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Il primo numero di Azione nonviolenta porta la data del 10 gennaio 1964. Mezzo secolo fa. Venne annunciato come “Numero unico in attesa dell'autorizzazione a periodico mensile del Movimento Nonviolento per la pace l'abbonamento costerà mille lire”. Il numero era “a cura di Aldo Capitini” e il Comitato di redazione formato da Giuseppe Francone, Pietro Pinna, Luisa Schippa. L'amministrazione, la redazione e la direzione trovavano sede a Perugia in “via dei Filosofi 33, ultimo piano”, la casa di Capitini. Vale la pena ripassare gli argomenti trattati in quel primo fascicolo: - l'illustrazione delle attività svolte dal Gruppo di azione diretta nonviolenta; - i buddhisti nel Viet-Nam del Sud; - la nonviolenza a Roccamena in Sicilia; - la nonviolenza in azione per una nuova società; - i principi della nonviolenza; l'elenco delle riviste per la pace e la nonviolenza nel mondo; - recensioni di libri e articoli sulla nonviolenza; - una bibliografia gandhiana; - la rubrica delle lettere al direttore. Vennero anche annunciati i titoli di alcuni articoli che avrebbero trovato pubblicazione nei numeri successivi: - Kennedy; - la lotta dei negri in America; - il neutralismo; - campagne nonviolente in Inghilterra; - svolgimenti del gandhismo; - gli obiettori di coscienza nelle prigioni italiane; - tecniche del metodo nonviolento; - l'educazione alla pace; - nonviolenza e dialogo; - vittorie senza violenza; - la guerra chimica e batteriologica; - la nonviolenza e il diritto; - la lotta nel Sud-Africa. Da allora in poi Azione nonviolenta ha mantenuto l'impegno con i propri lettori. Sono usciti regolarmente 600 fascicoli, mese dopo mese, anno dopo anno, decennio dopo decennio, rispettando “il programma” che lo stesso Capitini aveva delineato: “Con Azione nonviolenta poniamo un centro di questo lavoro. Esso sarà informativo. Fornendo notizie su tutto ciò che avviene nel mondo con attinenza al metodo nonviolento; sarà teorico, perché esaminerà le ragioni e tutti i problemi, anche i più tormentosi, di questo metodo.; sarà pratico-informativo, perché illustrerà via via le tecniche di questo metodo, in modo che diventi palese quanto esse sono ricche e complesse e possono ancora accrescersi infinitamente, perché la nonviolenza è infinita e creativa nel suo sviluppo. Azione nonviolenta riferirà su libri e articoli concernenti la nonviolenza e la pace; manterrà sempre aperto il dibattito con quesiti e risposte. E vuole anche essere fatta da tutti, nel senso che esaminerà volentieri proposte, suggerimenti, articoli che riceverà, come si augura fin da ora di essere aiutata nella diffusione capillare, nella raccolta di abbonamenti e di offerte per le gravi spese.” Ora, dopo cinquant'anni, Azione nonviolenta deve fare i conti con un momento di difficoltà economica (calo degli abbonamenti, crescita dei costi) e quindi di “crisi”. Ma il Movimento Nonviolento, che della rivista è l'Editore, vuole interpretarla come una “crisi di crescita”. Per questo Azione nonviolenta, anziché chiudere, come purtroppo stanno facendo troppe riviste, intende rilanciare, rinnovarsi e raddoppiare. Nel 2014 uscirà sia in versione cartacea (seppur con periodicità allungata) che in versione telematica; avremo dunque due nuove redazioni, che si integreranno per fornire ai lettori aggiornamenti quotidiani nell'edizione in rete e approfondimenti tematici nel fascicolo che i lettori riceveranno a casa. Ai lettori chiediamo solo un po' di pazienza; per avviare il nuovo processo ci vorrà qualche mese... Naturalmente la scommessa riuscirà solo ed esclusivamente se chi ci legge deciderà di essere protagonista del futuro di Azione nonviolenta, diventandone comproprietario, tramite la quota di abbonamento. E' questo il primo passo da compiere subito per rendere possibile il 2014 della nostra rivista. Il filosofo francese Henri Bergson disse che “la durata è la caratteristica della coscienza”. Durata vuol dire che l’io vive il presente e sta nel presente con la memoria del passato e l’anticipazione del futuro. Passato e futuro possono vivere soltanto in una coscienza che li salda nel presente. Penso che ciò valga anche per Azione nonviolenta, che è stata la coscienza della nonviolenza organizzata nel nostro paese, assolvendo il doppio compito di essere lo specchio di quanto produce il movimento stesso, e nel contempo proporre iniziative e stimoli. Il nostro passato di cinquant'anni è la garanzia migliore su cui costruire il futuro della nuova rivista.
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