaglianze marcate tra uomini e donne, dove ci sono rigidi ruoli di genere e norme culturali che sostengono il diritto di un uomo a governare indipendentemente dalla dignità e integrità di una donna, dove le donne hanno una debole o nessun partecipazione politica, e dove ci sono sanzioni deboli nei confronti di tale comportamento. La descrizione di cui sopra suona un campanello? Vorrei dire che il Libano ha già scritto tutto su questo.

Quanto a ciò che scatena la violenza nelle relazioni, comprende la disobbedienza o mettersi in discussione con l'uomo, interrogarlo in merito a soldi o fidanzate, non avere cibo pronto in tempo, rifiutarsi di fare sesso, o anche sospettare la donna di infedeltà. Nel caso di Manal Assi, lei stava mettendo in discussione il sacro diritto religioso del marito ad una seconda moglie, si badi bene, il suo coraggio?

Viviamo in un paese che promuove la fioritura dei maschi aggressivi che cercano di opprimere le donne e respingere le loro voci, un paese in cui i cosiddetti valori della famiglia o della paura dello scandalo, incoraggiano le donne a stare zitte e ad essere pazienti, dove non vengono prese seriamente le denunce, o addirittura trattate con sarcasmo, e gli aggressori sono autorizzati a incolpare le donne di esserne la causa (molestie, aggressioni, percosse, ecc.)

E come le donne causano tutto questo? Principalmente essendo membri del genere femminile, e mettendo in discussione la santa autorità del maschio.

Bulli, gangster, mafiosi, picchiatori di donne e violentatori sessuali: molti uomini sono intrappolati in un circolo vizioso di violenza che deriva da una teoria errata della virilità, una parodia del vero significato della parola, che interpreta la mascolinità come intrinsecamente brutale, dirotta i suoi molti aspetti positivi, collega il testosterone con rabbia e aggressività, e rafforza un sistema patriarcale basato sulla dicotomia dominanza/sottomissione. Aggiungete a questa educazione contorta la misoginia delle religioni monoteiste, e avrete la ricetta perfetta per la violenza impunita.

Abbiamo bisogno di un nuovo tipo di uomini che non richiede la sottomissione delle donne, il dirottamento dei loro diritti, e il degrado dei loro sentimenti per sentirsi virile.

Abbiamo bisogno di un nuovo tipo di leader religiosi che mettano il valore della giustizia umana al di sopra di ogni comandamento o versetto.

Abbiamo bisogno di un nuovo tipo di politici che siano disposti a rischiare i loro posti per la causa della giustizia.

Abbiamo bisogno di un nuovo tipo di paese che tratti i suoi cittadini allo stesso modo e con rispetto.

Nel frattempo, noi continuiamo a dormire con il nemico. «E non ci sarà nessun cacciatore di taglie per salvarci dagli assassini, se questi non sono altro che i nostri governanti.


https://now.mmedia.me
February 7, 2014

Sleeping with the enemy
by Joumana Haddad

Joumana Haddad responds to the recent spate of prominent domestic violence cases

“Do you feel like a man when you push her around?/Do you feel better now as she falls to the ground?/Well I tell you my friend/One day this world's going to end..." – From the song “Face Down” by Red Jumpsuit Apparatus

Manal Assi, Fatima al-Nashar, Roula Yaacoub, and tens – or rather hundreds (for let us not forget the numerous stories that do not make it to the media) – of other women are regularly victims of domestic abuse and violence in Lebanon, and nothing is actually happening to stop it.

Do you really want to know why nothing is happening, or could happen, beyond the stale circle of condemnation by an organization here, and the indignation of some individuals there? I believe you already know why, but allow me to spell it out for you:

Nothing is happening because this country’s (male, may I point out) religious leaders don’t have the will, nor the interest, to accept that a line be drawn to put an end to this barbaric situation. They will not approve of any law that would take away some of their leverage, mess with their sacred texts, or above all, threaten the control that their patriarchal god has – oh so conveniently – bestowed on men over women.

And our politicians in all this? Well, a lack of balls on that level is more than obvious. And thus the perpetrators go unpunished, and their balls remain safe from any harm.

The truth is, we live in a country where a satirical clip of Bahia Hariri dancing with Mohammad Raad raises more public and national outrage than a woman brutally killed by her husband. That pretty much sums it up.

We are governed by cold-blooded religious murderers and their cowardly political accomplices. There is no way to sugarcoat this statement (not that would I want to). It is the simple truth. We still have to wait for that one religious figure, or that one deputy or minister, who would stand up and say, “Enough is enough! This is a disgrace to humanity! Something should be done about it! And I will make sure it is done. Or else I’d resign.”

But this kind of wishful thinking is equivalent to waiting for Godot. Knock knock. Who’s there? Nobody.

The cult of hyper-masculinity, promoted, among other factors, by the misogyny of religious systems, leads to violence – physical, emotional, sexual, and beyond. Studies show that women are particularly vulnerable to abuse by their partners in societies where there is no separation between religion and state; where there are marked inequalities between men and women; where there are rigid gender roles and cultural norms that support a man’s right to rule regardless of a woman’s dignity and integrity; where women have low or no political participation; and where there are weak sanctions against such behavior. Does the above description ring a bell? I’d say it has Lebanon written all over it.

As for what triggers violence in abusive relationships, it includes disobeying or arguing with the man; questioning him about money or girlfriends; not having food ready on time; refusing to have sex; and the man suspecting the woman of infidelity. In Manal Assi’s case, she was arguing with her husband about his second wife–his sacred religious right, mind you; how dare she?

We live in a country that promotes the blossoming of aggressive males who attempt to oppress women and dismiss their voices, a country where so-called family values or fear of scandal encourage women to shut up and “be patient,” where complaints are not taken seriously, or even handled with sarcasm, and aggressors are allowed to blame women for “bringing it on” (harassment, assault, beating, etc.). And how do women bring it on? Mostly by being members of the female gender, and by questioning the male’s holy authority.

Bullies, gangsters, mobsters, women-beaters, and sexual abusers: many men are trapped in a vicious circle of violence that derives from a flawed theory of manhood, a parody of the actual meaning of the word, one that interprets masculinity as inherently brutal, hijacks its many positive aspects, links testosterone with rage and aggressiveness, and reinforces a patriarchal system based on the dominance/subjugation dichotomy. Add to this twisted education the misogyny of the monotheist religions, and you have the perfect recipe for unpunished violence.

We need a new kind of men that doesn’t require the subjugation of women, the hijacking of their rights, and the degradation of their feelings in order to feel “manly.” 

We need a new kind of religious leaders that puts the value of human justice above any commandment or verse.

We need a new kind of politicians that would be willing to risk their seats for the sake of righteousness.

We need a new kind of a country that treats its citizens equally and respectfully.

In the meantime, we will keep on “sleeping with the enemy.” And there will be no bounty hunter to save us from the murderers, if these are none other than our rulers.

 


Follow Joumana Haddad on Twitter @joumana333

Joumana Haddad is author of many books, among which “I Killed Scheherazade.” Her latest book, “Superman is an Arab – On God, marriage, macho men and other disastrous inventions” (Westbourne Press, London, 2012) is now available in Lebanese bookshops and on Amazon.

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